Puoi usarla tranquillamente sia per le creme che per il sapone e ovviamente anche per i mobili. E visto che sto facendo il sapone proprio in questo momento, cercherò di spiegare il procedimento.
Serve una bilancia da cucina, meglio se elettronica, due termometri, ma ci si può arrangiare anche con uno solo (io li ho trovati a 7 € nel reparto cucina degli svedesi), una pentola in inox abbastanza grande da contenere la miscela, un’altra pentola più grande per poter riscaldare a bagnomaria la prima, un pentolino in inox o pyrex per la soda, cucchiaio di legno e sbattitore o frullatore a immersione.
Ingredienti essenziali: grassi vari, soda caustica, acqua distillata. Altri ingredienti: oli essenziali, caffè, crusca e qualsiasi altra cosa vi passa per la testa.
Quantità: inizialmente ho usato la stessa percentuale di cera usata per la crema, circa il 6% ma oggi sto provando con quasi 20%. Tutto quanto va pesato, non si lavora con il volume. Risulta molto utile un calcolatore per la soda come questo:
Soda-O-MaticProcedimento: si riscalda l’olio con la cera, senza esagerare, fino a quando questa si è sciolta poi si fa raffreddare fino a 45°C. Con il 6% di cera va bene ma con quantità maggiori bisogna tenersi più alti, sui 50°.
SI mette la soda caustica nell’acqua distillata, NON IL CONTRARIO, usando il pentolino di pyrex e mescolando con il cucchiaio di legno. La soluzione si scalda fortemente, quindi bisogna farla raffreddare fino a 45°C.
Quando l’olio e la soda hanno la stessa temperatura si versa la soda nell’olio e si mescola con il cucchiaio di legno. Si monta con le fruste fino al raggiungimento di quella che viene chiamata la “fase del nastro”, cioè, alzata con il cucchiaio non fa il filo ma un nastro. Questa operazione durerà una diecina di minuti, bisogna essere perseveranti.
A questo punto bisogna scaldare il composto a bagnomaria, portandolo a 70-80°C per un paio di ore, mescolando ogni tanto. Visto che l’altra volta ho tribolato parecchio (non è facile girare il sapone che si indurisce in una pentola dentro un’altra pentola piena con acqua bollente) mi è venuta l’idea di mettere la pentola dentro il forno preriscaldato a 80°. L’ho tenuta quasi tre ore perché ci ha messo un po’ per arrivare da 50°C a 80° ma alla fine pare che sia andato tutto bene.
Finito il tempo di cottura si aggiungono gli eventuali ingredienti facoltativi, io ho usato questa volta la cannella, e si versa il sapone negli stampi. Bè, più che versare lo si mette a cucchiaiate. Si lascia riposare per un paio di giorni, si toglie dagli stampi, si taglia e si fa stagionare per un mese. Lo so, è lunga ma serve per completare il processo di saponificazione in modo tale da non avere più tracce di soda caustica nel sapone.
Il sapone che si usa per lavarsi si fa con una quantità di soda caustica minore del 3-5% (sconto soda) per evitare che per qualche intoppo o imprecisione possa rimanere della soda. Il sapone risulta più grasso ma lava bene lo stesso. Questa volta ho provato con 3% di soda in meno.
C’è anche un altro metodo, chiamato “a freddo”, che non ho mai provato. Avrei voluto farlo oggi ma non mi bastava la soda e non mi andava di uscire.
N.B. Bisogna fare attenzione con la soda. Usare guanti e occhiali, non versare l’acqua nella soda e fare attenzione anche alla miscela; prima della saponificazione pizzica come la soda.