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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
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Paolaki
Iscritto il: 23/08/2012, 13:57 Messaggi: 29 Località: Oltrepo Pavese, bassa collina
Formazione: Laureato in Lettere Moderne, specializzato in nomadismo
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Messe le talee di rosmarino a bagno, per la salvia si può fare lo stesso? Domani con un operaio iniziamo i lavori di terrazzamento, toglieremo almeno un metro di terra quindi ci sarà un bel po' di strato superificiale fertile da ricreare da zero; pensavo di aiutarlo con sfalcio e trito di legno, magari ricoprendo poi con della terra. Ieri leggevo dei bancali di Sepp Holzer a cui ruberò l'idea di sotterrare frasche e legno. Senape, medica e girasole dovrò aspettar la primavera, giusto? Faccio un mischione di semi o le divido per aiuole? Per gli stagni son pieno di dubbi, non so dove posizionarli, quanto grandi, quanto profondi. Sarebbe interessante farne uno per terrazza e collegarli tra di loro, ma con che sistema? Idee? Conoscete metodi naturali alternativi al telo di plastica? Ieri in questo MAGNIFICO forum di permacultura ( http://www.permies.com/forums" target="_blank) ho trovato qualcosa sulle tecnica del gley http://it.wikipedia.org/wiki/Suolo_a_gley" target="_blank. Mi affascina anche molto la tecnica del food forest, credo che il giardino armonico di Pallino non si discosti troppo. Si tratta di ricreare un bosco d cibo, usando sette livelli di piante (linko foto in basso). Per il mio problema di siccità sarebbe interessante ma non capisco come le piante più basse possano ricevere abbastanza sole.
Allegati:
Commento file: Sette livelli del bosco alimentare
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05/12/2012, 15:05 |
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menca
Iscritto il: 27/09/2012, 11:43 Messaggi: 35 Località: toscana, siena
Formazione: tecnica commerciale e agricola
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Cita: Per gli stagni son pieno di dubbi, non so dove posizionarli, quanto grandi, quanto profondi. Sarebbe interessante farne uno per terrazza e collegarli tra di loro, ma con che sistema? Idee? Conoscete metodi naturali alternativi al telo di plastica? Ieri in questo MAGNIFICO forum di permacultura ( http://www.permies.com/forums" target="_blank" target="_blank" target="_blank) ho trovato qualcosa sulle tecnica del gley http://it.wikipedia.org/wiki/Suolo_a_gley" target="_blank" target="_blank" target="_blank. L'idea che stai avendo è magnifica....dovresti avere la possibilità di fare fosse livellari (in inglese Swale) a monte del terrazzamento (subito a valle del dislivello quindi)....queste fosse nel tuo caso possono anche non essere molto profonde, diciamo circa 40 cm (per la larghezza va capita la larghezza dei terrazzamenti) ma dovrebbero essere perfettamente in bolla....la loro funzione è proprio quella di trattenere l'acqua sul terreno piu' a lungo possibile evitando pericolosi ruscellamenti e permettendo un' idratazione ottimale del terreno...inoltre le fosse livellari raccolgono nel tempo ottimo materiale organico che tende a accumularsi li (con una manutenzione regolare questo materiale è perfetto per arricchire il suolo delle terrazze. Il gley è una tecnica che non ho ancora sperimentato, ma che potrebbe essere molto interessante per impermeabilizzare piccoli invasi (per supefici grandi il problema lo vedo nel recuperare tutto il letame che serve - veramente tanto!)....sarebbe bello poterlo sperimentare insieme (Ti butto giu una proposta indecente )...... Per lo stagno: non conosco bene il regime pluviometrico della zona, ma in genere in Italia è preferibile avere uno stagno piu grande e profondo che troppi piccoli che poi d'estate si asciugano velocemente e non svolgono piu la loro funzione ecologica o funzionale (avere un corpo d'acqua in estate)...quindi sarebbe opportuno dirigere il piu possibile il ruscellamento dei terrazzi verso il punto piu idoneo per realizzare l'invaso... A questo scopo ti consiglio di fare una ricerca sulle Keyline di Yeomans...troverai molte cose interessanti che vanno capite bene prima di mettere mano sulla idrologia di un terreno come il tuo....ho visto molto spesso errori madornali proprio sulla regimazione delle acque, che in terreni "difficili" possono fare la differenza in termini agronomici e idrologici... PS ho lavorato dalle tue parti per circa due mesi all'inizio dell'estate di qualche anno fa e so che cosa sono le zanzare in Oltrepo..!! Se riuscissi ad avere uno stagno tendenzialmente permanente (senza pesci) potresti anche in parte risolvere il problema, perchè si popolerebbe sicuramente e velocemente dei predatori d'elezione delle stesse...le libellule
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05/12/2012, 15:45 |
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Paolaki
Iscritto il: 23/08/2012, 13:57 Messaggi: 29 Località: Oltrepo Pavese, bassa collina
Formazione: Laureato in Lettere Moderne, specializzato in nomadismo
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Wow Menca, che risposta! Grazie mille! A qualcosa tipo fosse avevo pensato ma non sapevo bene dove sbattere la testa, ottimo consiglio, anche perchè proprio il mese scorso la prima terrazza mi è parzialmente franata per le piogge.
Le zanzare qui dovrebbero avere il porto d'armi, quest'estate letteralmente non potevo dormire la notte, quindi quello di moltiplicarle è un rischio non da poco, spero davvero che tutti i predatori traslochino presto nei futuri stagni.
In realtà ora mi hai gettato nel panico, io sono uno che in genere non fa niente prima di essersi letto tutto il possibile ma stavolta stavo per buttarmi comunque e tu mi tiri fuori tutto 'sto materiale interessante! L'operaio ormai viene domani e i almeno i pali per i terrazzamenti dobbiam piantarli e un po' di terra smuoverla. Quindi dopo non imposto nessuna lavorazione del terreno o divisione in aiuole definitiva fin quando non ho risolto la questione stagni. Son disponibile a tutte le sperimentazioni, questo terreno per me dovrebbe essere fonte di sostentamento ma anche laboratorio.
Parli di ruscellamento che dovrebbe finire nell'invaso, ma le fosse livellari non servono proprio ad evitare il ruscellamento? O devo profettare dei canali che dalle fosse mi finiscano nello stagno?
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05/12/2012, 18:41 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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raviolo ha scritto: Pallino non e' dogmatico; mi sa piuttosto che,avendo gia' lavorato parecchio, non sopporta tanto il nostro divagare da inesperti .. Sante parole Raviolo, ma più che non sopportare annuso aria di insuccessi purtroppo e, forse sarà l'età, mi spiace molto vedere tanta energia sprecata. Faccio tanti auguri al nuovo progetto di Paolaki, ma ho dei forti dubbi che un così radicale intervento di terrazzamento possa trovare un suo stabile equilibrio nel breve periodo. Abbiamo già parlato in precedenza dell'importanza della sistemazione idraulica (e non idrologia) del terreno in grado di contenere le carenze e gli eccessi di acqua nel suolo. Il letame che dispongo oggi proviene dalla lettiera di conigli e oche che distribuisco al di sopra della pacciamatura delle ortive o delle piccole piante del vivaio, sono un buon bioattivatore che favorisce la degradazione e concimazione delle file. Dal vecchio catalogo nuove foto di circa 5 anni fa. Buona serata a tutti.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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05/12/2012, 23:28 |
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peter37
Iscritto il: 24/08/2012, 12:45 Messaggi: 97
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Ma allora,erba e letame,anche il mio orto diventa un successone.Se ci metto pure un po' di telo in tnt sopra le file evito di strappare le erbacce e ci perdo pure poco tempo.Io avevo capito male,probabilmente. Certo che però Pallino se ti spiacesse veramente vedere la gente tribolare per niente scriveresti in modo meno criptico,così da aiutare veramente chi si avvicina al nostro amato maestro. Altra cosa:un mio amico mi ha portato dei campioni di tessuto non tessuto da usare come pacciamatura biologica in pura lana vergine (e costosa) e dice che sarebbe perfetta per il mio orto visto che lascia passare l'acqua,è totalmente naturale,non marcisce mai.E' vero?Qualcuno ha mai provato a pacciamare con la lana? ciao e grazie a tutti
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06/12/2012, 8:53 |
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biociccio
Iscritto il: 19/01/2012, 14:33 Messaggi: 154 Località: Prato
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peter37 ha scritto: Certo che però Pallino se ti spiacesse veramente vedere la gente tribolare per niente scriveresti in modo meno criptico,così da aiutare veramente chi si avvicina al nostro amato maestro. Infatti, c' era bisogno di aspettare 167 pagine prima di ammettere l' uso di letame ??? Rispettando il bilancio energetico dei nostri cervelli era una cosa che era meglio dire subito.
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06/12/2012, 10:40 |
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ravin
Iscritto il: 11/11/2009, 9:33 Messaggi: 266
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ciao peter, io ho utilizzato per pacciamare la lana delle pecore di un amico,che lui butta via e mi pare funzioni molto bene:lo scorso anno,i pomodori crescevano in modo persino troppo vigoroso,tanto che alcune piante troppo cariche,complice il vento,si sono spezzate.il motivo è presto detto:la lana ha un contenuto di azoto molto elevato(come puoi vedere dalla tabella allegata),che cede lentamente alla terra,inoltre mantiene il terreno "vivo" e protetto dai rigori dell'inverno.Alzandola, non si contano i lombrichi che trovi nel terreno... Pallinof vorrei invitarti a non essere permaloso....nessuno mette in discussione la tua competenza, solo mi pare un dato di fatto,difficile da smentire,il fatto che tu proponi le tue idee in un modo molto "forte",diciamo con poco margine di discussione.Quanto alla frecciata sugli insuccessi,credo che recepire lo spirito taoista,che è alla base dell'agricoltura naturale,voglia dire anche superare l'atteggiamento "agonistico",che caratterizza la mentalità occidentale,perciò ti dico che io sono contento di quello che ricavo dal mio orto,anche se a volte,come nel caso del mais,utilizzo tecniche convenzionali e questo mi basta.
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06/12/2012, 10:56 |
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peter37
Iscritto il: 24/08/2012, 12:45 Messaggi: 97
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grazie del pdf Ravin.proverò la lana se me la vendono ad un prezzo accettabile,anche perchè dicevano che tante volte va buttata da chi ha le pecore,è vero?.Per gli insuccessi penso che siano,giustamente, di gran lunga il primo prodotto dei nostri campi.Se avessimo voluto evitarli credo che tutti avremmo potuto farlo senza tanta fatica. Certo però che se pubbliciziamo le varie prove,compresi i risultati senza assurdi segreti ma aiutando e facendoci aiutare possiamo veramente creare molto insieme, e sempre nel rispetto dell'agricoltura naturale e dell'insegnamento dei suoi maestri. Poi se con l'agricoltura naturale si diventa tutti come Biociccio a 36 anni allora forse è meglio smettere.Bella foto cmq. ciao a tutti
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06/12/2012, 14:39 |
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AntonioZangara
Iscritto il: 21/03/2011, 21:25 Messaggi: 67 Località: Serrone (FR)
Formazione: pochi titoli-tanti risultati
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Ragazzi, l'agricoltura è una cosa troppo personale e molto spesso capita di non capirsi. Chiusa questa parentesi, voglio solo dire che ognuno deve fare le cose a modo suo e per come si sente di agire.Se uno vuole allevare pipistrelli per concimare con il guano autoprodotto, ben venga; se un'altro vuole fare la sciarpetta di lana al proprio orto, pure.Non dovete dipendere dal parere o giudizio di nessuno e tantomeno bisogna seguire dogmaticamente le teorie del Rudolf Steiner o del Foukoka di turno perchè ognuno, nel suo punto di vista ,ha ragione.Letame si o letame no, qualcuno lo dovrà pure interrare da qualche parte. altrimenti finiremo per riusarlo al posto della malta.
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06/12/2012, 16:11 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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ravin ha scritto: Pallinof vorrei invitarti a non essere permaloso....nessuno mette in discussione la tua competenza, solo mi pare un dato di fatto,difficile da smentire,il fatto che tu proponi le tue idee in un modo molto "forte",diciamo con poco margine di discussione.Quanto alla frecciata sugli insuccessi,credo che recepire lo spirito taoista,che è alla base dell'agricoltura naturale,voglia dire anche superare l'atteggiamento "agonistico",che caratterizza la mentalità occidentale,perciò ti dico che io sono contento di quello che ricavo dal mio orto,anche se a volte,come nel caso del mais,utilizzo tecniche convenzionali e questo mi basta. Scusami tanto se ho dato questa impressione, ma preferisco essere provocatorio (che permaloso) è amo essere messo in discussione. Il fatto che propongo idee in modo "forte", che non lasciano margine di discussione non è un mio problema, ma evidentemente non ci sono argomenti da aggiungere (e questo mi duole). Ho già detto che provengo da 20 anni di agricoltura convenzionale e superspecializzata e conosco (quasi) tutti i pro e i contro e vi garantisco che non risolve affatto tutti i problemi, anzi oggi è in perdita o fuori mercato. E' stato per necessità e non per scelta ideologica se ho impostato il mio lavoro su tecniche di coltivazioni naturali rispettando e facendo tesoro degli insegnamenti del maestro Fukuoka. Ammetto che all'inizio ho avuto molti dubbi che ho sempre cercato di chiarire con le reminescenze agronomiche e altre acquisite. In campo agricolo siamo ad una svolta epocale: un azienda per fare reddito deve abbandonare la specializzazione per tornare alla promiscuità trasformando tutti i sottoprodotti in modo da chiudere il ciclo e questo per scelta necessaria e non ideologica. Per fare questo è necessaria un certa professionalità e conoscenze che ormai l'agronomia "ufficiale" non conosce più. Forse il problema è che parliamo di due realtà diverse: agricoltura come professione o agricoltura come hobby. Anche se tra l'agricoltura come professione si intende sia quella rivolta al mercato che quella di sussistenza e in entrambi i casi alla fine dell'anno i conti devono tornare. Mentre se parliamo di hobby, allora il fattore economico passa in secondo piano in quanto la soddisfazione personale si paga e la stravaganza ha i suoi costi. L'allevamento di animali deve essere dimensionato rispetto al campo coltivato sia come specie allevate che come numero e l'obbiettivo è quello di trasformare tutto quel ben di dio che non si riesce a mangiare o vendere. Il letame prodotto può sostituire, gratuitamente, il famoso bioattivatore di cui abbiamo già parlato. Buona serata a tutti. Nella foto la semina dell'aglio.
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_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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06/12/2012, 20:44 |
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