Switch to full style
Rispondi al messaggio

Re: Fattori Antinutrizionali

25/11/2014, 16:19

da qualche parte leggevo riguardo a riguardo che nei soggetti alimentati con alimenti ricchi di FA sopratutto per molto tempo è ben visibile in fase di macello che il pancreas si è ingrossato di molto.
In pratica nel tentativo di digerire questi alimenti l'organismo del pollo sopratutto il pancreas cerca di produrre più succhi gastrici ( aumentando di volume) .

Re: Fattori Antinutrizionali

01/12/2014, 16:59

Oggi parliamo di uno dei FAN più famosi: l’emerito sig. TANNINO, capostipite della famiglia dei temutissimi (si fa per dire) Tannini. :D

Lo introduciamo con un piccolissimo aneddoto: quanti di voi hanno provato quella sensazione, diciamo fastidiosa di “allappamento” mentre si pappa un bel kaki non perfettamente maturo (o diospiro per i puritani)?

Ebbene, come sicuramente saprete (o capito), quella sensazione di allappamento, o meglio dire l’astringenza percepita è causato proprio dal nostro amico Tannino che, grazie a Madre Natura, è dotato di un’innata capacità di “precipitare le proteine (in questo caso della saliva) formando composti insolubili”.

Precipitare??? Che significa? :shock:

Tanto per cambiare proponiamo un altro dei nostri esempi assurdi tanto per cercare di capire il concetto: se versassimo un cucchiaino di zucchero in un bicchiere di acqua, dopo pochissimo tempo vedremmo lo stesso zucchero “sciogliersi” e divenire un tutt’uno con l’acqua stessa.
Ma se per ipotesi lo stesso zucchero fosse venuto prima a contatto con i nostri cari tannini e che questi ultimi lo avessero trasformato (grazie a sofisticate reazioni chimiche e sempre per assurdo) in tanti piccoli sassolini duri, beh, a voglia a mischiarlo con l’acqua ma lo zucchero così trasformato ovviamente non si scioglierà più in quanto ha perso la sua cosiddetta “solubilità”!
In soldoni, per intenderci, i tannini, nel nostro esempio, hanno fatto “precipitare” lo zucchero rendendolo praticamente insolubile. ;)

Riassumendo, e per quel che ci interessa, possiamo quindi dire che sostanzialmente i tannini si combinano con le proteine alimentari formando (mediante particolari reazioni chimiche) complessi resistenti agli enzimi digestivi ed alle proteasi gastrointestinali; come dire: i nostri polli mangiano, mangiano ma poi alla fine assorbono poco o male i nutrienti in generale e le proteine in particolare!

Dove si trovano questi benedetti tannini?

Nei prodotti che ci interessano lo troviamo principalmente nel sorgo e nella fava ma anche nell’orzo, nel girasole… nel pisello. Ma, come detto in precedenza, se a livello industriale si procede alla inattivazione di questi tannini magari mediante trattamenti chimici, decorticazione ecc, a livello casareccio le cose si complicano un po’.

Tutta questa “pappa” perché?

Perché ci si renda conto che, quando si va a fare la scelta dei costituenti di una razione per i nostri polli optando, lo ricordo, per materie prime magari prodotte in proprio o da vicini contadini anziché di mangimi già belli e pronti, bisognerà per forza di cose tenere conto, tra i diversi fattori, anche del contenuto negli stessi alimenti dei fattori anti-nutrizionali (come il sig. Tannino appunto) e magari optare (ove possibile) per alimenti (o nell’ambito dello stesso alimento una cultivar diversa) con un contenuto inferiore di FAN e quindi pesare per bene i pro e i contro degli stessi nel calcolo delle percentuali da includere nelle suddette razioni.
Tutto chiaro no? :mrgreen:

Ps. se rompo i maroni ditelo che la smetto di imbrattare il forum! :D :D :D

Re: Fattori Antinutrizionali

01/12/2014, 19:36

Tutto Chiaro.

Re: Fattori Antinutrizionali

02/01/2015, 21:50

questo argomento e discussione è ottimo.
Vi prego continuate

Re: Fattori Antinutrizionali

02/01/2015, 22:27

Mi associo ad Alberici!!

Re: Fattori Antinutrizionali

02/01/2015, 23:24

se ricordo bene qualcuno aveva sconsigliato di somministrare il sorgo e comunque di non abbinarlo al mai
probabilmente per questi motivi

ciao romeo

Re: Fattori Antinutrizionali

03/01/2015, 8:29

Ciao sto utilizzando "l'ammollo" anche con il cibo dei conigli, favino, orzo e avena tutto ammollato, naturalmente il fieno c'è sempre.

Re: Fattori Antinutrizionali

03/01/2015, 16:04

PietroAlberici ha scritto:questo argomento e discussione è ottimo.
Vi prego continuate

Avevo intenzione di continuare dopo le feste se per voi va bene!
Sul sorgo ci arriveremo mentre qui
Angelo1972 ha scritto:Ciao sto utilizzando "l'ammollo" anche con il cibo dei conigli, favino, orzo e avena tutto ammollato, naturalmente il fieno c'è sempre.

presumo tu intenda la germinazione con ammollo?
Magari ci si rivede nell'apposita sezione dei conigli per parlarne! ;)

Re: Fattori Antinutrizionali

03/01/2015, 17:39

Si si certo, la germinazione. Anche se preferiscono il fieno.

Re: Fattori Antinutrizionali

13/01/2015, 12:52

Oggi faremo la conoscenza dell’emerito Dr. Kunitz, Moses Kunitz.
Nato in Russia ma cresciuto e morto nel 1978 in America all’età di 91 anni, è passato alla storia principalmente per i suoi studi e trattati sugli enzimi.

Cosa sono gli enzimi?

Visto che siete dei bravi cercatori :D , con google potrete trovare tutte le definizioni che meglio vi soddisfano ma per quello che ci serve, come al solito, ci basta sapere che svolgono una importante funzione nei sistemi digestivi degli animali.
Enzimi come le amilasi riescono ad abbattere, ad esempio, le molecole di amido (troppo grandi per essere assorbite dall’intestino) riducendole in molecole più piccole tipo maltosio e/o glucosio, più facilmente digeribili.

Perché Kunitz?

Ebbene il nostro caro scienziato studiando la Tripsina (uno di questi enzimi prodotto dal pancreas e che serve appunto per “abbattere” le proteine) si pose l’interrogativo e quindi scoprì il perché gli stessi rimanevano inattivi nonostante vi fossero condizioni ottimali.

Analizzando le secrezioni pancreatiche e la farina di soia (tombola!) isolò sia gli enzimi che gli inibitori degli stessi, contribuendo quindi, anche alla metodica di neutralizzazione di questi stessi inibitori.

Veniamo ora ad uno dei nostri esempi assurdo/semplicistico....

Fate conto di avere una siringa piena di un acido altamente corrosivo, in grado cioè di sciogliere qualsiasi cosa; ebbene prendete il vostro bel fagiolo di soia e versando alcune gocce di questa sostanza sullo stesso vi accorgete con stupore che il caro fagiolo ne esce praticamente indenne!
Cosa è successo?
Evidentemente è facile intuire che la superficie esterna del fagiolo è probabilmente rivestita di una qualche sostanza misteriosa in grado di contrastare gli effetti dell’acido: tutto qui!
Quella ipotetica sostanza lo ha di fatto reso acido-resistente (vi ricordate la storia di Madre Natura che vuole proteggere i suoi cari semini dai predatori?)

In pratica la soia al naturale contiene dei cosiddetti “fattori di Kunitz” che inibiscono (impediscono, rallentano ecc) la funzione di quegli enzimi (come la Tripsina) che poi servono per “digerire” le tanto care e preziose proteine di cui la soia è strapiena!

Semplice no? ;)

Ma allora che succede se me la coltivo da solo per evitare OGM, veleni e cose simili?

Ebbene è ormai assodato che soia non trattata (termicamente) per l’eliminazione di questi FAN causa una significativa diminuzione del tasso di crescita dei pulcini, un ridotto quantitativo di energia metabolizzabile fino a causare ipertrofie pancreatiche.

Un utente recentemente ha posto un quesito in relazione alle varietà di soia a bassi fattori antinutrizionali, da studi che facilmente si possono trovare in rete si evince che i test condotti finora sono risultati più che incoraggianti ma mi chiedo, si può essere certi che il proprio raccolto sia veramente conforme?
In questo caso, magari un analisi a campione della soia autoprodotta in un laboratorio specializzato potrebbe essere una soluzione per fugare ogni dubbio.

Alla prossima.
Rispondi al messaggio