mrerik80 ha scritto:
quello che mi è stato detto da una persona che conosco (e qui chiedo il vostro riscontro) è che bisogna aspettare che la terra in vaso sia completamente asciutta (in tutto il vaso) e che l'agrume inizi a manifestare i segni di carenza d'acqua (ammosciamento delle foglie). Attendere questo momento preciso, aiuterebbe anche la pianta ad allegare più frutti. E' realmente così?
Bisogna realmente aspettare che la pianta inizi a manifestare i segni di cui sopra prima di irrigare?
Vorrei irrigarla nel momento corretto, ma senza farla stressare, con il rischio di perdita di frutti o altro.. Grazie del vostro aiuto
Buon giorno Mrerik,
il principio generale vuole che l'irrigazione vada ripetuta solo quando la terra nel vaso risulta asciutta. Per capirlo è sufficiente immergere un dito nel terreno a qualche centimetro di profondità ogni giorno. Il momento ideale per l'irrigazione è la mattina presto.
Durante l'irrigazione è buona norma non bagnare il colletto del tronco. E' anche consigliabile, specialmente se la zolla di terra è altamente occupata da radici, ripetere l'irrigazione dopo dieci minuti. Ora, è chiaro che esistono delle eccezioni.
Ad esempio durante estati estremamente calde, l'irrigazione può essere anticipata di un poco. Quindi se la mattina con il dito percepisci una leggera umidità puoi comunque irrigare consapevole del fatto che questa non sarà sufficiente alla pianta per
fronteggiare la giornata. Quello che invece ti è stato detto dal tuo conoscente viene detto "stress idrico". Questa tecnica viene utilizzata per indurre la fioritura della pianta (e non l'allegagione). Di fatti gli agrumi, in linea generale, reagiscono a molti stress (tra cui anche un calo delle temperature e la siccità) emettendo fiori. Una volta ottenuta la fioritura le irrigazioni vanno riprese onde evitare una cascola del 100% dei frutti. In nessun modo la siccità è considerabile un fattore positivo per l'allegagione. Fattori
positivi per l'allegagione dei frutti sono:
-temperatura mite (15-20 gradi);
-umidità ambientale e del suolo;
-fotoesposizione;
-elevato rapporto foglie/frutti nella pianta (in modo particolare le foglie dell'anno precedente che sono la riserva di carboidrati della pianta);
-età della pianta.
Va comunque ricordato che non esisterà mai un'allegagione del 100%, e che i frutti che diverranno maturi sono solo una piccola percentuale dei fiori emessi dalla piante. La cosiddetta "cascola di giugno" è difatti un processo fisiologico in cui la pianta
esegue un calcolo del suo bilancio energetico e sceglie quanti frutti sarà in grado di portare a maturazione nel corso della stagione estiva/autunnale. E' un processo fisiologico che tuttavia può essere accentuato da fattori ambientali come un clima caldo, secco
e ventoso.
Detto questo se la tua pianta è già in fioritura non ha senso indurre uno stress idrico. Stessa cosa se ha frutticini attaccati. Se invece la pianta ha superato la ripresa vegetativa e non ha ancora iniziato la fioritura puoi prendere in considerazione questa
tecnica. Annaffia sempre solo dopo aver tastato con mano l'umidità del terreno e mai seguendo una cadenza regolare tipo calendario.