Qualcuno la alleva ? E' detta anche ape nera tedesca.
Da noi sta ritornando, ma le info comparative sono scarse (soprattutto con la carnica).
Per provare, ieri abbiamo inserito 11 celle reali in altrettanti nuclei, vedremo il risultato.
Vari apicoltori trentini (anche professionisti) stanno facendo lo stesso.
Da noi e' un ritorno al passato, essendo l'ape originale del Trentino, successivamente "inquinata" da ligustica e carnica.

io non ne ho, mi interessa conoscere i risultati di queste regine ma rimango un fans sfegatato della ligustica

Le alleva la fondazione Mach (ex-IASMA), insieme a carniche e buckfast, tutte fecondate in stazione isolata in montagna.
Secondo loro, una caratteristica specifica della mellifera e' l'estrema docilita', insieme a svernamento su glomere piccolo e in condizioni meteo molto avverse. Essendo caratteristiche comuni alla carnica, il confronto diventa interessante.

L’allevamento della mellifera mellifera, la progenitrice di tutte le razze europee, credo che abbia come finalità la conservazione della razza e della biodiversità più che la produzione competitiva. Un po’ come nel caso della sicula. Qui c’è uno studio comparativo tra le mellifera, carnica e ligustica: http://www.aaab.it/ripresa.htm. Tempo fa mi ero imbattuto per caso nel sito sloveno con la ricerca originale ma ovviamente non riesco più a ritrovarlo

Grazie, l'andamento della poplazione nei tre casi era noto, cio' che manca e' la comparazione di vari fattori: produzione, docilita', tendenza a sciamare, all'igiene, resistenza alle malattie, varroa, etc.
E' anche uno dei casi in cui le informazioni di Wikipedia sono alquanto fuorvianti, soprattutto circa la docilita'.

Peraltro sia in Trentino che in Austria la mellifera viene oggi allevata con fiinalita' produttive riguardo al miele, conservazione a parte.

Ciao Renzo, mi interessa molto il discorso della possibilità di allevare un'ape autoctona. Fammi sapere come va quest'anno!

Ciao, per quest'anno bastera' che le regine nascano (ieri/oggi), si facciano fecondare bene ed i nuclei passino l'inverno. Il resto si vedra' l'anno prossimo.
Alla fondazione Mach sono comunque soddisfatti anche della produttivita'.