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Normativa, tecniche apistiche, avversità, prodotti dell’alveare, consigli e curiosità
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Apiaro termoriscaldato

22/12/2013, 23:04

Salve, premesso che sono inesperto, interessato da molto tempo, voglio essere forse anche provocatorio, vi pongo come argomento di discussione l'idea di termoriscaldare le arnie con soluzioni varie che ormai la tecnologia potrebbe offrire anche in base al dislocamento, tenendo conto che uno dei problemi di salvaguardare la produzione dell'anno successivo è la forza della famiglia e quindi tutti i problemi connessi al consumo delle scorte con conseguenti necessità di alimentazione artificiale più o meno consone?
Non è che un maggiore benessere ambientale richieda minor attività di termoregolazione da parte delle api quindi minor consumo di scorte e magari maggior attività in altre cose come la pulizia dell'alveare od addirittura l'autopulizia o spulciamento il cui termine inglese non ricordo tipo growing o qualcosa del genere?
Sicuro che non si inventa niente, mi pongo comunque queste domande!

Re: Apiaro termoriscaldato

23/12/2013, 1:24

No, assolutamente no!!! Cosa ci guadagneresti??? Nulla...
Inutile riscardare le arnie in inverno, le api hanno bisogno anche della stagione fredda.
Al limite puoi coimbentare un pò le arnie ma non riscaldarle...
Saluti Mimmo

Re: Apiaro termoriscaldato

23/12/2013, 20:10

Ce lo vedo proprio l' orso che passa l' inverno in una tana riscaldata.
Ninno

Re: Apiaro termoriscaldato

14/01/2014, 23:01

L'idea non è nuova, è stata studiata da tempo in Russia e qualcuno la sta già applicando ma non la vedo molto pratica e nemmeno economica. Da qualche altra parte si preferisce la coibentazione o l'invernamento all'interno ma stiamo parlando di climi molto freddi. Il fatto è che ci dovrebbe essere una correlazione tra la temperatura interna e le condizioni esterne. Inutile riscaldare l'alveare, spingendo magari la famiglia a iniziare l'allevamento della covata anzitempo a spese delle scorte, visto che fuori c'è la neve e non i fiori che possono offrire nettare e, ancora più importante, polline. Nei climi freddi con inverni lunghi, per il solo riscaldamento del glomere, in assenza di altre attività, una famiglia può consumare meno di 1 kg di miele al mese, risparmiando così scorte e api.
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