Salve volevo delle informazioni in merito ad un evento capitato ....una delle mie arnie la più forte...a marzo metto il melario...dopo un mese melario pieno....ne metto un secondo...passa un po di tempo mi accorgo che lo sciame e più debole forse per una scuamatura... a metà maggio mi accorgo che tutto il melario che prima era pieno era vuoto. Qualche dmgiorno fa mi accorgo che anche il nido è vuoto con poche api presenti...cosa e successo ? Non ho notato segni di malattia, la cera e scura ma intatta...a parte una ragnatela di tarma....cosa posso fare con questo nido vuoto e anche con il melario ?
Da quanto dici deduco che tu non fai delle visite regolari alle tue famiglie e proprio in primavera quando l'istinto alla sciamatura si fa vivo compromettendo il raccolto.
Poi deduco anche che lo stato della famiglia era certamente precario all'uscita dall'inverno con probabile infestazione da varroa eccessiva che con l'incremento della covata ha raggiunto livelli intollerabili causando una serie di eventi negativi. Uno- Non avendo operato la distruzione delle celle reali tra aprile e maggio la sciamatura è diventata inevitabile. Lo sciame si porta via solo la varroa che sta sulle api lasciando la stragrande maggioranza degli acari nella covata che resta nella arnia originaria determinando un incremento intollerabile del numero di acari in rapporto al numero di api restanti. Due- La situazione determinatasi ha indebolito tanto la famiglia che probabilmente è stata saccheggiata svuotando nido e melario. Tre- Se la famiglia è sopravvissuta al saccheggio (probabile visto che non parli di moria di api) ha abbandonato l'arnia divenuta troppo inospitale. L'abbandono dell'arnia è una delle manifestazioni più frequenti in caso di grave infestazione da varroa.
Conclusione: se intendi continuare a fare l'apicoltore devi dedicare più tempo alle api e programmare visite più frequenti per monitorare meglio l'evoluzione dello stato delle famiglie. Soprattutto all'uscita dall'inverno per il fatto che il forte incremento della covata determina automaticamente un altrettanto forte incremento dell'infestazione della varroa. Diversamente il destino infausto per le famiglie è garantito.
Se hai altre arnie fai attenzione al loro stato e se non sei in grado di valutare tale stato chiedi aiuto a qualche apicoltore esperto o ad una associazione.
Ciao ciocca 956 grazie dei consigli ...tengo a precisare che faccio l'apicoltore per passione inserendo pquesta nei tanti impegni quotidiani...ma la mia sorpresa è che come tu chiedevi...a fine inverno questi dcixme era in gran forma ts to che ha pieno il melario in poco tempo.... riguardo la varroa feci dei controlli ..il test con lo zucchero a velo. la scorsa estate e non erano cattivi....cmq cercherò di essere più attento...grazie
Ciao. Intenderesti forse dire che è da prima della scorsa estate che non fai trattamenti contro la varroa? In tal caso hanno resistito pure troppo. Non basta fare il test per sapere quanta varroa c'è. Anzi non c'è nessuno studio scientifico che validano i vari test che girano. Io mi fido talmente poco che non li faccio mai. Però faccio i trattamenti contro la varroa. Almeno due: uno in estate con ossalico gocciolato e uno verso natale con ossalico sublimato. Sempre e rigorosamente in assenza totale di covata in modo di colpire il maggior numero possibile di acari. Quando devo intervenire a fine estate ( ad esempio in nuclei nuovi) uso timolo con 3-4 interventi in presenza di covata.
Perciò niente test ma solo a calendario perchè sono certo che quando c'è tanta covata e per periodi lunghi sicuramente la varroa si sviluppa esponenzialmente raddoppiando ogni 25-30 giorni. Perciò è facile arrivare ad avere diverse migliaia di acari in pochi mesi partendo da un centinaio alla riprese della deposizione all'inizio dell'anno.