custer25
Iscritto il: 31/01/2013, 8:45 Messaggi: 79 Località: Cremona
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La composizione del tuo mangime è praticamente simile alla mia, però io devo acquistare tutto perchè non ho nessuna produzione nè nessun caro amico che mi possa rifornire. Io metto più frumento e un pò meno avena, e il mais lo macino io, viene metà sfarinato e metà spezzato.
Se mi metto a fare i conti di quello che spendo per la loro alimentazione, non alleverei più nessun capo, mi accontendo di avere un animale che nel piatto ha un ottimo sapore.
Io abito in piena pianura padana, terra sfruttata oltre misura nei decenni passati dagli agricoltori, che hanno fatto della monocultura il loro idolo, salvo ritrovarsi con terreni talmente poco produttivi da richiedere più trattamenti ogni anno. In più abbiamo il maggior numero di impianti di biogas della regione, e questi impianti devovo bruciare per rendere.
Quest'anno, complice il clima pazzerello, il mais è maturato male, ormai è già stato raccolto quasi tutto, ma o è stato trinciato per i bovini o è finito negli impianti di biogas. Vicino a dove ho gli animali hanno fatto due semine, la prima raccolta agli inizi di giugno e la seconda la settimana scorsa, io ero entrata nel campo per vedere da vicino e le pannocchie erano max di 10 cm.
Se penso a quando ero bambina e andavo dai nonni al momento della raccolta del mais, a mano, e poi il pomeriggio tutti a scartocciare...
Qualche anno fa abbiamo avuto molti problemi con un parassita che ha colpito le coltivazioni, dopo che era stato proibito il trattamento preventivo delle sementi, l'anno successivo tutto risolto, il mais è tornato magicamente produttivo come due anni prima. In primavera, quando gli agricoltori diserbano i campi seminati, lo capisci stando a km. di distanza, se hai la sfortuna di abitarci abbastanza vicino devi blindare le case per un paio di giorni, l'aria è irrespirabile e ti prende un prurito alla gola, ti chiedi: ma cosa stanno spargendo?
Riguardo le coltivazioni ogm, in Italia non c'è ancora la possibilità di farlo, tranne in piccole aree protette e a scopo sperimentale, ma negli Stati Uniti e in Canada, dove ne fanno uso da molto anni ( la manitoba canadese molto utilizzata in Italia è tutta ogm ) stanno già facendo i conti con la resistenza indotta e sviluppata da alcune erbe infestanti, che stanno letteralmente divorando le coltivazioni, costringendo gli agricoltori ad usare dosi sempre più importanti di diserbanti.
Non è un paradosso che l' azienda detentrice dei brevetti OGM sia anche la più grande produttrice di diserbanti?
Le pianure indiane, da sempre coltivate in modo tradizionale, cominciano a conoscere il fenomeno dell'inaridimento dei terreni, mai esistito grazie ad un sapere antico nella rotazione e nella varietà delle colture, che sta portando i contadini alla disperazione e all' abbandono delle terre.
Alcuni anni fa, da sempre affascinata dalle foreste malgasce, feci un viaggio proprio alla scoperta di questi territori, e rimasi sconvolta nel vedere buona parte di quella che doveva essere foresta primaria trasformata in arida savana, completamente improduttiva dopo soli tre anni dai disboscamenti per ricavare colture e pascoli per il bestiame, e che rimarrà tale per moltissimo tempo.
E' un problema complesso, difficile da analizzare, sia perchè mancano le informazioni corrette, e gli studi sugli effetti nei paesi che ne fanno uso da molti anni non vengono resi noti.
Come diceva giustamente Pollaccio, anche l'aspartame è stato largamente utilizzato, ed è ancora in commercio, prima di conoscere i suoi effetti, e questo modo di procedere vale per molti altri prodotti. Quando finalmente vengono tolti i veli i consumatori scoprono di aver usato per molto tempo qualcosa che non doveva essere utilizzato.
Poi la fiducia delle persone si basa sull'onestà e sulla correttezza di chi è predisposto ai controlli, e purtroppo da noi sappiamo molto bene come vanno le cose.
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