Buongiorno a tutti Ho un problema di infestazione da Aleurocanthus su arancio e su vite canadese che forse sta tentando di attaccare anche il nespolo giapponese. So che sverna sulle sempreverdi, ma mi chiedo se questo parassita sopravvive anche sulle foglie cadute o se muore. Quando cascano a terra foglie infette dopo una potatura o per naturale seccamento stagionale, devo preoccuparmi che il parassita possa sopravvivere e addirittura svernare su quelle foglie se non le tolgo e brucio tutte? Qualcuno ne sa qualcosa? Grazie mille Ciao Mary
Buongiorno! ll trasporto del legname e degli scarti di potatura delle piante interessate dall’infestazione è ritenuto responsabile della diffusione di questo fastidioso aleuroide. Questo verosimilmente per la persistenza di forme adulte in grado di deporre le uova su nuove piante ospiti. Gli stadi giovanili invece, necessitando della linfa della pianta per il loro sviluppo, verosimilmente muoiono dopo breve tempo una volta al suolo. Per lo svernamento è necessaria la pianta sempreverde che ospita neanidi sulle pagine fogliari inferiori. Detto questo è sempre importante distruggere i resti di potatura direttamente in loco per ridurre la carica ambientale del parassita. Poi sarebbe interessante sapere se abiti a Roma (dove ormai sono anni che l'aleurocanthus spiniferus è presente) o fuori Roma e se magari anche i tuoi vicini di casa hanno lo stesso problema, magari su altre piante come le rose. Hai già fatto dei trattamenti per contenere/eradicare l'infestazione?
Sì, l'infestazione riguarda il giardino di mia zia a Roma (zona nordest già segnalata al servizio fitosanitario del Lazio). I vicini più prossimi non so come sono messi (non ci parliamo da anni), ma immagino che dato che hanno un pergolato di vite abbiano (o abbiano avuto) lo stesso problema (non so se hanno anche altre piante interessate). E non escludo che a noi sia arrivato tramite loro, in quanto la prima pianta coinvolta è stata la vite canadese che dà sulla stradella che ci divide da loro. All'inizio non avevo capito di cosa si trattasse (non avevo guardato bene quindi posso solo ipotizzare l'epoca di inizio) e non mi ero preoccupata più di tanto perché la vite canadese d'inverno perde le foglie e in primavera rinasce sana. Poi alcuni mesi fa notai che l'arancio era sempre più pieno di quei parassiti e ho indagato. Quando ho fatto la segnalazione al servizio fitosanitario mi è stato detto di bruciare i materiali infestati, ma non sempre è possibile farlo subito perché essendo foglie ancora del tutto o in parte verdi devo aspettare che secchino un po' altrimenti non bruciano (a meno di usare una certa dose di accelerante). Per questo mi chiedevo se i parassiti attaccati alle foglie cadute / staccate dalla pianta sopravvivono lo stesso. Per il trattamento sono in attesa di notizie da un vivaista in zona. Chiederò anche a lui maggiori informazioni. Speriamo di tornare ad una situazione almeno accettabile. Sconfiggerlo purtroppo temo sia impossibile visto il grado di infestazione di Talenti (zona vicinissima). Comunque grazie per le info Ciao Mary
oltre ai trattamenti con olio bianco penso che la soluzione più efficace sia un insetticida sistemico per via radicale tramite irrigazione. con al massimo 2 trattamenti stagionali dovresti contenere di molto il proliferare degli insetti.
mhanrubalamotho ha scritto:oltre ai trattamenti con olio bianco penso che la soluzione più efficace sia un insetticida sistemico per via radicale tramite irrigazione. con al massimo 2 trattamenti stagionali dovresti contenere di molto il proliferare degli insetti.
Che tu sappia l'insetticida sistemico potrebbe essere nocivo per altre piante o animali utili? Quando la pianta riprenderà a fruttificare, le arance saranno commestibili? Grazie, ciao
è vietato l'uso in fioritura per evitare danni agli impollinatori. hanno tutti un periodo di carenza che varia a seconda del principio attivo con il quale è formulato. terminato il periodo di carenza i frutti si possono consumare. si possono anche usare nebulizzando le piante, viene assorbito dalle foglie e trasmesso alla pianta. altrimenti sapone molle, olio bianco ecc. prova con questo metodo: dose x 1 litro di acqua: 5 cc di oio di soya + 2,5 cc di sapone molle liquido o detersivo per piatti. miscela e spruzza la pianta. ovvio che essendoci un'infestazione in zona dopo alcuni giorni dovrai ripetere il trattamento.
Se sono arrivai dalle tue parti non basta bruciare i residui per eliminarlo se l'insetto è presente in zona riapparirà nuovamente. Devi osservare le piante e cercare di non farlo proliferare.
marcello79 ha scritto:Se sono arrivai dalle tue parti non basta bruciare i residui per eliminarlo se l'insetto è presente in zona riapparirà nuovamente. Devi osservare le piante e cercare di non farlo proliferare.
Aleurocanthus spiniferus è originario dell'area compresa tra Malesia, Formosa e Filippine, dunque ha bisogno di temperature miti (non resiste al gelo) tuttavia, anche a causa del cambiamento climatico, in Italia si è andato diffondendo dal focolaio iniziale nel Salento fino all'Emilia-Romagna. Circa la biologia dell'aleirode spinifero in Italia non si hanno precise notizie: è possibile che lo svernamento sia sostenuto dalle neanidi sulla pagina inferiore delle foglie (es. su agrumi o altri ospiti sempreverdi quali alloro ed edera), o forse anche come ninfe (subpupe) nei pupari (i dischetti ovaleggianti neri con la frangia bianca attorno): per questi motivi ti è stato consigliato di bruciare i residui e le foglie morte.
Ti allego un schema relativo al ciclo biologico di A. spiniferus in Puglia tratto da una pubblicazione del 2012 del prof. Porcelli dell'Università di Bari che ha studiato per primo tale insetto.
Alessandro1944 ha scritto:Aleurocanthus spiniferus è originario dell'area compresa tra Malesia, Formosa e Filippine, dunque ha bisogno di temperature miti (non resiste al gelo) tuttavia, anche a causa del cambiamento climatico, in Italia si è andato diffondendo dal focolaio iniziale nel Salento fino all'Emilia-Romagna.
Forse al gelo prolungato intendi. Ha resistito alla neve e a temperature basse, ma forse non abbastanza prolungate da uccidere le ninfe di questi malefici insetti.