marco990 ha scritto:Grazie per le risposte.
Nello specifico io pensavo di suddividere il capitale della società in quote con un totale di 4 soci. I soci finanziatori non sarebbero proprietari del casale o del terreno e non avrebbero alcun diritto di proprietà sullo stesso. Sarebbero semplicemente proprietari di una o più “quote” della società . La società così composta sarebbe l’unica legittima proprietaria dei beni e affiderebbe a me– “socio lavoratore” – la gestione dell'agriturismo.
Il soci lavoratore avrebbe totale autonomia nella gestione ordinaria dell'agriturismo, ma sarebbe ovviamente tenuto a raggiungere gli obiettivi fissati al momento della sottoscrizione delle quote (tot.remunerazione quote annuali).
Sarebbe fattibile?
A voi farebbe più comodo questa configurazione:
1) si costituisce srl agricola che verrà iscritta IAP
2) la società rileva in affitto i terreni e la casa (non deve essere per forza proprietaria) per realizzare l'agriturismo e la gestkone dell'azienda agricola
3) tu sei amministratore in quanto già IAP
4) la società coltiva formalmente i tuoi terreni pagando un affitto congruo
5) con questa configurazione i beni importanti (terreni e casa) sarebbero al sicuro da eventuali azioni intentate verso la società, ma la stessa può operare in regime di affitto
6) con i patti parasociali (da sottoscrivere al momento della costituzione) si può autonomamente pattuire gli obiettivi e l'eventuale percentuale di suddivisione degli utili in maniera difforme rispetto alle quote possedute.
7) fate fare una perizia giurata per la quantificazione del valore dei terreni e degli immobili, anche perché sarà richiesta al momento della costituzione della società
Per quanto da detto sopra, trovo del tutto irreale che una persona (anche se investitore) lasci al 100% la gestione a una persona terza senza la presenza di "contrappesi", inoltre devi capire che essendo proprietari di quote indirettamente son comproprietari di tutti i terreni e di tutti i fabbricati.
Ricorda, che se non si possiede almeno il 67& delle quote aziendali, e l'amministratore (anche se unico) compie atti che possono ledere i diritti degli altri soci, è passibile di querela e di dichiarazione di nullità degli atti compiuti.