...riporto un'esperienza diretta, trovata sul web, di una orticultrice dopo diverse visite all'azienda Manenti per vedere dal vivo il sistema...
<< Ciao ragazzi..è la seconda volta quest'anno che ci vado...ed è sempre un vero piacere verificare l'efficacia della sua incomprensibile tecnica agronomica. Ribalta molte certezze, molti fondamenti delle varie agricolture naturali.
La prima e più clamorosa è il fatto che non concimi da più di venti anni ( sono 34 che è azienda biologica orticola) coltivando incessantemente un ortaggio dietro l'anno per tutto l'anno. Solo al campo di patate e zucche che mette in successione un anno dopo l'altro, dà la tregua dell'inerbimento spontaneo invernale.. La seconda è che lavora in profondità, ma senza ribaltare gli strati, con il ripper( ripuntatore) con 5 ferri lunghi 50 cm e posti a 45° rispetto al terreno ogni volta che cambia coltura, fosse anche una insalata. Ripper trainato categoricamente da un trattorino leggero e gingolato( per costipare il meno possibile il terreno- COSA FONDAMENTALE. La terza è che non segue le successioni tradizionali, forti consumatori, medi e deboli ...ma forti micorizzatori, medi e deboli, i quali non si devono succedere se troppo distanti dalle loro capacità micorizzanti. Questa pratica agronomica, secondo lui e soprattutto sulla base degli studi dell'universita' che ci ha studiato molto, è un metodo per aumentare i microorganismi aerobi che stimolano la micorizzazione. Il terreno di anaerobi è pieno, ma di aerobi no! E questa pratica, nel suo terreno ha fatto sì che la fertilitaà sia aumentata anziché diminuita. Addirittura,la mesofauna presente nei primi 5 cm di terreno, che con l'uso di una piccola fresa che passa prima e dopo il ripper per uno spessore di 5 cm, dovrebbe essere gravemente danneggiata...come ci viene sempre detto se si usano frese e motozappe, nel suo terreno è maggiore del terreno selvatico/ spontaneo preso a riferimento ( questo in uno studio di comparazione tra terreno convenzionale, biologico/biodinamico - il suo e quello spontaneo)
Quindi, ricapitolando i passaggi sono:
trinciatura dei residui vegetali
rastrellamento degli stessi (NON DEVE ESSERE INTERRATO NESSUN PEZZETTO DI SOSTANZA ORGANICA , CREA PUTREFAZIONE-MAI)
fresatura superficiale per scalzare il colletto delle piante di cui è rimasta la radice nel terreno
Rippatura del terreno (lui dice che la terra LIEVITA) e si solleva di 20 cm
fresatura del terreno con un altro trattorino che crea schiacciando con le ruote dei bancaletti di 80 cm in cui mette 1 o 2 colture a seconda della tipologia
Ala gocciolante autocompendsante
trapianto con piantine in cubetti di terra.cerca di evitare gli alveori per l'attorcigliameto delle radici
Gestione delle piante spontanee...preziosissime per la biodiversita' dei ceppi di funghi differenti per ogni pianta.
Sesti d'impianto mirati a pernettere ottima circolazione di aria e luce.
Massima concentrazione di radici differenti sotto terra...ma sopra terra grande attenzione a che tutte le piante abbiano la luce necessaria, es File di carote a 80 cm di distanza
Piante sanissime , minimi trattamenti La realta' più seria e produttiva che abbiamai visto, soprattutto risparmiando al massimo la manodopera per concimazioni, pacciamature (La sua che sposta la tiene nei sentieri) 5 ettari di azienda, di cui 3 orticola con 3mila mq di serra in 4 persone e una produzione costante tutto l'anno e il reddito per 4 persone. Direi esemplare. Buona riflessione e buona giornata>>
http://www.aziendagricolamanenti.it/