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Autore |
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Pietraia
Iscritto il: 05/07/2020, 14:53 Messaggi: 10
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Buongiorno a tutti. Mi sono avventurato nel mondo delle api da poco tempo leggendo un manuale e andando ad aiutare un mio amico di tanto in tanto a spostare le arnie che fa nomadismo, quindi ne so veramente poco in materia (so solo che quando si arrabbiano è un problema ). In questo manuale che ho letto ha catturato molto la mia curiosità l'arnia cattedrale dove il favo cresce senza foglio cereo. Ho un pò di domande in merito: 1. Voi cosa ne pensate? 2. E' vero che comporta meno lavoro e meno stress per la colonia? 3. Mediamente un arnia di questo genere quanto può produrre (so che è una domanda molto difficile ma giusto per capire l'ordine di grandezza)? 4. Il miele, che si può mangiare direttamente dal favo come si può conservare (abbiate pazienza con me ma sono ancora un pò confuso)? Grazie mille
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03/12/2020, 9:44 |
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Sebaseba
Iscritto il: 06/09/2018, 15:50 Messaggi: 208
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Non uso nè conosco l'arnia cattedrale, ma anche nelle arnie "standard" se si vuole il favo può essere costruito senza cereo, basta avere alcune accortezze, ovvero mettere il favo tra altri già costruiti o tra favo costruito e parete, in modo da non far prendere iniziative se si lascia troppo spazio, e che l'arnia (e il telaio) sia perfettamente in bolla nel senso laterale, altrimenti lo costruiscono "fuori" dai legnetti del telaio.
io sto gradualmente abbandonando i fogli cerei, lasciando costruire tutto a loro su un normalissimo telaio, solo con il filo zigrinato. Anche i mielari.
Credo però che questo comporti un certo costo per quanto riguarda la produzione di miele, a seconda di quanti favi devono costruire nella stagione (mai più di due). A livello di "lavoro/fatica" delle api, non lo so!
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03/12/2020, 19:03 |
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Pietraia
Iscritto il: 05/07/2020, 14:53 Messaggi: 10
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Ho capito grazie mille!
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03/12/2020, 20:38 |
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Pidarules
Iscritto il: 25/04/2020, 6:15 Messaggi: 23 Località: cesenatico
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Quando ho iniziato (appena due anni fa), anche io ero incuriosito da tutte queste arnie alternative, fortunatamente ho optato per la standard DB.
E' già un lavoro difficile, ho preferito avventurarmi direttamente sul sentiero già battuto, magari un domani..
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14/12/2020, 11:17 |
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Sebaseba
Iscritto il: 06/09/2018, 15:50 Messaggi: 208
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Pidarules ha scritto: E' già un lavoro difficile, ho preferito avventurarmi direttamente sul sentiero già battuto, magari un domani.. Sono d'accordo. Sono tipologie di allevamento che forse avevano un certo scopo fino a 20 o 30 anni fa, quando uno comprava o recuperava uno sciame, lo metteva in una qualsivoglia arnia, e questo andava avanti e produceva senza particolari intoppi. Ma con i controlli e trattamenti che siamo costretti a fare oggi giorno SOLO per farle sopravvivere, credo che le dadant siano la scelta migliore. Poi quando si è capaci di interpretare (correttamente) cosa ti dicono le api, e sul loro stato, magari si possono percorrere con perizia anche altre strade.
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14/12/2020, 13:45 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Pietraia ha scritto: 1. Voi cosa ne pensate? 2. E' vero che comporta meno lavoro e meno stress per la colonia? 3. Mediamente un arnia di questo genere quanto può produrre (so che è una domanda molto difficile ma giusto per capire l'ordine di grandezza)? 4. Il miele, che si può mangiare direttamente dal favo come si può conservare (abbiate pazienza con me ma sono ancora un pò confuso)?
1. Sono d'accordo con le ultime due risposte. 2. No, le api vanno comunque gestite e se da una parte si risparmia sulla preparazione dei telaini con foglio cereo, dall'altra si tribola di più con la smielatura ma anche con le semplici visite. No, l'arnia razionale di per se non è un fattore di stress. 3. Da zero a quindici, qualsiasi quantità, in base al clima, alle fonti nettarifere e alla perizia dell'apicoltore. 4. Il miele si estrae per spremitura/torchiatura, oppure si consuma in favo. I favi, necessariamente opercolati completamente, si possono conservare in contenitori chiusi, nelle sesse condizioni del miele. Un'ultima osservazione: l'arnia cattedrale mi sembra complicata e costosa, dovendo scegliere opterei per la KTBH.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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14/12/2020, 23:03 |
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Apino
Iscritto il: 12/04/2019, 22:00 Messaggi: 20 Località: monte Amiata
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Ciao. Ne posseggo una dozzina. In linea di massima sono d'accordo con le risposte precedenti. Se ne impedisci le sciamature, indicativamente ottieni 35 kg di miele, quintuplicando i tempi di gestione.
Con la seconda domanda apri la porta ad altre domande... Questo tipo di arnie non é adatto per un'apicoltura da reddito (almeno per quanto riguarda la concezione di reddito che abbiamo oggi...): é sempre più raro pensare che qualcuno possa gestire (spendendo tempo) animali senza ricavarne niente: anche un cane o un gatto spesso fanno la guardia o cacciano topi, se non tengono anche solo compagnia. Per le api le cose sono molto più complesse. Qualsiasi apicoltore è consapevole del valore che genera il lavoro di questi animali (e non sto parlando solo di miele). Affermare che le api che vivono su favi naturali sono soggette a meno stress é riduttivo. Lo stress di cui parliamo quando ci riferiamo alle api non é dato tanto dal tipo di arnia, ma dal modo di gestione.
Più lavoro per quanto riguarda la secrezione di cera, ma sicuramente un lavoro di migliore qualità. (per le api).
Come credo avrai letto, le arnie cattedrali come le KTBH, sono nate sia per conoscere meglio la biologia delle api, sia per aiutare l'ecosistema tentando di ridistribuire gli alveari dando a tutti la possibilità di avvicinarsi al mondo delle api senza grandi pretese: niente melari, niente, telaini, niente tavolo per disopercolare, niente smielatore... e poco miele. L' apicoltura da reddito (fatta con fogli cereri, ecc.) secondo il mio punto di vista, non é il futuro per gli apicoltori e nemmeno per le api.
La gestione di una cattedrale non é più difficile di quella di una KTBH, sicuramente però é un'arnia molto più costosa.
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15/12/2020, 18:36 |
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Pidarules
Iscritto il: 25/04/2020, 6:15 Messaggi: 23 Località: cesenatico
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Apino ha scritto: L' apicoltura da reddito (fatta con fogli cereri, ecc.) secondo il mio punto di vista, non é il futuro per gli apicoltori e nemmeno per le api.
in quanto?
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17/12/2020, 16:17 |
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Apino
Iscritto il: 12/04/2019, 22:00 Messaggi: 20 Località: monte Amiata
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Pidarules ha scritto: Apino ha scritto: L' apicoltura da reddito (fatta con fogli cereri, ecc.) secondo il mio punto di vista, non é il futuro per gli apicoltori e nemmeno per le api.
in quanto? In quanto... E' un mio punto di vista. Per non andare fuori tema, dovremmo aprire un nuovo argomento! Però vorrei solo accennare all'impoverimento genetico che ci regala il foglio cereo. Io non sono uno studioso, nè un ricercatore, sono solo un'apicoltore (nemmeno con molti anni d'esperienza alle spalle)... Un'osservazione banale che può fare anche chi non sà cosa sia un'alveare: ridurre la presenza di fuchi in un'alveare al 3 - 5% rispetto al 30 - 40% in condizioni naturali, porta vantaggi alla colonia?
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17/12/2020, 18:51 |
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Pietraia
Iscritto il: 05/07/2020, 14:53 Messaggi: 10
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Vi ringrazio a tutti per il vostro contributo.
A valle di quello che ho letto penso che opterò per l'arnia standard!
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18/12/2020, 12:55 |
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