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Esame di stato, lo scoglio insormontabile 
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Iscritto il: 25/08/2011, 23:53
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Località: Sassari
Formazione: Laurea in Scienze Zootecniche (L.M. 86)
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Salve a tutti, premetto che mi sono laureato qualche mese fa in Scienze Zootecniche (L.M. 86) e che sono nuovo del forum.
Come ogni percorso accademico che si rispetti, in ambito scientifico, ai 2 livelli di istruzione segue l'esame di stato per l'abilitazione all'esercizio della professione e fin qui niente di nuovo. Nel nostro ambito (Dottori Agronomi) c'è invece un pò di confusione dal momento che nel corso di quei 3+2 anni trascorsi all'università dovrebbero essere impartiti agli studenti tutti quegli elementi necessari per superare senza nessun problema lo scoglio finale che si identifica nell'esame di stato che autorizza il laureato ad intraprendere l'attività professionale. Peccato che non sia così! La difficoltà e la confusione nasce nel momento che quando si è deciso di trasformare il già efficiente sistema ''vecchio ordinamento'' in 3+2 non si è tenuto conto che bisognava poi aver a che fare con l'esame di stato che non è assolutamente cambiato nella sua forma, anzi è stata addirittura aggiunta una prova (prova pratica: CAD) che non viene assolutamente affrontata nei corsi di laurea della mia Università (per parcondicio: Sassari). Ora in questo contesto io mi chiedo: come è possibile una situazione del genere? come posso io affrontare un esame di stato che si basa su 3 scritti in cui uno di questi è la prova CAD il cui argomento che la riguarda (Disegno CAD) non è mai stata affrontato nei 42 esami sostenuti all'università e che si richiede una progettazione tecnica di elevata difficoltà da svolgere in 8 ore?? Come si può affrontare un orale dove mi si chiedono principi di urbanistica, idraulica ecc, aspetti mai trattati all'università, perche il corso che io ho seguto aveva maggior interesse ad affrontare argomenti come ostetricia veterinaria, fisiopatologia animale, ispezione degli alimenti ecc, come che fosse mirata a preparare un medico veterinario, come si spigega questo? Non ha nessun senso e come se non bastasse sono stati diminuiti i livelli di tolleranza nelle prove dell'esame di stato, sono stati inaspriti al posto di essere rivisti per venire incontro allo studente che si trova già penalizzato senza volerlo in un contesto del genere! E la risp non è: bastava studiare di più all'università cosi avresti avuto o hai più possibilità di passarlo, no! perche ho preso 110 entrambe le volte, ho avuto un esperienza all'estero e ho completato gli studi in 5 anni (3+2)! come che all'esame di stato per medici gli vengano chiesti principi di statica delle costruzioni, è la stessa cosa, vi sembra normale? Non so che risposta dare a questo proposito...chiedo a voi ...vi ringrazio e scusate per il mio tono un' pò così ma è una cosa che mi preoccupa un sacco perchè è una falla nel sistema veramente vergognosa..


26/08/2011, 1:12
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Iscritto il: 12/09/2010, 18:47
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Formazione: Dott.Agronomo
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Sono d’accordissimo con te. Hai toccato un tasto molto dolente del rapporto tra professione di dottore agronomo e facoltà di agraria, tasto dolente che si trova proprio nel suo punto di contatto che è l’esame di stato.
Le prove al cad e gli aspetti agro – ingegneristici (urbanistica, idraulica, costruzioni ecc …. ) si sono voluti introdurre per due motivi:
- La professione si sta sempre più evolvendo verso questi aspetti. L’agronomo libero professionista è sempre meno consulente in materie strettamente agrarie, ma opera sempre più come progettista (da solo o assieme ad altre figure) in ambito ambientale-urbanistico-edile-idraulico-estimativo ….
- Possono accedere alle prove per diventare dottore agronomo o forestale anche laureati delle facoltà di ingegneria, architettura, geologia, scienze ambientali (questo per dare + opportunità a laureati in alcune classi di queste facoltà che avrebbero altrimenti avuto competenze troppo ristrette)

Nello stesso tempo che avveniva quanto suesposto, le facoltà di agraria hanno invece virato sia come didattica che come ricerca verso aspetti agro-biologico-chimici (chissa perché poi, mah…), in questo modo è aumentata ancora di più la distanza tra professione e università. Ed è successo il patatrack.

A questa regola fanno eccezione i corsi di laurea di tipo ingegneristico-agrario (come quello che ho frequentato io). La prova la si ha vedendo che i candidati che passano l’esame di stato quasi sempre al primo colpo e senza eccessive difficoltà, provengono da questi corsi e gli altri invece fanno una fatica bestiale.

Hai rilevato benissimo un grosso problema, ma non so darti aiuti se non consigliarti di approfondire per tuo conto magari facendo qualche stage in studi tecnici. (che peraltro sono difficili da trovare disponibili a queste iniziative)
Ciao


26/08/2011, 7:47
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Sez. Igiene e Qualità dei Prodotti Alimentari
Sez. Igiene e Qualità dei Prodotti Alimentari

Iscritto il: 16/05/2009, 10:38
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Località: Provincia di Milano
Formazione: Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie
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Ciao a tutti,
Premesso che avete già messo in luce molto bene tutte le "falle" del sistema, posso nel mio piccolo darti alcuni consigli:
1) Per il CAD come ti ha indicato tecmn se hai la possibilità o l'opportunità di fare uno stage (se riesci perché è davvero molto complicato) in uno studio tecnico, sarebbe importante sia dal punto di vista lavorativo che didattico per l'apprendimento di questo programma; nel caso in cui non potessi fare alcun tirocinio, prova a studiare da autodidatta utilizzando internet (trovi diversi siti che spiegano l'utilizzo del programma) oppure, ancora meglio se, avessi la possibilità di studiare con qualche futuro architetto o ingegnere.
2) Relativamente all'opportunità di iscriverti ad un ordine professionale, ti segnalo che ormai da qualche anno, anche per i laureati in ambito agrario (io ne sono un esempio, iscritto all'ordine degli Agrotecnici), esite l'opportunità di iscriversi anche all'albo dei Periti Agrari (www.peritiagrari.it) e degli Agrotecnici (http://www.agrotecnici.it); quest'ultimo nonstante vari cambiamenti a livello ministeriale, è rimasto nel corso degli anni, più fedele all'istruzione agraria, infatti l'esame di stato verte ancora su due prove "vecchio modello": la prima agronomica e la seconda economico estimativa, più una prova orale, per maggiori info vedi questi link http://www.agrotecnici.it/programma_di_esame.htm e http://www.agrotecnici.it/esempio.htm e http://www.agraria.org/estimo%20economi ... ecnici.htm
L’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati in controtendenza rispetto a tutti gli altri, nel quinquennio 2005-2010 ha incrementato i propri candidati iscritti agli esami di oltre il + 40%, dato confermato anche per il 2011, dove i laureati sono ulteriormente aumentati (dati Ministero dell’Università): http://www.agrotecnici.it/comunicati_st ... 6-2011.pdf
Vedi anche questi approfondimenti: http://www.agrotecnici.it/rassegna_stam ... -06-11.pdf e http://www.agrotecnici.it/rassegna_stam ... -06-11.pdf
Il positivo risultato ottenuto si basa su semplici ma fondamentali elementi: l’attenzione ai problemi degli iscritti, in particolare dei più giovani; il costante intervento a loro difesa in tutti quei casi in cui le competenze professionali sono lese o negate; la creazione di Cooperative ed altre strutture che funzionano come “incubatori di lavoro professionale”, così consentendo a molti giovani di poter iniziare a misurarsi con l’attività libero-professionale in un ambiente protetto; una quota di iscrizione all’Albo di gran lunga la più bassa del settore (anche quattro volte inferiore agli Albi “concorrenti”); una Cassa di previdenza solida, che ha sempre chiuso in utile e che non si è mai avventurata nell’acquisto di titoli strutturati (www.enpaia.it).
Sperando di averti dato qualche consiglio utile, ti faccio un grosso in bocca al lupo per la tua futura professione.
Buon week end

Mauro Bertuzzi

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Ero intelligente e volevo cambiare il mondo.
Ora sono saggio e sto cambiando me stesso. (Dalai Lama)
http://maurobertuzzi.jimdo.com/


26/08/2011, 10:57
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Iscritto il: 16/05/2009, 10:04
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Località: Firenze
Formazione: Laurea Magistrale in gestione dei sistemi Forestali
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Condivido con te tutte le perplessità perchè ci sono passato anch'io.
Devo dire però che la prova di CAD che ho trovato non era assolutamente difficile e l'ho superata senza problemi. Io non avevo fatto corsi e non ho mai usato Autocad come programma (per scelta politica). L'ordine di FI organizza dei corsi base a prezzi accessibili per chi volesse imparare le basi. In ogni caso nella prova c'era sì una parte grafica, ma anche una di "computo metrico", quindi alla fine era fattibile.

Per quanto riguarda il resto, sarò stato io in una sessione fortunata, ma non mi pare che le commissioni si accaniscano sui candidati, anzi, sono molto comprensive e spesso non richiedono elaborati strutturati come se fossero fatti da un professionista di esperienza, ma voglio vedere i ragionamenti che stanno alla base e capire che uno un domani se la può cavare.

Questa è la mia personale esperienza, che sarà sicuramente diversa da uno laureato a Sassari o Catania e via dicendo...

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Francesco


26/08/2011, 12:13
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Iscritto il: 12/09/2010, 18:47
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Formazione: Dott.Agronomo
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Alcuni ordini tra cui Firenze, ma anche Torino ed altri organizzano dei corsi, non solo per il cad ma anche per tutte le altre tematiche che all'università non si fanno o si fanno poco e male, sono un'ottima opportunità. E vero che l'esame e' un po' piu' difficle per gli agronomi ma apre molte piu' opportunità di spaziare su ambiti extragricoli e cio' non mi pare poco.
Occorre tenere conto, rispetto a quanto dice Maurob, che è vero che gli agrotecnici hanno una serie di vantaggi (innegabili) ma anche limitazioni (altrettanto innegabili) nelle competenze. Per gli agronomi vale il principio dottore agronomo = geometra per gli agrotecnici e periti agrari no! (in edilizia, catasto, ecc....) Anche nell'ambito agrario poi vi sono limitazioni (medie aziende ... cosa vuol dire poi?) in ambito forestale montano (piani di taglio ecc...) poi la competenza è esclusiva dell'agronomo e forestale....
Non voglio far una pubblicità spassionata degli agronomi, ma chi si appresta a scegliere quale esame di stato fare, ne deve tener conto, anche pensando che la maggior parte degli l'agrotecnici provengono dai professionali agrari. Ora fare l'università per finire alla stregua di chi ha fatto il professionale ....
Tutto quanto dico è senza polemica ma con serenità e pacatezza (spero che nessuno me ne voglia)
Ciao


26/08/2011, 13:46
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Iscritto il: 25/08/2011, 23:53
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Località: Sassari
Formazione: Laurea in Scienze Zootecniche (L.M. 86)
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Salve, si sono d'accordo sul fatto che siano previsti (aspetti agro-ingegnristici) fra le competenze degli agronomi, ma il punto è come si può pretendere di porre un quesito del genere (CAD) a un esame di stato che abilita lo studente all'esercizio di una professione che ha una finalità incoerente con quello che ha studiato nei 42 esami previsti dal ministero nella carriera accademica che dovrebbero essere invece finalizzati a fornire le competenze giuste per poter fare quella professione? è assurdo!!
Poi come è che gli ingegneri, architetti, geologi, ecc possono fare il nostro esame di stato? è il nostro che è aperto a tutti, il loro invece no vero? alla fine tutte le figure professionali hanno chiare le loro competenze e in piu invadono la nostra chi più chi meno..alla fine noi cosa siamo in grado di fare?? niente...ha ragione ''tecmn'' a dire che è un patatrak, un patatrack a danno nostro di studenti italiani che oltre ad avere a che fare con il problema della disoccupazione devono pensare anche al fatto che se ammesso che l'occupaz ci sia sono competenti quanto basta? teoricamente lo dovremo essere ma in pratica le conoscenze si basano su altro, possiamo stare qui ore ed ore a parlare di cellule, di miglioramento genetico, di gestione aziendale sincronizzazione dei calori, alimentazione ecc..tutte sfumature della vera professione di agronomo e il succo chi se lo piglia? gli ingegneri e architetti ad avvolorare ancora di piu la loro stabilita professionale gia ben radicata a scapito della nostra sempre meno ricercata...quindi per la nostra generazione in un contesto del genere è un investimento sbagliato studiare agraria? Questo è l'epilogo della questione? Chi glie lo spiega questo ai nostri genitori che hanno fatto tanti sacrifici per farci studiare e ora ci vedono disoccupati?
Sempre a ''tecmn'' risp dicendo che ha ragione nel dire che basta scegliere il corso adatto cioe di tipo ingegneristico-agrario peccato che però nella mia facoltà (unica nella nostra regione) quel corso l'hanno chiuso l'anno prima che entrassi io cioe nel 2004, in pratica e stato attivo per 3 anni (bella riforma!) quindi la scelta era o optare per altri corsi o tenermi il diploma di perito agrario (forse era meglio cosi almeno non avrei fatto spendere tutti quei soldi alla mia famiglia) e non andare all'università, questa è la realtà italiana! e nessuno fa niente per risolvere questi problemi e chi dovrebbe interessarsi gira la faccia dall'altra parte. Bastava lasciare il vecchio ordinamento cosi da fornire una preparazione piu generale e coerente (Medicina, Farmacia, Veterinaria, Giurisprudenza e Architettura sono a ciclo unico, uguali a 20 anni fà e di questi problemi non ne hanno!) con l'argomento e quindi non avere problemi con l'esame di stato, non con tutte queste specializazioni che a poco portano. Invece hanno fatto nascere una marea di corsi e l'esame di stato è rimasto invariato, che senso ha?
Per quanto riguarda l'iscrizione ad altri albi ringrazio ''maurob'' per il consiglio infatti ci stavo pensando a iscrivermi a quello di periti agrari ma ho visto nello statuto che le competenze sono limitate rispetto ai dottori agronomi e questo chiaramente si ripercuote sulla possibilità effettiva di trovare un impiego, bo non so..
(Boccia84) Da noi la prova autocad è veramente difficile pensa che nella sessione estiva è capitata la progettazione di un impianto di irrigazione completa in piante e sezione (oltre che l'estrazione dell'immagine raster del mappale sul quale andava inserito il progetto da un pdf) il tutto riportato in scala 1:2000. Ora io non voglio mettere in dubbio il fatto che un agronomo debba sapere queste cose perche le deve sapere! però a noi non ce le hanno mai insegnate, come si può pensare che uno studente che dopo 5 anni di università arrivi alla terza prova del suo esame di stato e non sia assolutamente in grado di farla? Il problema va al di la della voglia o non voglia che lo studente puo avere perche qui la lacuna sta nel sistema, in chi pianifica i corsi che ha patate in testa! perche qui si sta giocando sul futuro e sulle capacità professionali e lavorative della nostra generazione e ahimè di quelle che seguiranno.
Le commissioni si accaniscono sui candidati se vogliamo ''involontariamente'' perche loro fanno gli esami come li facevano 10-20 anni fa dimenticandosi che chi hanno davanti, come nel mio caso, non hanno fatto esami del tipo: entomologia, topografia, idraulica. Quindi è chiaro che cosi facendo si va a discapito dello studente senza che quello ne abbia colpa, perche io mi sono iscritto in agraria per imparare quelle cose, poi l'offerta formativa ci ha messo davanti altre problematiche realtive ad altri ambiti (tipo veterniario) che a noi non competono, quindi hanno formato una figura professionale che poi non riconoscono perche noi non possiamo fare i veterinari, quindi perche fare questa ''miscela'' e non lasciare il mondo come l'hanno trovato cosi che tutti possano avere pari opportunità??
P.S. da noi nessuno organizza corsi per impartirre lezioni di CAD ne l'università ne l'ordine Agrionomi, ho chiesto a entrambi e dicono che non ci sono soldi per fare i corsi...vi ringrazio ancora per l'attenzione..


26/08/2011, 14:32
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Sez. Igiene e Qualità dei Prodotti Alimentari
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Mi dispiace contraddire tecmn però le compentenze a parte il settore edile e forestale, fra Periti Agrari, Agrotecnici e Agronomi, sono pressochè sovrapponibili, soprattutto in materia catastale: tutti e 3 possono svolgere le medesime attività. Per esempio a Milano, abbiamo una convenzione con l'AGT per attività e tirocini che gli altri ordini non hanno. Stesso discorso per le certificazioni agro-alimentare, sempre a Milano, abbiamo convenzioni con Certiquality, che altri non hanno. Potrei fartene altri di esempi, però mi limito segnalarti solamente 5 aspetti su tutto:
1) La giurisprudenza in materia di consulenza sulle medie aziende non è chiara, infatti è a discrezione delle singole regioni che legiferano porre o meno limitazioni (esempio in Lombardia l'unica limitazione è sulla misura H, Agrotecnici e Periti Agrari possono progettare fino a 12 Ha, Agronomi nessuna limitazione);
2) Agrofarmaci, tutti e tre gli ordini possono prescrivere indistintamente Agrofarmaci (vedere interventi alla camera dei deputati a maggio di Agronomi e Agrotecnici);
3) Rilevatori in ambito censuario agricolo, gli Agrotecnici hanno per legge, più competenze degli altri;
4) Progettazione civile, Agrotecnici nessuna competenza, Agronomi le stesse dei Geometri e Periti Agrari;
5) Ambito forestale, Agronomi nessuna limitazione, Agrotecnicie Periti Agrari (limitazioni legate alla giurisprudenza regionale, esempio misura H in Lombardia: 12 ha).
Ad ogni modo per vedere nel dettaglio quanto qui semplificato, basta andare nei siti dei rispettivi ordini professionali e vedere le pagine delle competenze.
Detto questo, non voglio fare nessuna polemica o pubblicità agli Agrotecnici, anche perché ritengo che nessuno sia migliore di un altro, però ritengo comunque corretto far presente che vi sono altre opportunità che spesso (parlo per esperienza) all'università non vengono segnalate.
Il fatto poi che gli Agrotecnici partendo da iscritti diplomati di istituti professionali, siano diventati il primo ordine d'Italia in ambito agrario, e che attiri sempre di più laureati, è un dato di fatto, per cui è giusto farlo presente, anche perché poi queste informazioni in rete si possono tranquillamente reperire; poi com'è giusto che sia ognuno farà le proprie scelte.
Mi dispiace poi per lo sfogo di agr85 che in parte condivido, il frutto di questo caos sono putroppo le continue riforme che, aihmé, temo non siano finite…..
Ciao a tutti

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26/08/2011, 14:58
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Cita:
Mi dispiace contraddire tecmn però le compentenze a parte il settore edile e forestale, fra Periti Agrari, Agrotecnici e Agronomi, sono pressochè sovrapponibili


Non mi contraddici, dici solo in un modo in po' diverso quello che sostenevo io prima (detto malamente probabilmente). Competenze sovrapponibili ma non del tutto specie sui settori extragricoli (civile e forestale ma qualcosa anche sull'agricolo come dici anche tu), ma vantaggi innegabili di un ordine molto più attivo (Agrotecnici), rispetto ad uno metà via (d.Agronomi) e ad uno fiacco fiacco (P.A.).

Anche i tuoi 5 punti mi trovano d'accordo tranne il n°2. Purtroppo ancora nessuno prescrive agrofarmaci (ne agrotecnici, ne dottori agronomi, ne p.a.) Sono solo state fatte solo audizioni in parlamento vedremo che effetto sortiscono. Quello sarebbe un bello sbocco lavorativo veramente "agrario" per molti nostri giovani.

Poi quello che dice agr 85 mi trova del tutto d'accordo. Lo sostengo ancora dai tempi dell'università ed anche ora che sono in commissione giovani nel mio ordine provinciale. Ma sembra argomenti che non interessano nel mondo accademico ne a quello professionale... mah ...
Sempre con simpatia verso tutti
Ciao


26/08/2011, 15:42
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Sez. Igiene e Qualità dei Prodotti Alimentari
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Dopo la riforma 328 del 2001, le università, per poter prendere sempre più fondi (i budget venivano legati ai corsi attivi ora al numero degli iscritti, da qui la soppressione di alcuni corsi), hanno creato nuove lauree, che, prima ricoprivano parte dei corsi di laurea; per esempio a Milano avevano creato (ora chiuso) un corso di laurea in Scienze e protezione delle piante…. In pratica gli esami di difesa dei vegetali (ai miei tempi laurea unica in agraria), sono stati spezzettati e ricostruiti impostando un corso di laurea (triennale) che, poi, lasciava purtroppo ai laureati poche opportunità. Ora dopo questa premessa, tralasciando quanto avete già ben illustrato, per il futuro qualcosa almeno per il momento non è destinato a cambiare, almeno, fino a quando non verrà modificato il meccanismo universitario e come già indicato in un altro post (abilitazione-alla-libera-professione-f68/il-valore-della-laurea-t28381.html) non cadrà il valore legale delle lauree soprattutto in agraria.
Per cui mi dipiace per l'amarezza di agr85 che, credimi, ad un certo punto, ho provato anch'io, perché quando stavo teminando gli studi (anche se ho finito diversi anni fà) e con una sistuazione diversa dalla tua attuale, mi sono chiesto all'incirca se ne valeva la pena e via discorrendo. Ora a distanza ti dico di tenere duro e non lasciarti abbattare, porta pazienza e vedrai che riuscirai a superare queste difficoltà che ora ti sembrano insormontabili.

Relativamente al punto sugli Agrofarmaci, hai ragione tecmn, mi sono espresso male io su questo punto, gli iscritti ai tre ordini, possono utilizzare anche gli agrofarmaci appartenenti alle alle 1 e 2, cosa che chi non ha questi requisiti (esempio agricoltori senza titoli in agraria), deve sostenere un corso con esame presso l'ASL territoriale. Ad ogni modo concordo con te che se venissimo abilitati alle prescrizioni vi sarebbero maggiori opportunità anche per giovani.
Buona domenica a tutti

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26/08/2011, 17:07
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Scusate, ma non capisco proprio perchè io con una laurea mi dovrei iscrivere ad un ordine di classe "inferiore" (senza offesa ovviamente) solo perchè l'esame di ammissione è "difficile".
Se dove vivo gli esami di stato sono impossibili allora perchè non prendermi 1 mese di "ferie" e seguire i corsi in un'altra città e sostenere lì l'esame?
So che economicamente non è proprio il massimo, ma è una scelta che poi mi porto avanti per tutta la vita...

Comunque devo essere sincero, il disegno dell'impianto di irrigazione è il meno che possa capitare, è più complicato dimensionarlo, ma lì ci viene in soccorso il manuale. Io non mi farei prendere dal panico e inizierei a smanettare con Autocad/vectorworks/microstation o con quello che più aggrada (ci sono anche CAD gratuiti che ora non sto a nominare) e vedere come funzionano, perchè mi pare improbabile che uno non sappia, dopo una manciata di anni di superiori di agraria (dove ci sono disegno e costruzioni) e università, dimensionare e disegnare un impianto di irrigazione con l'aiuto del manuale. L'uso del cad si limita a riportare su computer quello che si è progettato su carta.

Come diceva il presidente della commissione dove ho fatto l'esame: lasciamo perdere le cose complicate e virtuose e facciamo cose semplici...

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Francesco


29/08/2011, 16:46
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