dariowolf ha scritto:Un'osservazione sul corso: nonostante si sia svolto in una piccola citta' (Asti) ci saranno state almeno 40 persone, e pochissime (4-5) hanno confessato di avere gia' le api: 40 nuovi apicultori principianti (o aspiranti tali) mi paiono un segnale incoraggiante per il settore.
ninno ha scritto:....a mio parere, non è un messaggio incoraggiante....
Tanto ha torto dariowolf quanto ha ragione ninno.
Molti si avvicinano al mondo delle api cercando di fare gli apicoltori provetti perchè hanno sentito dire o credono oppure hanno letto da qualche parte che "tanto basta mettere le api lì, non gli devi fare niente, fanno tutto da sole".
IDIOTI!!!!Ho preso il mio primo sciame da un'apicoltore in Casentino, e quando me lo dette, rimasi li a chiaccherare con lui di diversi argomenti, tra i quali come travasarle, ecc, ecc.
Mi disse che era davvero contento di vendere uno sciame a qualcuno che si interessava sul serio e che si era informato prima di prenderle. Molti di quelli che lo contattavano non ne sapevano niente di api, ma lui facendolo di lavoro, gli vendeva lo stesso gli sciami cercando di spiegare come fare e che soprattutto che dovevano informarsi.
Mi raccontava anche che uno, a cui gli aveva venduto due sciami qualche mese prima, gliene aveva chiesto un'altro e alla domanda che gli fece "Ma come stanno le api che ti ho venduto?" il cliente aveva risposto "Stanno bene!! Sono andato a vederle dal davanti, c'erano api che entravano e api che uscivano".
L'anno dopo ne presi un'altro si sciami sempre da lui, gli chiesi che fine aveva fatto quel tizio e mi disse che la settimana prima gli aveva chiesto altri tre sciami perchè quelli dell'anno scorso gli erano morti!!"
Questa è una delle realtà dell'apicoltura oggi.
Incompetenti che cercano di impriovvisare un "lavoro", e chi lo fa per guadagnare smette nell'arco di pochi anni perchè alcuni credono di farlo come secondo lavoro, altri per camparci facendo poco o niente.
Ripeto:
IDIOTI!!!!Non sono da meno quelli apicoltori "vecchio stampo" oppure quelli che dicono "mio babbo (zio, fratello, cugino, parente, metteteci chi vi pare) mi ha insegnato tutto, so io come fare!!" e poi quando gli chiedi come stanno le sue api ti risponde "Sai, mi sono morte, l'anno scorso è stata una stagione anomala, ha fatto molto piu' caldo del solito anche in autunno e inverno, le mie api hanno lavorato troppo, si sono stancate troppo e sono morte!!"
Oppure l'apicoltore al quale ho comprato due arnie usate, col fondo fisso, senza cassettino antivarroa, al quale gli faccio la domanda "Quante ne avevi? Ti sono morte di varroa?" e lui risponde "Ne avevo più di 40, mi sono morte per colpa dei pesticidi, la varroa non l'avevano!!".
Gli sono morte 7 anni fa.
Le aveva in un bosco dove il campo coltivato (non trattato) più vicino è a non meno di 20Km
Dopo questa affermazione ho modificato l'arnia, ho messo la rete ed il cassetto antivaroa, l'ho disinfestata e...non ho più preso arnie da lui
La goccia che mi ha fatto scrivere questo argomento però, nonostante la mia tracotanza a continuare a scrivere su questo forum per diversi motivi sono state due mail che ho letto e che riporto senza nessun riferimento.
Se questa gente facesse così con cani, gatti, canarini o pappagalli o qualsiasi altro animale, verrebbe denunciato su due piedi.
EMail #1:"Io ho solo 4 arnie, anzi ne avevo solo 4 e mi sono morte tutte, credo anch'io a causa della Varroa, visto che scorte ne avevano.
Sono cose che ti fanno cadere le braccia e piangere il cuore, quando lo fai come hobby e vorresti solo il bene delle tue api."EMail #2:"Premetto che sono apicoltore da pochi anni e quindi non ho molta esperienza.
Negli anni passati ho sempre eseguito trattamento tampone con apilefevar contro la varroa nel mese di agosto senza aver mai avuto problemi di moria di api che sono rimaste costanti nel tempo (tra le 40-50)
Quest'anno invece ho provveduto ad eseguire trattamento tampone con acido ossalico gocciolato nel mese di agosto 2012 previo blocco covata alla mie 40 arnie.
A settembre mi ritrovavo con una diecina di arnie in meno.
A gennaio ho ripetuto il trattamento con ossalico gocciolato e nutrite tutte con candito, rilevando in contemporanea ulteriori perdite di un'altra diecina di arnie.
Questa mattina controllando sotto la neve ho rilevato ulteriore perdita di una quindicina di arnie per un saldo complessivo di 6 sole arnie rimastemi.
Ho il dubbio che la causa della carneficina sia proprio il trattamento con ossalico dal momento che non ho mai avuto di questi problemi negli anni passati."Meditate soprattutto su quest'ultima mail, sei un principiante e parti con 40-50 arnie?!!?
E' un suicidio...anzi omicidio di api!!!!
Saluti a chi se li merita.
Fernando