Buongiorno a tutti,
è un po di tempo che leggo assiduamente questo forum apprezzandone i vari consigli.
Sono un ragazzo di 28 anni che per passione, insieme a mio padre, conduce una decina di arnie in pianura Padana.
In famiglia abbiamo sempre avuto api a livello hobbystico.
Al momento sono impiegato ma mi piacerebbe trasformare l'hobby in professione.
Perciò a marzo inizierò il corso presumibilmente presso la sede di apilombardia.
Ho una grande fortuna in quanto mia madre possiede un ex alpeggio in zona Valsassina che fu convertito ad abitazioni negli anni 90, visti e considerati i costi che comporta una seconda casa ad oggi (fino a poco fa era considerato edificio rurale) mi piacerebbe stanziarmi là e avviare un allevamento per la produzione e trasformazione di miele e altri prodotti artigianali di montagna, non si parla di nomadismo ma di allevamento stanziale.
Vorrei porvi alcune domande ben conscio che un mio eventuale investimento creerebbe un eventuale ritorno economico nel medio e lungo termine (vorrei in ogni caso affiancare altre attività alla produzione di miele, fornitura di legna - prodotti di piante autoctone e trasformazione di piccoli frutti).
Vi descrivo brevemente il luogo e la disponibilità di terreno:
Altezza circa 1000mt slm
Sono circa 5 ettari di terreno compresivi di 3,5 ettari di bosco (maggioranza querce e faggi) e 1,5 ettari di ex pascolo di vacche.
Possediamo una sorgente di acqua (dalla quale ci approvigioniamo al momento per la casa) all'interno del terreno e un piccolo ruscello.
Al momento non siamo allacciati al fornitore di energia elettrica in quanto troppo lontani dal paese di riferimento (c'è la possibilità di costituire un minidroelettrico in quanto c'è un salto di circa 15m dalla fonte e una buona portata di acqua tutto l'anno)
La strada che conduce all'alpeggio è una mulattiera percorribile tutto l'anno con un piccolo mezzo 4x4 o un trattore.
Io personalmente ho una formazione scolastica molto lontana dal campo dell'agraria ma compenso con una vita vissuta in campagna anche se mai da allevatore/agricoltore, in ogni caso ho una cara amica laureata in scienze delle produzioni animali che si accollerebbe il progetto con me o comunque mi darebbe la sua consulenza a titolo gratuito.
Sono presenti 3 unità abitative di cui una è nostra, le altre di parenti molto stretti con cui abbiamo ottimi rapporti.
Uno dei locali recuperati dall'alpeggio non è stato qualificato come unità abitativa ed è rimasto a destinazione magazzino, quindi da qui ne verrebbe ricavato un eventuale locale di trasformazione.
Le domande sono:
-E' fondamentale la presenza di corrente elettrica?
-E' un area rurale intermedia quindi presumo non zona "svantaggiata", avrei comunque diritto a esenzioni dal punto di vista sanitario in quanto non viene fornita corrente e neanche una strada asfaltata, nè tantomeno l'allaccio alla rete idrica? Potrei in linea di massima farmi il laboratorio di trasformazione in cucina di casa?
-Come la vedete voi dal punto di vista meramente teorico? Ci sono i presupposti per una buona riuscita?
-Qualunque consiglio è bene accetto
Grazie per aver dedicato tempo a leggere questo post, spero di aver scritto qualcosa di compresibile
Saluti
Tommaso