Ciao a tutti, Mi piacerebbe far vivere in maniera autonoma e stanziale una famiglia di api in un'arnia posizionata in un prato a circa 1100 mslm nelle prealpi Orobiche. Il terreno a pascolo ha una superficie di circa 4000 m2, nei dintorni ci sono altri piccoli appezzamenti di terreno simili. Il bosco è prevalentemente di faggi ,però ci sono un po di ciliegi selvatici e noccioli. Non ho esperienza pratica ho letto solo libri e manuali, se possibile vorrei sapere che dislivello possono compiere le bottinatrici, ho trovato diverse informazioni sulla distanza ma non sul dislivello. Ve lo chiedo perché salendo verso i 1500m ci sarebbero a disposizione pascoli più ampi e anche essenze diverse. Grazie!
Ciao prealpi Orobiche bergamasche? Conosco gente di qui che ha arnie anche a 1800m e fanno un gran buon miele. Dovresti vedere meglio la flora che avrai nei dintorni, Io porterò un'arnia a fare un po di millefiori di rododendro in montagna
Si, alta val Brembana. Il pascolo cambia ogni anno , timo e achillea sono frequenti, nel sottobosco sono presenti more e mirtilli, su un versante c'è un po di rododendro. Grazie
Ciao Discorso generico: il dislivello di quota altimetrica influisce più che altro sul ritorno a casa, le bottinatrici a "pieno carico" si sostiene che facciamo molta più fatica a tornare all'alveare se questo è ad una quota superiore rispetto alle piante bottinate, viceversa il ritorno viene agevolato se la postazione è a quote più basse rispetto alla fonte nettarifera. IMHO credo che siano calcoli leciti ma anche sempre molto approssimativi e lasciano il tempo che trovano, ci sono le condizioni meteo (che possono complicare o agevolare i voli di ritorno o quelli di andata), da prove sperimentali in campo hanno visto che i voli di andata per bottinare nettare seguono un unico tragitto, il più breve in linea d'aria, tra l'arnia di partenza ai fiori bottinati, mentre il viaggio di ritorno avviene ad altezze più alte e laterali, ovvero non intralciano il flusso di volo di andata. Insomma il problema volo secondo me è piuttosto relativo, molto più importante valutare quali fioriture ci sono nei paraggi, soprattutto in che quantità e in fine magari anche quando avvengono queste fioriture, considerando che il famigerato "potenziale mellifero" delle piante viene calcolato a kg per ettaro e sono sempre stime, il più delle volte pure molto ottimistiche diciamo cosi.
Per la questione specifica in discussione: un paio di arnie (2 sono davvero meglio di 1) salvo se non le si mettono nel Sahara o nel mezzo a 200 ettari di frumento, andranno benone, a 1100 m slm avrai fioriture prevalentemente estive e anche ottime! fai attenzione e studiati bene l'invernamento (momento delicato da tutte le parti si tengano le api, a maggior ragione in alta montagna)
poppeo ha scritto:Grazie per gli ottimi consigli. Perché sono meglio due arnie rispetto ad una? Grazie ancora Ciao
la questione è puramente pragmatica: avere 1 o 2 arnie non cambia nulla in quanto a tempo e fatica da dedicare loro avere 2 arnie ti aiuta enormemente nelle normali pratiche apistiche: . puoi aiutare una delle due che ha avuto problemi usando l'altra (con telaini di scorte se risulta affamata e senza cibo, con della covata, per aiutarle se sono rimaste orfane di regina, e tante altre cose)
Come sempre a chi inizia si consiglia di leggersi a più riprese un buon manuale di apicoltura (autori come Pistoia e Contessi credo siano i "classici" per chiunque) poi se avrai già delle api e farai nel mentre un corso (potendo quindi applicare direttamente gli insegnamenti) ti sarà tutto molto più facile e scoprirai un intero mondo nascosto.