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Pidarules
Iscritto il: 25/04/2020, 6:15 Messaggi: 23 Località: cesenatico
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Sulla cronaca locale ho letto un articolo di una start up di successo che ha inventato una nuova arnia a prova di punture, perfetta per l'apicoltura urbana:
------------------------------- premesso che non mi interessa, fortunatamente ho spazio in campagna, la trovo comunque una buona idea. Vedendo poi a quanto la vendono son contento abbiano successo.
Ma la domanda è, con un camino/entrata così lontano dal nido, come fanno ad orientarsi? Ed a sciamare..?
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05/10/2020, 16:22 |
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Sebaseba
Iscritto il: 06/09/2018, 15:50 Messaggi: 208
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...e i trattamenti? E il rinnovo della cera? E i controlli? Credo che queste siano quelle cose costruite senza considerare tutta una serie di fattori, ma che possono attrarre i non addetti ai lavori. Un pò come gli occhiali a raggi ics o le scimmie d'acqua sul retro dell'intrepido, per intenderci!
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05/10/2020, 17:08 |
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pantagruele
Iscritto il: 11/03/2020, 11:30 Messaggi: 892 Località: rimini
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Le api si regolano con la luce del sole, mi chiedo se quella che entra dal camino sia sufficiente a convincerle a mettersi all'opera, e il prelievo di miele in sicurezza mi sembra funzioni con un apiscampo, io l'apiscampo lo uso, ma non mi è mai capitato di non trovare qualche ape (ma vedo che sul punto non entrano nei particolari, magari è qualcosa di diverso). Per i trattamenti probabilmente è possibile effettuare quelli per sublimazione, controllo covata, scorte, regina, si vedono solo i favi esterni, mi sa che l'arnia vada "ricaricata" di api tutti gli anni, potrebbe essere uno sbocco di mercato interessante per gli apicultori professionisti . Sull'apicoltura urbana ci sarebbe da valutare la disponibilità di nettare, non tutte le città dispongono di sufficiente verde pubblico e privato
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05/10/2020, 17:18 |
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Pidarules
Iscritto il: 25/04/2020, 6:15 Messaggi: 23 Località: cesenatico
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in realtà l'apicoltura urbana è già un successo, non essendoci pesticidi le api si stanno muovendo piano piano verso le città. A Berlino ci sono 13 alveari per Km quadrato, lì hanno un po' esagerato.
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06/10/2020, 8:46 |
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ghigo85
Iscritto il: 04/08/2013, 20:09 Messaggi: 62
Formazione: Laurea
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dall'esploso dello pseudo disegno tecnico si intuisce che l'arnia è apribile anche se non proprio agilmente almeno in apparenza, del resto spiegano che un apicoltore va a mettergli i telaini con le api dentro e poi chiude tutto, c'è da rimuovere i favetti da miele azionando l'apiscampo, poi rimuovere la coibentazione, la griglia e quindi accedi al nido (o almeno queso ho intuito io dal sito); ovviamente è progettata per un uso ricreativo, vedo che viene spesso evidenziato che non servono tute ed è tutto realizzato per ossarvare e prelevare il miele senza entrare in contatto con le api e non dubito che sia cosi, sembra pensata un pò meglio della flow hive (bella l'idea anglosassone, anzi peggio australiana) ma tolto il lodevole intuito ingegneristico, con le api ci sono le note problematiche, l'idea italiana della b-box meno ingegneria e più semplicità è uno sviluppo migliore), le api hanno il loro nido autonomo e il miele te lo fanno con i favetti tipo quelli francesi, cosi ti togli tutte le beghe della smielatura DENTRO l'arnia. Secondo me è fuorviante paragonare sistemi cosi diversi (che hanno scopi cosi diversi) di tenere le api. Con un arnia del genere non stai a preoccuparti di far uscire le api mezz'ora prima la mattina per massimizzare l'importazione! lo scopo è un'altro, non ti fai un apiario da 50 arnie con queste arnie, cioè libero di farlo.. ma con quel che costa un arnia "urbana" ti fai un apiario da 10 arnie normali o giu di li. Sull'apicoltura urbana il discorso è lungo, ma ti assicuro che chi ci fa un po di miele con un minimo di business, usa le arnie normali pure in città, quantomeno all'estero. Parigi e Berlino sono piene di tetti con le langstroth (di fatto han cominciato a regolamentare che era diventata una roba ingestibile) ma pensate, nazione che vai regole che trovi, approfondite poi con addirittura città (della stessa nazione) che vai regole che trovi e poi rapportate il tutto in italia, dove praticamente vige il detto "palazzina che vai regole che trovi". Per tenersi le api e quando capita farsi qualche favetto di miele dal terrazzo a parer mio, molto meglio questa della flow hive, che hanno praticamente lo stetto target. Se vuoi fare apicoltura è un'altra cosa, le mani te le sporchi e le punture prima o poi te le prendi, ma è proprio lo scopo che è diverso.
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06/10/2020, 15:21 |
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marco1984
Iscritto il: 08/07/2008, 19:58 Messaggi: 54 Località: Valmadrera(Lc)
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Beh secondo me l'idea in se non è male,ma pensare di semplificare un mondo così complicato per renderlo accessibile a tutti "senza sacrifici" non credo sia giusto. Nel senso che purtroppo, e chi ha le api lo sa, oggi in particolare per colpa della varroa le api non riescono a resistere (o quantomeno sono ancora poche quelle che riescono a farlo) senza trattamenti. E credo che, passatemi il termine, permette a tutti di avere arnie senza avere una vera responsabilità sulla salute delle stesse invece che man forte alle api la si dà ai parassiti. Spero si capisca cosa intendo,non voglio dire che le api le debbano avere solo i professionisti (neanche io lo sono) ma ci debba essere dietro una voglia di allevarle al meglio e non seguire una moda "ecologista" che porta però ad effetti contrari...
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06/10/2020, 20:07 |
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pantagruele
Iscritto il: 11/03/2020, 11:30 Messaggi: 892 Località: rimini
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In effetti viene presentata come un complemento di arredo piuttosto che come il rifugio di esseri viventi, però, anche le perdite possono avere un effetto positivo, allargando la consapevolezza delle avversità e, magari, stimolando una maggio comprensione, avete presente quante persone sono partite con un pesce in una vaschetta e sono diventate "esperte" di microsistemi ecologici?
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07/10/2020, 6:39 |
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Pidarules
Iscritto il: 25/04/2020, 6:15 Messaggi: 23 Località: cesenatico
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pantagruele ha scritto: In effetti viene presentata come un complemento di arredo piuttosto che come il rifugio di esseri viventi, però, anche le perdite possono avere un effetto positivo, allargando la consapevolezza delle avversità e, magari, stimolando una maggio comprensione, avete presente quante persone sono partite con un pesce in una vaschetta e sono diventate "esperte" di microsistemi ecologici? appunto, più siamo meglio è. Se su 100 clienti B-Box uno diventa apicoltore è già un successo.
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07/10/2020, 8:03 |
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Sebaseba
Iscritto il: 06/09/2018, 15:50 Messaggi: 208
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pantagruele ha scritto: avete presente quante persone sono partite con un pesce in una vaschetta e sono diventate "esperte" di microsistemi ecologici? Ne conosco molti di più che dopo un mese si sono stufati di lavare la vasca e i pesci boccheggiavano nel liquame scuro! Io capisco che uno possa partire con l'entusiasmo della novità, ma non a scapito degli animali. Quando ci metteranno le apuzze a imbrattare tutto con propoli e cera? Sarà ancora bello da vedere? Riusciranno a rimuovere i cadaveri delle api morte? E la sporcizia? Io sconsiglio sempre ai neofiti di iniziare su un balcone o un terrazzo di casa, o quantomeno faccio presente che un'arnia fa molta sporcizia, che ben presto sopravanza l'aspetto "romantico" di avere un'arnia a casa. Ma mi riservo di cambiare idea e studiare meglio il prodotto, a cui ho dato solo un'occhiata velocissima per mancanza di tempo, ma oggi piove!
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07/10/2020, 10:40 |
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