ciao a tutti sto cercando api regine buckfast da utilizzare in apiario, per testare tutto ciò che viene detto sul loro conto. Per tal motivo sono alla ricerca di apiari che trattino questa tipologia di ape....potreste per piacere postarmi uno o più contatti di apicoltori che allevano regine buckfast?! grazie
é vero, le verdure del nostro vicino sono migliori delle nostre. Tutto il mondo ci invidia la nostra ligustica e noi stiamo facendo di tutto per perderla inserendo degli ibridi che serviranno solo a danneggiare il bagaglio genetico delle nostre api. Un ricercatore brasiliano per "testare" il comportamento di api africane ha combinato un disastro in america e in tutta franchezza non voglio ritrovarmi con degli ibridi fra qualche anno. Usa le tue qualità professionali per studiare il comportamento della varroa e trova un rimedio te ne saremo riconoscente per tutta la vita. Ninno
Infatti è un interesse x una conoscienza personale ma non per acquistarle,il sito l'ho postato per Santispadaro visto che ha fatto una richiesta.. Saluti
In Alto Adige ci sono allevamenti di Buckfast, sono pubblicizzati sulle riviste. Le alleva anche la fondazione Mach, a S. Michele all'Adige. Parlandone recentemente con un professionista, pare che:
- siano molto produttive alla prima generazione (F1), poi decadono velocemente. Ergo, le regine andrebbero cambiate ogni anno, acquistandole da chi le produce da una buona madre. - non fanno scorte, per cui in periodi critici sono facilmente alla fame.
La ligustica da noi e' assai poco quotata (montagna): sverna in glomeri troppo grossi, consumando gran quantita' di scorte. Carnica e mellifera (attraverso ibridi locali) sono preferite.
Proprio questi giorni, cercando un’altra cosa, mi sono imbattuto per caso in un vecchio studio francese sugli ibridi. La ricerca è durata dal 1970 al 1975 su 209 alveari di qui poco meno della metà con un triplo ibrido (ligustica x caucasica) x mellifera, ed il reso con mellifera come testimone. I risultati sono sbalorditivi: produzione media di 40,9 kg per gli ibridi, 229% rispetto ai 18,9 kg dei testimoni, meno variabilità della produzione e maggior rendimento negli anni scarsi. Ma i problemi sono sempre quelli evidenziati da Ninno e Renzo, le generazioni F2 ed F3 possono essere peggiori rispetto ai ceppi di partenza, in più prima o poi diventerà difficile reperire il materiale genetico per la creazione degli ibridi, visto il continuo rilascio in natura dei loro discendenti. Con questo sistema, sia in Francia che in Germania hanno scombinato parecchio le razze autoctone. Ai francesi manca probabilmente da importare solo la scutellata, poi potranno dire di averle provate tutte. Di paesi con razze pure ce ne sono veramente pochi e molti di questi applicano politiche ferree per il mantenimento di queste razze. In Ungheria si stanno dannando l’anima per togliere dalla loro carnica le tracce di ligustica introdotta 140 anni fa, in Slovenia la carnica e un simbolo nazionale. In Italia c’è l’erba del vicino che è sempre più verde.