Federico mi ha invitato a visionare questi video (posto il primo ma in totale sono 6):
http://www.youtube.com/watch?v=icZFYghEeUEVi prego di visionarli prima di continuare nella lettura perchè sono molto importanti per capire cos'è la permacoltura e che scopo ha.
Prima di visionarli tenete a mente questo distinguo però:
- per gli Inglesi l'agricoltura tradizionale è quella meccanizzata;
- per noi Italiani l'agricoltura tradizionale è quella pre autarchia fascista, ossia pre meccanizzata.
Tra la "permacoltura" e la nostra agricoltura tradizionale non esistono fondamentali differenze.
ASPETTI ENERGETICI IN AGRICOLTURA
I miei dubbi relativi ai video postati nascono dalla stima di un intervistato di poter far vivere 10 persone in 0,4 ettari (4000 metri quadri) di terreno "progettato" a permacoltura.
Consideriamo mediamente 2000 kcal giorno necessarie alla vita di una persona:
10 x 2.000 = 20.000 kcal/giorno
20.000 x 365 = 7.300.000 kcal/anno
L'intervistato afferma che 4.000 metri quadri di terreno possano fornire 7.300.000 kcal/anno
Prefiggiamoci allora di calcolare qual'è l'effettivo potenziale energetico di un terreno di tale estensione.
Se non ci fosse un assorbimento della radiazione da parte dell'atmosfera, ogni metro quadro di superficie (immaginata come un piano perpendicolare alla direzione dei raggi!) riceverebbe 1350 joule per secondo (1350 Watt su metro quadro), quantità detta COSTANTE SOLARE.
In realtà per via dell'assorbimento atmosferico sulla terra arrivano 900 Watt su metro quadro.
Di questa energia solo il 44% è utilizzabile dalle piante; questa energia prende il nome di radiazione PAR (Photosynthetically Active Radiation).
La PAR è dunque pari a 400 Watt su metro quadro.
Alle nostre latitudini ed in una serena giornata estiva un metro quadro di terreno ricoperto da vegetali può assorbire un'energia utile pari a:
400 Watt x 3600 s x 9 ore = 13.000 KJ
13.000 kJ = 3105 Kcal
Questa energia viene utilizzata dalle piante per i propri processi metabolici.
Qual'è dunque l'efficienza energetica di una pianta, ossia quanta parte dell'energia PAR si può convertire in energia chimica?
O, in altri termini, quanta biomassa (cibo) viene prodotta giornalmente da un metro quadro di terra?
Tralasciando un sacco di discorsi sulla catalogazione delle varie piante a seconda dell'efficienza energetica e un sacco di conti sui bilanci metabolici (che comunque posso scannerizzare per rendere l'idea), si può ragionevolmente affermare che:
un metro quadro di terra coltivato con piante C4 (le più efficienti metabolicamente), in una giornata estiva serena e in condizioni ottimale di coltura fornisce:
13.000 kJ assorbiti - 9.000 kJ dispersi (calore, riflessione) - 4.000 kJ utilizzati effettivamente = 570 kJ convertiti (ossia il 4,4% della radiazione PAR incidente)*
* Calcoli effettuati su dati provenienti da tabelle internazionalmente riconosciute.
Questi 570 kJ sono pari a 136 kcal (o a 35 grammi di biomassa fissata - sotto forma di un generico carboidrato esoso).
Ma quanta energia forniscono effettivamente questi 35 grammi di biomassa?
A questa domanda è difficile rispondere: l'uomo ha un apparato digerente in grado di ricavare molta energia da certi vegetali (quelli contenenti prevalentemente amido) e pochissima da altri (quelli contenenti prevalentemente cellulosa); è per questo che si serve degli animali erbivori per nutrirsi, trasformando questi ultimi la cellulosa in sostanze proteiche.
Prendiamo comunque una stima (per eccesso) di circa 300 Kcal per 100 grammi di prodotto vegetale:
quindi 35 grammi di biomassa possono fornire 105 Kcal.
Tornando al discorso iniziale allora:
35 grammi di biomassa su metro quadro per giorno x 4.000 metri quadri = 140.000 grammi di biomassa al giorno, pari a:
140.000 x 105 = 14.700.000 kcal
La produttività di picco, per 4.000 metri di terreno, è dunque questa... enormemente superiore alle 20.000 kcal richieste in premessa.
Dal punto di vista teorico quindi la "permacoltura" (agricoltura tradizionale italiana) può funzionare.
Ma quali sono allora i problemi che non mi convincono?
- resa invernale ed autunnale dei terreni;
- conservazione del cibo;
- proprietà idrogeologiche dei terreni;
- i calcoli li ho fatti utilizzando sempre stime per eccesso e considerando solo condizioni ottimali di crescita.
La realtà quindi potrebbe essere molto differente da quanto calcolato teoricamente.
Il discorso va ulteriormente sviluppato.