Ciao e buongiorno ho una domanda per voi sia per il Sig Maurob che Agrobio...siccome ho un terreno di 18.000 mq mi è stato consigliato di fare piu analisi per l idoneità alla specie tartufigena da impiantare..già una è stata fatta al centro dell appezzamento...mi è stato consigliato di farne più di una ,visto la grandezza, anche se lo stesso è di colore omogeneo potrebbe ingannarmi! Allora in base a quale sistema devo fare i prelievi (al centro, nei margini o senza logica!)...e poi il costo delle analisi sono moltiplicate per il prezzo di cadauna? Spero di non avere sbagliato il topic vi ringrazio anticipatamente augurandovi buona giornata!
Ciao e buongiorno ho una domanda per voi sia per il Sig Maurob che Agrobio...siccome ho un terreno di 18.000 mq mi è stato consigliato di fare piu analisi per l idoneità alla specie tartufigena da impiantare..già una è stata fatta al centro dell appezzamento...mi è stato consigliato di farne più di una ,visto la grandezza, anche se lo stesso è di colore omogeneo potrebbe ingannarmi! Allora in base a quale sistema devo fare i prelievi (al centro, nei margini o senza logica!)...e poi il costo delle analisi sono moltiplicate per il prezzo di cadauna? Spero di non avere sbagliato il topic vi ringrazio anticipatamente augurandovi buona giornata!
Premesso che non sono un esperto in tartufi e che per tale motivo per ulteriori approfondimenti in materia ti rimando nell’apposita sezione:
tartufi-f25/ il cui moderatore Flavio è un ottimo tecnico nonché un eccellente produttore di olio e vino ed esperto tartufaio.
A livello Agronomico generale, essendo un tecnico, ti posso però dare alcuni consigli: prima di tutto vi è un decreto legislativo che regola nel dettaglio analisi di terreni e metodi ufficiali di analisi chimica del suolo: D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21/10/99. Secondariamente per analisi standard, ti posso dire che in è importante ricercare la tessitura, l’indice di plasticità, la reazione (pH), conducibilità, calcare totale, calcare attivo, sostanza organica, azoto totale, rapporto C/N, Fosforo assimilabile, potassio scambiabile, calcio scambiabile, magnesio scambiabile, rapporti Mg/K e Ca/Mg, sodio scambiabile, S.A.R., E.S.P., capacità di scambio cationico, ferro.
Premesso quanto sopra, l’attendibilità delle analisi e, quindi le considerazioni che da esse derivano, dipendono in larga misura dal corretto prelievo del campione, di conseguenza l’area di campionamento dev’essere omogenea: ogni appezzamento preso in considerazione deve costituire un’unità colturale omogenea a sé stante.
Sull’appezzamento omogeneo è necessario:
1) non effettuare campionamenti lungo i bordi del campo o nelle vicinanze di filari di alberi, fossi, strade, cumuli di sostanza organica in decomposizione e zone ove sono presenti ristagni d’acqua;
2) non campionare entro”fasce” che per colore o altro aspetto esteriore (pietrosità, tessitura etc.) denuncino uno stato di disomogeneità rispetto alle altre zone dell’appezzamento;
3) non campionare in zone che sono investite- o sono state investite - con colture diverse e hanno ricevuto fertilizzazioni e/o lavorazioni diverse.
Il campione per essere rappresentativo di un dato appezzamento deve essere costituito dalla mescolanza di vari prelievi, chiamati sub-campioni; sotto i 10.000 mq ne basteranno 8-10, per estensioni maggiori l’ottimo sarebbe 14-16.
Il prelevamento dei campioni di terreno, dovrebbe essere effettuato in qualsiasi momento però su terreni non concimati da tempo, quando invece vi siano stati apporti di fertilizzante, dovranno trascorrere non meno di tre quattro mesi dall’ultima fertilizzazione.
Per il prelievo si dovrebbe preferibilmente utilizzare una trivella studiata appositamente per tale scopo, questa permetterebbe di prelevare una “carota” di terra alla profondità voluta, può comunque essere utilizzata una vanghetta comune, prelevando il campione di terreno dopo aver asportato circa 5 cm di terreno (crosta superficiale) dalla superficie ove si intende effettuare il prelievo, effettuato una buca con parete verticale prelevando così una porzione o fetta di terreno.La profondità ottimale di campionamento sarebbe di circa 30-40 cm per la maggior parte delle erbacee, varia invece per le arboree in base alla profondità dell’appartato radicale (comunemente si considera tra 60-70 cm).
I diversi sub campioni raccolti vanno messi in un recipiente pulito, mescolati e ripuliti da eventuali corpi estranei (grosse radici, foglie, etc.); un campione rappresentativo di circa 1,5Kg dovrebbe essere messo in una busta di plastica, etichettato e portata al laboratorio insieme al verbale di prelievo (indicazione su modalità di prelievo) che rappresenta la “carta d’identità” del campione inviato al laboratorio.
Per i costi delle analisi, dovresti sentire il laboratorio se il costo viene rapportato al numero dei campioni oppure a forfait.
Buona giornata