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Sovescio con grano 
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Iscritto il: 01/09/2009, 11:31
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Buongiorno. Lo scorso anno ho seminato del grano tenero utilizzando una tecnica trovata su un prezioso libretto sulla coltivazione del grano per uso familiare. Ho ottenuto risultati a dir poco lusinghieri e ho intenzione di ripetere l'esperienza ampliando l'area di coltura (parlo di coltivazione orticola di piccole dimensioni e a stretto uso familiare) più possibile, visto che poi produco farina e quindi pane per uso personale. Tuttavia, per ottimizzare il terreno di coltivazione vorrei affiancare al grano una coltura da sovescio che mi permetta di mantenere il terreno fertile, dal momento che dispopngo di una metratura decisamente limitata. Il dubbio è quale coltura usare da affiancare al grano, soprattutto in virtù del timore che seminare il sovescio contemporaneamente al grano li metta in competizione. Mi (e Vi) chiedo dunque cosa mi consigliate, considerando che dalle mie parti il grano si semina adesso; e lo stesso vale per la maggior parte delle leguminose.
Vi ringrazio anticipatamente per il prezioso aiuto.
Gino


12/10/2013, 14:49
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Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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la cosa mi incuriosisce ed in particolare ti chiedo oltre ad indicare la zona di coltivazione:
qual'è la tecnica che hai usato per avere risultati eccezionali?
che tipo di grano hai utilizzato e su che metratura
cmq la tecnica che dovresti usare si chiama bulatura e in rete si trova in merito un bel po di notizie

_________________
I


13/10/2013, 11:12
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Fava o favino?

_________________
La vita è una lunga pazienza.


13/10/2013, 11:44
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Iscritto il: 26/04/2013, 15:26
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Ho letto anche io con interesse il libro La coltivazione familiare del grano.
Vorrei provare una coltivazione sperimentale in un piccolo pezzo di terra, per uso personale.

Non mi è chiaro in che maniera si può poi trebbiare a mano il grano.
Conosco alcune persone che hanno provato, con risultati assolutamente non soddisfacenti e mi sono scoraggiato un po'.

Il libro è questo giusto?

http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-coltivazione-familiare-del-grano.php


14/10/2013, 16:29
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Iscritto il: 26/04/2013, 15:26
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Qui potete scaricare il libro: http://www.cerealiinrete.it/content/files/documents/coltivazione/semina-distanziata.pdf

Un breve e schematico riassunto:

-- ------------------------------------------
Il frumento si coltiva fin dall'antichità. Ma è solo da un secolo che l'uomo ne ha fatto oggetto di una "coltura su larga scala", intensiva e scientifica.
Da allora, contrariamente a ciò che si crede, in generale la quantità di grano e la fecondità della terra hanno continuato a degenerare.
Le prove di questa affermazione sono abbondanti e concrete:
- Nell'antico Egtto si facevano due o tre raccolti l'anno d'un frumento alto sette cubiti, della varietà chiamata "centigranum" dai Romani e che contava 100 cariossidi a spiga (media attuale in Francia: da 30 a 60 cariossidi a spiga).
- La Cina, parecchi secoli prima della nostra era, nutriva 450 milioni di uomini e realizzava delle rese in frumento e riso di 80-100 a ha.
- Plinio il Vecchio ci racconta che un Proconsole d'Africa aveva mandato all'imperatore Augusto una pianta accestita di 400 spighe nate tutte da un solo chicco di grano: il che rappresenta una resa, quanto meno, di 12.000 per 1.
[...]

-- ------------------------------------------

La tabella seguente mostra il quantitativo di seme e la superficie necessaria per un raccolto di 80 kg di frumento secondo i due metodi: semina distanziata (coltura sarchiata); semina a spaglio o a file (metodo corrente). Per questo esperimento abbiamo usato la varietà di frumento duro detta Touzelle de Conte.
1. Semina a spaglio:
Seme: 11 kg
Superficie: 550 mq

2. Semina distanziata:
Seme: kg 0.070
Superficie: 240 mq
[...]

-- ------------------------------------------
L'accestiento
Facciamo germinare un chicco di frumento in terra. Otto giorni dopo, un unico stelo si protende vero il cielo. Aspettiamo ancora 8 giorni e togliamolo dalla terra. Trapiantiamolo, cimiamolo, e lasciamolo sviluppare. Se, dopo 15 giorni, lo estirpiamo di nuovo, possiamo notare sulla parte di fusto sottoterra un bel nodo da dove partono alcune radici e germogliano nuovi culmi. Cimiamo una seconda volta questa piantina e aspettiamo che lo stelo e due nuovi si siano ben sviluppati fuori dal suolo.
[...]

-- ------------------------------------------
Abbiamo visto che, se si coltiva con la semina distanziata, invece di 200 kg necessari per seminare a spaglio un ettaro, ne bastano 3 kg.
Considerando la quantità normale che dovrebbe consumare un essere umano: fissiamola al livello moderato di 175 kg. Per ottenere questo quantitativo, basterà comodamente disporre di 650 mq e di 200 gr di semente (invece dei 1.250 mq e 24 kg di seme necessari con la tecnica moderna).
[...]

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14/10/2013, 16:32
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io proverei con il trifoglio


14/10/2013, 19:00
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Località: Modena (MO) Emilia Romagna
Formazione: perito chimico
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io direi trifoglio sì ma nano

in questo modo invece che fare il sovescio si crea un pacciame (vivo)permanente che cmq aumenta la fertilità

_________________
"Grandezza e progresso morale di una nazione
si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali." (Mahatma Gandhi)


14/10/2013, 20:57
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Messaggi: 10203
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;)


Allegati:
Atuttocampo3_2005.pdf [1.54 MiB]
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I
14/10/2013, 22:13
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Località: Sicilia
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Nei libri di storia scolastici si legge che il rapporto semina/raccolto nell'età antica era di 1/3, nel medioevo si è raggiunto il traguardo di 1/6.

Pare che questo miglioramento sia stato raggiunto tramite migliori tecniche colturali oltre che attraverso la selezione.

Inoltre si tratta di dati relativi a specifici luoghi.


01/11/2013, 10:25
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Scusate l'assenza, ma soino un casinista e pensavo nessuno avesse risposto. Invece avevo solo sbagliato la mail di riferimento per le notifiche.
Dunque, io sono nella riviera ligure di ponente. In collina a 250 metri e il mare ce l'ho a un chilometro in linea d'aria. In realtà ho seminato giusto una fascetta a grano: sarà lunga 15 metri e larga 2 e mezzo. Ho fatto due solchi con la zappa per tutta la sua lunghezza e poi seminato un seme alla volta a circa 30 cm. All'inizio sembrava faticare ma poi è partito quasi tutto. L'ho tenuto ben pulito dalle erbacce e ho rincalzato ogni tanto. Zero acqua (non era necessaria). Si trattava di una prova, per cui non mi ci sono messo granchè d'impegno. Il grano era di tipo tenero ma non saprei dirvi la varietà. Ne avevo recuperato giusto una manciata alla Festa del Grano di Arzeno (qui vicino) che ogni anno festeggia con antiche macchine agricole. Credo fossero due varietà: una denominata "Barbuto" dal mio anziano zio (contadino che da giovane ricorda una grande coltivazione di grano da queste parti. Qui è un pò come in Provenza, quindi...), l'altra varietà non saprei. Non ha "barba"... In ogni caso, entrambe le varietà mi hanno sorpreso (e sorpreso anche lo zio) poichè da un solo chicco e senza troppe cure ho ottenuto fino a 40 spighe. Lo zio pensava originassero da 40 chicchi. Il grano è venuto bene, forte, senza ruggine e al momento giusto mi sono armato di falcetto e l'ho mietuto. Così è facile perchè si agguanta tutta la pianta e si taglia con un solo colpo. Lo trebbia mano a mano che mi serve: ne metto un pò dentro un sacco da olive e poi lo batto con un bastone. Tolgo la paglia e poi mi metto al vento lasciandolo cadere varie volte tra due recipienti in modo da far volare via la pula. Mal che vada uso un ventilatore. Ci vuole pazienza, però da una dozzina di spighe tiro fuori 3 etti di grano pulito. Che diventa 3 etti di farina che produco col minimulino domestico, che diventa quasi mezzo chilo di pane cotto. Quest'anno l'ho riseminato da una settimana ma ne ho messo ogni dove ci fosse un posto. Per quello che riguarda il sovescio che intendo fare, vi ringrazio per i consigli, ma vorrei sapere qualcosa di più preciso. Non so quando seminare. Soprattutto questo. Grazie a tutti.


01/11/2013, 19:09
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