OH, scusate ma già che ci sono approfitto degli esperti con un paio di domande:
la prima: quando presi i germani (o presunti tali
) costruii dei canonici rifugi, proprio quelli che si vedono dappertutto per gli avicoli, una "scatola" di legno col tetto inclinato e tre lati chiusi ed uno aperto a metà (tra l'altro molto apprezzati anche da oche ed anatre domestiche, che non mi hanno mai dato problemi neppure per le cove, nella tipologia di ricovero) rialzate da terra di un 10 cm tramite 4 zampe, con rampetta d'accesso.
è normale che le mie germane non covino dentro i rifugi, bensì sotto? ci si spiattellano sotto, fanno una buchetta, ci mettono qualche penna, qualche filo di fieno e tocca.
con i comprensibili problemi di eventuali controlli che questo comporta, a parte l'inutilità di tutto il lavoro che ho fatto a monte.....
e poi: quando presi, dopo avere salvato la vecchietta, i primi germani, erano tutti piccolini, allora adottai un sistema che mi era riuscito egregiamente con polli ed altri avicoli.
cioè non aspettai l'età adulta, ma cominciai a tagliare le penne delle ali già dal cambio da piumino a penna, contando sul fatto che, crescendo senza la possibilità di "sperimentare" il volo, crescessero senza imparare a volare seriamente.
all'inizio parve funzionare, tanto che (con una buona dose di presunzione, devo dire
) addirittura consigliavo la prassi, dato che di tutti i capi, solo un maschio riusciva a svolazzare.
poi un giorno, dato lo sparo di un cacciatore troppo vicino....si levarono tutti in volo a stormo, come se non avessero mai fatto altro nella vita
...lasciandomi basito...e pure un pò umiliato nella mia presunzione
.
da allora volavano benissimo......
ma come fa un avicolo che non ha mai potuto seriamente allenarsi al volo, ad avere degli exploit fisici cosi repentini?
dipende dalla maggiore "selvatichezza" dei germani?
oh scusate, ma mi vorrei togliere delle curiosità su cose che, da ignorante, non mi spiego proprio proprio bene.
ciao michele.