Eccoti il riferimento rivistadiagraria.org n 74 01/febbraio/2009, saluti, Mario

Grazie Mario. Ho letto l'articolo e lo trovo equilibrato e utile. Anche io mantengo una certa perplessita sull'allevamento degli alpaca e per questo speravo in qualcuno con esperienza che potesse darmi qualche dritta. In ogni caso, se dovessi decidere di iniziare, lo farei giusto come dici tu, inizialmente a titolo sperimentale, magari con un paio di animali.
Ciao a tutti, Guido

Talvolta posso sembrare pessimista, ma il mio lavoro di consulente in tanti anni mi ha portato a osservare cose che non avrei voluto proprio vedere, tra queste, troppo spesso ho osservato che viene ingannata la buona fede di chi incautamente si è fidato di qualche furbetto, questo non significa che l'alpaca non vale niente, hai capito non aggiungo altro, ciao Mario

salve, anche da quello che ho capito io l'alpaca non sembra essere propriamente da reddito.sentendo il parere di di chi già li alleva si rileva che coprono le spese di allevamento con la produzione di lana, ma tra costo di tosa(se non combini da solo) e la dificoltà di rendere la materia prima lavorabile(la lana dell'alpaca non si può filare pura quindi si deve far lavorare dalle ditte che la adizzionano a altri materiali) forse è meglio considerarli un hobbi da abinre ad altre attività di sostentamento.

Ciao, forse l'unico reddito deriva dalla procreazione che, in teoria, ripaga l'alpaca dopo il primo parto (fanno un "cria", cucciolo, ogni anno)... questo sarebbe vero se vendessi il nuovo alpaca, ma spesso si tende a tenerli per aumentare la propria popolazione di animali... insomma, forse a lungo andare un po' di reddito potrebbe anche esserci... ma non mi sembra che di per sé possa valere il grosso investimento iniziale e le energie che poi ci si deve dedicare, se non come dici tu a livello amatoriale o hobbistico. Io credo che, dovessi scegliere di allevarli, lo farei soprattutto perché sembrano ottimi per tenere puliti e concimare gli uliveti...
Ciao, Guido

sono d'accordo. il reddito da procreazione poi non mi convince neanche tanto. considerando che sono animali sociali che vivono in gruppo non vendi un cria ma devi aspettare di averne diversi x poterli poi venderli solo a chi di terreno incolto, da tenere pulito, ne ha una certa quantità, recintato e magari non troppo lontano da casa.

Salve, l'argomento e' vecchio ma ci provo lo stesso.
Diversi partecipanti hanno asserito "anch'io vorrei allevare alpaca etc.".
Mi ci metto anch'io, con vari obiettivi (ed ammettendo che fino ad un mese fa neanche sapevo cosa fossero):

- pulizia erba in coltivazione di mirtilli, ammesso e non concesso che non si mangino i germogli degli stessi (abito in un maso con molto spazio libero, solo in parte coltivato).
- possibile reddito di sostegno.
- semplice piacere di averli, da info e immagini su internet mi intrigano sempre piu'.

Aspettando il cambio di stagione per visitare un allevamento e decidere, mi sono nel frattempo informato sulla rete ed ho ricevuto varie risposte da allevamenti italiani.
Non ho avuto nessuna impressione negativa, tipo che qualcuno cercasse di rifilarmi una fregatura. Semplice scambio di informazioni.
Per riassumere:

- in Italia, gli allevamenti associati a Italpaca sono meno di 50.
- escludendo il reddito, la scelta ricadrebbe su due animali (numero minimo, sono sociali) a basso costo, circa 1500 euro ciascuno. O castroni, o femmine con fibra di scarso pregio, o morfologia poco interessante rispetto allo standard.
- il reddito all'atto pratico non puo' comprendere la fibra, perche' non ha mercato in piccole quantita'. Solo alcuni allevamenti commercializzano la fibra lavorata in capi di vestiario (filiera completa). Benche' pregiata, pare che l'industria si rivolga alla fonte stabile e quantitativamente rilevante, cioe' il Peru'.
- l'ipotetico reddito derivato dalla vendita di capi selezionati e' un mistero, perche' il prezzo deriva da incontro fra domanda ed offerta, ma in questo caso dove sta la domanda ?
Pare che il prezzo sia influenzato da qualita' dellla fibra, colore e morfologia, e gli allevatori seri fanno selezione genetica in conseguenza. I prezzi di capi selezionati in vendita sembrano alti, minimo diverse migliaia di euro per una femmina di qualita' con pedigree, ancora piu' per uno stallone selezionato. Sui siti usa/uk andiamo ancora piu' su, i capi al top superano i 20 mila euro.
Per me e' un mistero definire cosa sostenga questi prezzi, stante la poca diffusione deglli allevamenti e quindi la poca domanda.

Per chiudere, qualcuno ci ha provato, e se si, con quali risultati ?

-- Renzo