In caso di sospetta peste americana è giocoforza vuotare l'arnia, eliminare miele e cera, bruciare i telaini e sanificare il nido (se ne vale la pena), questo prima che la famiglia si estingua e inizi il saccheggio (con conseguente, massiccia dispersione delle spore). Quindi le api vanno soppresse, e il metodo dipende anche dal numero, io ho provato diversi sistemi, fortunatamente sono stati eventi rari e distanziati nel tempo, voi che metodi usate?
mafo85 ha scritto:Possono andare bene anche i dischetti di zolfo che si usano per i melari?
Sì, vanno bene.
OrlandoDogWalker ha scritto:Io non l'ho mai fatto, ma nel medioevo utilizzavano un cesto chiuso, e gli davano fuoco, non so però se sia legale o meno. Ciao
Nel medioevo si uccidevano le api per poter recuperare il miele dai bugni villici, quindi sarebbe stato controproducente bruciare tutto.
Intendevo che davano fuoco al cesto dell'alveare, e il fumo uccideva le api, poi non conosco il metodo alla perfezione, se me lo spieghi, mi faresti un favore, così che lo conoscessimo tutti meglio Ciao
Se hanno poche scorte muoiono semplicemente chiudendo la porticina per un po'. Se avete un'altra apertura magari schermata da cui vedere se sn morte tutte è anche più facile.
Per la peste brucia tutto poi. Per il nosema soda e cannello o candeggina e cannello.
Certo è straziante, sopratt se avevano una regina buona...
OrlandoDogWalker ha scritto:Intendevo che davano fuoco al cesto dell'alveare, e il fumo uccideva le api
Il "cesto", cioè, il bugno villico, che poteva avere anche forme e materiali diversi rispetto alla campana di paglia intrecciata che tutti immaginiamo, è il contenitore dove si trovano, a parte le api, anche i favi di cera con le scorte e la covata, quindi, bruciando il contenitore si brucia anche il contenuto. Molto probabilmente, il cesto veniva posizionato su di un vaso dove si bruciava lo zolfo che uccideva le api, oppure si faceva semplicemente del fumo. In alcune zone del sud si usavano bugni rettangolari, apribili da un lato, con la possibilità di ritagliare i favi più esterni che contenevano solo miele, evitando così di eliminare la colonia di api.
OrlandoDogWalker ha scritto:Intendevo che davano fuoco al cesto dell'alveare, e il fumo uccideva le api
Il "cesto", cioè, il bugno villico, che poteva avere anche forme e materiali diversi rispetto alla campana di paglia intrecciata che tutti immaginiamo, è il contenitore dove si trovano, a parte le api, anche i favi di cera con le scorte e la covata, quindi, bruciando il contenitore si brucia anche il contenuto. Molto probabilmente, il cesto veniva posizionato su di un vaso dove si bruciava lo zolfo che uccideva le api, oppure si faceva semplicemente del fumo. In alcune zone del sud si usavano bugni rettangolari, apribili da un lato, con la possibilità di ritagliare i favi più esterni che contenevano solo miele, evitando così di eliminare la colonia di api.