Spesse volte i più esperti consigliano di distribuire ai nostri cari polli, semi decorticati e o magari pregerminati ma vi siete mai chiesti realmente il perché?
Oppure, le risposte che vi sono state date, sono risultate realmente esaurienti?
Ho pensato, magari un veloce ripasso non guasterà e questo semplice articolo (senza lode e senza infamia) al massimo potrà considerarsi come un piccolo promemoria per chi, come me, cerca di Capire come funzionano le cose anziché stare lì semplicemente a Copiare supinamente cose dette e/o fatte da altri.
Ma andiamo al sodo.
In un recente post, parlando di semi di girasole, ci si è imbattuti nel sempre più tristemente noto concetto di “fattore antinutrizionale”.
Ma cos’è sto “fattore antinutrizionale” detto in parole, diciamo, molto povere?
Ma come, “i polli digeriscono anche i sassi” era ed è tuttora il motto di molti (diversamente giovani) allevatori e ora spuntano sti fattori antinutrizionali?
Ebbene si, strano ma vero eppure ci sono alimenti che, se somministrati così come sono, alla lunga possono causare problemi anche gravi oltre che all’apparato digestivo, di riflesso allo stato di salute in generale dell’animale.
Senza voler entrare nel dettaglio scientifico del perché (tannini, inibitori enzimatici, saponine, lectine etc etc....bleh
), credo sia utile sapere che è grazie anche a questi famigerati F.A. che molte specie e varietà di piante si sono diffusi nel mondo, facendo in modo che i semi ingeriti (dagli uccelli in primis), passassero indenni nel tratto digestivo mantenendosi integri e fecondi per poter così svilupparsi in nuove piante e continuare il ciclo della vita.
Praticamente una sorta di difesa naturale contro lo sterminio di massa (predatori ma anche muffe, batteri)!
Insomma bisogna semplicemente essere consapevoli che vi sono alcuni semi che, se ingeriti così come sono, oltre che mal digeriti causano comunque uno stress che, come ho detto prima, a lungo termine possono danneggiare anche irrimediabilmente l’animale con tutte le conseguenze negative che potete dedurre soprattutto se lo stesso rappresenta un elemento di particolare pregio, ad esempio un campione da esposizione, un riproduttore o se allevato semplicemente come animale da compagnia, con un’aspettativa di vita pluriennale!
Insomma, se causare (a questo punto direi quasi inutilmente) un affaticamento continuo a livello gastro-intestinale (se non addirittura intossicare) ad animali destinati al macello entro i 3, 4 mesi può apparentemente non evidenziare sintomi chiari, il discorso è ben diverso su quelli che pensate di mantenere con voi per molto, molto più tempo, e ci sono grosse possibilità che vi si presentino problemi quando meno ve lo aspettiate.
Il discorso ovviamente vale più per chi adotta sistemi di alimentazione home-made in luogo di parziale o totale sostituzione di mangimi preconfezionati (i quali in teoria dovrebbero essere già stati “trattati” per l’eliminazione della maggior parte o totalità di questi F.A.) dove optare per un'alimentazione "più biologica" ci porta al reperimento di materie prime e formulazioni di pseudo diete basandoci appunto sul "sentito dire" e non su reali e fondate conoscenze sulla natura (su i pro e i contro insomma) dei singoli alimenti.
Bisogna essere consapevoli di
cosa dare e soprattutto
come dare determinati alimenti tenendo sempre a mente che il sistema digestivo dei polli è ben diverso da quello, ad esempio, dei conigli, delle mucche ma anche e soprattutto dell’uomo!
Quali sono questi alimenti e come posso fare per eliminare o perlomeno ridurre questi F.A.?
Per un elenco lascio la parola agli esperti (se vorranno) mentre, per ciò che riguarda la riduzione di questi F.A., se nella grande distribuzione si ricorre a metodi difficilmente riproducibili a livello domestico (fioccatura, tostatura per esempio), ricordo che molte volte, e per alcuni alimenti, si è suggerito il metodo cosiddetto della "pregerminazione".
La tecnica suggerita (e che uso anch’io di solito) consiste nel prendere una bacinella di plastica nella quale posiziono un colino di quelli grandi, riempito con la dose
di semi che mi occorrono (ad esempio di orzo ma anche grano, avena o lo stesso girasole quando riesco a trovarlo…).
Riempio di acqua e lascio in ammollo per tutta la notte. La mattina seguente scolo il tutto, risciacquo i semi sotto acqua fredda, rimestandoli con le mani, e mettendo il colino rialzato, li lascio scolare sempre nella bacinella in una zona di penombra.
Da ricordare che i semi vanno risciacquati, sempre sotto acqua corrente, per almeno un paio di volte al giorno (questo, importantissimo, va fatto anche e soprattutto per prevenire la formazione di eventuali muffe!) e rimessi a scolare fin quando non spuntano le tanto sospirate radichette!
Di solito pochi giorni e il gioco è fatto!
Pochi e semplici passi per ottenere un alimento molto più ricco in sostanze nutritive quanto impoverito dei tanti odiati F.A.: che volete di più?
Sperando possa essere utile a qualcuno…