Personalmente ritengo che vanga e zappa siano solo
due modi diversi di lavorare il terreno.
Ambedue hanno lo scopo di rimuovere e/o rivoltare
il terreno, secondo gli usi locali.
Dalle mie parti, non è mai stata usata la vanga e credo che,
anche volendo, sia piuttosto difficile reperirla nei negozi di agraria.
I contadini locali hanno da sempre utilizzato la zappa, oltre che
x i normali lavori di pulizia, anche x rivoltare il terreno.
Una volta l'anno, in genere settembre/ottobre, si procede
ad uno scasso profondo (40/50 cm.) con una doppia zappatura,
facendo in modo che le due zolle rimosse vengano sovrapposte
in senso opposto a come sono state prelevate.
Durante questa operazione, nel solco che si viene a creare,
si provvede anche ad interrare l'immancabile erba infestante
(o colture da sovescio) che diviene, quindi, materiale organico.
Presumo che, l'affermazione della zappa, come strumento x
rivoltare il terreno, si sia avuta nelle zone d'Italia con suoli sciolti
e poco compatti (come quello vulcanico della mia zona), mentre
l'uso della vanga, si sia affermato dove il terreno è più compatto
e argilloso.
Negli ultimi anni, con l'avvento delle motozappe, sono sempre meno
le persone che usano la zappa x rivoltare il terreno.
Io stesso, pur riconoscendo la validità di questo tipo di lavorazione
(zappa) nell'orto, mi sono procurato una motozappa a due ruote
(12 cv.) con fresa.
D'altronde, con solo la domenica e qualche sabato disponibile, non
riuscirei a gestire tutto il mio terreno di ca. 3.000 mq., con la sola zappa.
E' vero che con il motozappa esiste il problema della suola di lavorazione
ma, devo dire che nel mio caso, trattandosi di terreno sciolto, non
è così pronunciato.
Quando posso, comunque, non disdegno una zappata vecchia maniera
su piccoli appezzamenti, anche x smaltire la "ruggine" accumulata
in ufficio
Saluti a tutti
Sergio