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sviluppo limone Eureka su selvatico lucchese
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Messaggio |
AgrumiInVaso
Iscritto il: 08/09/2020, 12:04 Messaggi: 9 Località: Canale di Verde e Lucca
Formazione: Laurea in Scienze Politiche (Roma) e in Affari Internazionali (Varsavia)
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Buongiorno a tutti, nel 2017 ho innestato un rametto spezzatosi a L di un eureka 4 stagioni in un selvatico nato da seme di limone lucchese di quattro anni, molto contorto e pieno di rametti laterali. Via via tutti tagliati, lasciando l'innesto, innestato nella pianta con la base della L. Questo ha dato un limone che fruttifica con buccia grossa, ma il tronco portainnesto è cresciuto solo in altezza, restando sottile e con poca radice rispetto al vaso quadrato da 45x45x40. Le foglie sono belle, dopo trattamento con lupini macinati, solfato di ferro, nitrophoska 12-12-17 e cornunghia alternati in piccole quantità circa ogni mese, ma i frutti (ora solo 7) allegano bene alla fioritura e sono aumentati rispetto al 2019. Ma il portainnesti è solo di 19 mm alla base e 16,5 mm sotto all'innesto, come da foto La domanda è: come far sviluppare adeguatamente il tronco portainnesto e apparato radicale? Grazie Vincenzo
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Commento file: la fotodell'agrume, ingrandibile
DSC_3413_selv_lucchese-Eureka_picc.JPG [ 126.46 KiB | Osservato 453 volte ]
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08/09/2020, 16:08 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68939 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Concimarlo un po' meno?
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14/09/2020, 16:16 |
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mhanrubalamotho
Sez. Agrumi
Iscritto il: 22/11/2013, 23:54 Messaggi: 12960 Località: Milano nord
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vaso troppo grande,la pianta prima espande le radici e poi pensa al resto. è già un successo vedere 7 limoni attaccati. dagli tempo.
_________________ A furia de tirala, porca Peppa, anca ona bona corda la se sceppa = non abusare della pazienza degli altri perchè anche una buona corda, se la tiri troppo si rompe.
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14/09/2020, 16:38 |
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AgrumiInVaso
Iscritto il: 08/09/2020, 12:04 Messaggi: 9 Località: Canale di Verde e Lucca
Formazione: Laurea in Scienze Politiche (Roma) e in Affari Internazionali (Varsavia)
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Grazie molte per l'indicazione di lasciar fare alla pianta, tuttavia debbo osservare che non vi è relazione alcuna fra la "eccessiva" grandezza del vaso e lo sviluppo della radice. Al contrario, osserviamo nei sesti d'impianto in terreno aperto l'immediata concorrenza fra le radici di piante fra loro troppo vicine, il che ci porta ad osservare che la radice è la prima a svilupparsi negli agrumi, per fornire adeguata circolazione di liquidi, sali e nutrienti vari che permettono alle foglie di svolgere la loro funzione, la fotosintesi clorofilliana, lo scambio gassoso e la dispersione di vapore acqueo, perlopiù proveniente dall'apparato radicale.
Dagli studi dell'INRA (Istituto Nazionale Ricerche Agricole di San Giuliano Corsica) risulta che lo sviluppo radicale del portainnesto è determinato da fattori fisiologici e morfologici. In relazione a questo c'è il rapporto di compatibilità fra l'innesto e il portainnesto. [Ma l'INRA si è concentrato su agrumi commerciali quali clementine, pompelmi e arance]. Le stesse considerazioni rivengono dall'attenta lettura del "Quaderno di Agrumicultura" del Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura "Basile Caramia" di Locorotondo, dell'ALSIA Regione Basilicata, dell'Università degli Studi della Basilicata - Potenza. E dell'ARSSA - Locride. La risposta che cercavo - e che cerco ancora - dovrebbe essere connessa alle modalità di stimolazione dello sviluppo dei vasi del tronco che risultano troppo ristretti ed in numero insufficiente rispetto alla necessità di scambio e idrica della chioma all'epoca di equilibrio fra sviluppo di apparato radicale (che ora dovrebbe essere massimo) e vegetativo, al 7°-8° anno. Fin'ora questa pianta - a differenza delle diecine di altre che ho realizzate con il metodo del "vaso grande" - si è comportata diversamente dalle altre, forse a causa della differenza di vitalità e capacità nel tempo di svilupparsi fra portinnesto e innesto. Ho provveduto a continue potature per rallentare la crescita della chioma. L'allegagione dei frutti, ottima, mette in evidenza che dagli apici radicali giungono adeguate quantità di elementi minerali, fotoassimilati e giberelline. Le altre piante in vaso, alla stessa età sono di dimensioni triple e danno una media 60-80 frutti maturi ciascuna. Tranne il lime. Dunque, ripeto la domanda in termini diversi: come far sviluppare adeguatamente vasi ascendenti e discendenti del tronco? Come stimolarne la maggior crescita rispetto all'innesto?
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26/09/2020, 9:12 |
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oracolo
Sez. Agrumi
Iscritto il: 13/12/2008, 16:23 Messaggi: 3661 Località: Pistoia
Formazione: perito agrario
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In una coltivazione in vaso si coltiva piante in un vaso mai troppo grande e quando cresce metterlo in un vaso più grande di una misura. Metterlo in un vaso troppo grande aumenta la difficoltà nel saperlo annaffiare e non favorisce una maggiore crescita. ciao
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27/09/2020, 20:13 |
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