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Api in serra in inverno e quantificare miele per albero
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Roby73
Iscritto il: 15/01/2012, 17:35 Messaggi: 7 Località: Caselle Torinese (TO)
Formazione: Economia
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Ciao a tutti, sono nuovo del forum e sono approdato qui dopo un paio di settimane di scouting alla ricerca di informazioni per iniziare l'attività di apicoltore. Mi presento: mi chiamo Roberto e sono di Caselle Torinese in provincia di Torino, 38 anni, impiegato, mi occupo dell'informatizzazione del settore dei contributi regionali ed europei per Industria e Agricoltura della Regione Piemonte. Nel mio lavoro vedo passare in continuazione contributi ad aziende che intraprendono attività o sviluppano nuovi progetti in svariati campi e così sto mettendo giù un business plan per l'attività di apicoltore.
Dire che ho un milione di domande da farvi è scontato ma per non disturbarvi troppo ne limiterò il numero partendo da quelle che mi bloccano alcuni calcoli.
1) Anche se mi direte che non si può quantificare io ve la faccio lo stesso. Secondo voi in media, in una regione media, in condizioni climatiche medie, con fioritura media..... un albero (castagno, acacia) quanto miele può offrire alle api per metro cubo di volume?
2) Sempre secondo voi, se in inverno mettessi le arnie in una serra coltivata a ortaggi, fiori o frutti (ad esempio meloni), potrebbero produrre miele? In che quantità?
Scusate le domande da profano ma questo non è proprio il mio campo principale. R.
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15/01/2012, 18:50 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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ciao Roby, il potenziale nettifera di una pianta è indicata in Kg per ettaro di fioritura e non a Metro cubo. Dai mie libri risulta castagno circa 30Kg per ettaro, Robinia pseudoacacia piu di 500 Kg per ettaro. La media produttiva che potrai ottenere dalle tue api è di circa 30 kg a stagione se a posto fisso, se poi segui le fioriture la media potrà arrivare a 60-80 Kg (non faccio nomadismo per cui potrei sbagliare).
I nuclei (arniette con pochi favi) usati in serra per impollinazione non producono miele perchè lavorano in un ambiente ristretto e con limitata fioritura e spesso sono destinati ad estinguersi tanto è che spesso usano mettere al posto della regina un estratto del ferormone della regina per dare la sensazione alle api di poter condurre una vita normale.
Un apicoltore che riesce a produrre un reddito, anche buono, con le api non parte da un business plan ma da una grande passione per questo meraviglioso animaletto che tutto ti dà e poco chiede. Tutti quelli che ho addestrato nell' allevamento delle api ma che sognavano di moltiplicare gli Euro per i Kg di miele hanno abbandonato dopo 4-5 anni e dopo aver speso molti soldi. Ti daremo tutte le dritte che vuoi man mano che ce lo chiederai ma prima leggi qualche libro e vai a trovare un apicoltore, possibilmente non della tua zona, altrimenti potrebbe vederti come un concorrente. Ninno
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15/01/2012, 20:34 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Quoto in toto quanto scritto da Ninno. Per il potenziale mellifero delle piante, leggi questa discussione: http://www.forumdiagraria.org/post233796.html
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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15/01/2012, 21:34 |
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sascias
Iscritto il: 23/03/2010, 14:04 Messaggi: 99 Località: Olbia (Sardegna)
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Quoto Anke io Ninno, Io son entrato in questo mondo, per passione e per poter offrire alla mia famiglia e ai mei amici un prodotto sano, visti i tempi e meglio produrre per se, il mio business e stato poprio questo,far gustar a chi mi sta attorno un prodotto sano, e avere la soddisfazione di aver avuto il coraggio di iniziare pur non sapendo nemmeno in cosa consisteva l'apicoltura, ovviamente ho letto e chiesto pima di iniziar, e ora piano piano sto imparando grazie all'aiuto del forum. Dimenticavo, un'altro business e stato poter far conoscere a mio figlio di 4 anni questo mondo, Anche se piccolo ha già potuto conoscere molte cose sulle api. Ovviamente non sto criticando te Roby, che vuoi trarne del profitto, sia chiaro! Comunque in bocca al lupo! Sascia
_________________ "Dimmelo e prima o poi lo dimenticherò,mostramelo e lo ricorderò,FAMMELO FARE E NON SOLO LO CAPIRO' MA LO SAPRO' PER SEMPRE"
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15/01/2012, 22:42 |
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Roby73
Iscritto il: 15/01/2012, 17:35 Messaggi: 7 Località: Caselle Torinese (TO)
Formazione: Economia
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Non posso che ringraziarvi tutti per le rapide risposte. Sono andato a leggere le cose che mi avete segnalato e faccio il mea culpa per non avere visto che le risposte erano lì. Ammetto che sto valutando l'attività per avere un reddito. L'idea finale è quella di lasciare il lavoro principale per fare altro e l'apicoltura mi sa di lavoro etico, socialmente utile e con positive ricadute ambientali. Inoltre lasciare la città per vivere in un ambiente tipo "La casa nella prateria" mi trova ben disposto.
In modo molto teorico calcolando un raggio di volo di 500 metri al 100% di efficienza e gli ulteriori 500 metri con efficienza al 40%, mi verrebbe fuori una copertura delle arnie di 78 ettari al 100% e di altri 236 ettari con efficienza al 40%. Quindi Ipotizzando un bosco di castagni con potenziale mellifero 30Kg/Ettaro un gruppo di arnie al massimo e nelle migliori condizioni potrebbero produrre 5100Kg di miele. Ne deriverebbe lavoro per 170 arnie. Domanda: è fattibile mettere 100 arnie tutte insieme? o si impadroniscono del territorio espropriando gli esseri umani della zona?
Invece lascio perdere il tema "serra invernale" che non sembrerebbe economicamente fattibile.
Ho sentito la mia associazione di apicoltori della zona. I corsi sono già iniziati. Ad aprile inizia la parte pratica ma vedono se riescono ad inserirmi lo stesso.
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16/01/2012, 11:02 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Ninno fa tanto l' "agricolo" ma intanto studia come un bonzo da decenni ... Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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16/01/2012, 17:17 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Roby73 ha scritto: ... In modo molto teorico calcolando un raggio di volo di 500 metri al 100% di efficienza e gli ulteriori 500 metri con efficienza al 40%, mi verrebbe fuori una copertura delle arnie di 78 ettari al 100% e di altri 236 ettari con efficienza al 40%. Quindi Ipotizzando un bosco di castagni con potenziale mellifero 30Kg/Ettaro un gruppo di arnie al massimo e nelle migliori condizioni potrebbero produrre 5100Kg di miele. Ne deriverebbe lavoro per 170 arnie. Domanda: è fattibile mettere 100 arnie tutte insieme? o si impadroniscono del territorio espropriando gli esseri umani della zona? Non puoi creare un algoritmo per allevare api perche' esistono un milione di variabili imponderabili, come ad esempio 1) qual'e' la densita' di popolazione della zona in cui vuoi mettere gli alveari 2) come tirano i venti? 3) sei circondato da zone coltivate? 4) quali pesticidi vengono usati e quando? 5) quanto piove? 6) se nelle migliori condizioni pensi di fare 5 tonnellate di miele, considera di essere fortunato se ne farai 2. 7) che fonti di reddito avrai negli anni in cui farai 500 kili? 8) i tuoi vicini hanno una piscina? 9) qualcuno dei tuoi vicini nel raggio di tre kilometri e' allergico? 10) che vegetazione c'e'? Hai noccioli? Hai edera? ... Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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16/01/2012, 18:22 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Ciao Roby, gli apicoltori di Tornareccio e Atessa In provincia di Chieti (non molto lontani dalla mia città) producono il 10% del miele italiano, ogni porta un apicoltore, fanno, ovviamente, nomadismo e hanno centinaia di arnie. Le postazioni Sono di 50-70 alveari , quelli che ottimizzano il camion che hanno e non mi risulta che facciano apiari di centinaia di alveari, quando vanno all' acacia o eucalipto distanziano gli apiari di almeno 400 ml. In apicoltura si inizia con pochi alveari per imparare l' arte e si cresce in proporzione alla capacità di saper gestire la crescita, in tutte le aziende la prima causa di fallimento è la crescita e l' apicoltura non fà eccezione.
Ciao Madmax1, in questa fase della mia vita mi interesso di agricoltura (orto,frutteto,uliveto), allevamento colombi , polli e api e visto la mia ignoranza in fatto di allevamento colombi e polli passo il tempo a leggere tutto quello che trovo su questi animali ma mi sembra che non sono il solo a cercare di migliorare nella conoscenza. Ninno
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16/01/2012, 20:37 |
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Roby73
Iscritto il: 15/01/2012, 17:35 Messaggi: 7 Località: Caselle Torinese (TO)
Formazione: Economia
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Maddmax hai sicuramente ragione ma devo scrivere qualcosa nello studio di progetto che sia supportato da calcoli e misure. Poi come giustamente mi fai notare le variabili sono milioni e dunque posso utilizzare gli scenari per arrivare ad un risultato che non rappresenti un numero ma un intervallo. Avendo esperienza ZERO non conosco le variabili più rappresentative per l'immagazzinamento del miele nelle cellette però già mi hai dato un'informazione importante: un coefficiente correttivo di 0.5 che può essere giustificato da pioggie, piccole dosi di pesticidi, vento, altri apicoltori in zona. Potrei quindi passare dalle 5 tonnellate teoriche alle 2.5 tonnellate effettive (sempre nelle migliori condizioni).
Quindi, ancora, nelle condizioni migliori ci sarebbe lavoro per 80 arnie al massimo. Si potrebbe ipotizzare una banda inferiore di produzione con 40 arnie e quindi una media di 50 arnie per ogni campo di produzione con raggio di 1Km.
Alla fine del ragionamento chiedo a voi che allevate api da decenni la seguente cosa: un apiario in bosco di CASTAGNO al massimo può contare una cinquantina di arnie? Dall'esperienza riportata da ninno dovrebbe essere così. Se il bosco fosse di acacia il numero delle arnie potrebbe essere 10 volte superiore ma nella pratica si tiene il numero più basso con distanza più ravvicinate per sfruttare la prima zona 0-500 metri che ha un'efficienza di raccolto maggiore.
Ringraziamenti: Innanzitutto grazie per gli alerts sul numero di arnie con cui iniziare. Se partirà il progetto, non sarà superiore a 5. Il piano quinquennale che sto redigendo non prevede reddito il primo anno. Tra i target da raggiungere per l'ANNO 1 , quello con importanza maggiore sarà non fare morire le api e arrivare all'inizio dell'inverno successivo con famiglie in buono stato di salute.
Non da ultimo, grazie per le informazioni di elevato livello qualitativo che mi avete fornito. Alla fine della discussione la regola che mi sembra di avere capito è: apiari da 50 arnie al massimo.
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17/01/2012, 11:08 |
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francescoar
Iscritto il: 17/01/2012, 14:35 Messaggi: 329 Località: Salceta di Sant'Agata - Palazzo del Pero - Arezzo (AR) - Toscana
Formazione: Ragioniere programmatore ---Apicoltore autodidatta - Api e Miele
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Ciao a tutti, quoto Maddmax1.
Inoltre partire con molte arnie può portare a spiacevoli sorprese.
_________________ Francesco Produttore di Miele toscano
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17/01/2012, 16:22 |
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