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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale 
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In un post precedente stavamo parlando con Marco dell'agricoltura convenzionale e siamo andati un pò fuori tema...quindi come da lui richiesto apro una nuova discussione. Marco dice che grazie allo sviluppo economico degli ultimi anni stiamo producendo maggiori quantità di alimenti; io ho risposto che lo sviluppo economico in ambito agrciolo crea una scompensazione lato produttivo, ossia per produrre una caloria alimentare vengono consumate più calorie di quelle che poi si otterranno. di norma per produrre una caloria alimentare vengono impiegate 3 calorie (che derivano dal combustibile del trattore dai concimi chimici, antiparassitari e diserbi), al momento dato che le calorie consumate per produrre costano ancora meno delle calorie ottenute gli agricoltori riescono ancora ad ottenere dei piccoli guadagni; ma questo per quanto ancora sarà possibile?è vero che la tecnologia sta cercando sempre più di creare attrezzi e nuove tecnologie per risparmiare l'utilizzo del trattore e della manodopera ma è altrettanto vero che tra un paio di anni (potrebbe essere anche prima del previsto 2012/2013) il costo di un barile di petrolio potrebbe già essere troppo alto e in questo caso le spese supererebbero di sicuro i guadagni (al momento gasolio per il trattore, concimi chimici, antiparassitari e diserbanti derivano per la maggior parte dal petrolio...LO SAPEVATE???).
Secondo voi ha un senso che per produrre una caloria alimentare vengano consumate 3 calorie provenienti dagli idrocarburi?
Forse quando l'europa, prima dello sviluppo economico, non produceva tutto il cibo di cui necessitava non consumava il triplo delle calorie per produrre una caloria alimentare ma il rapporto era forse uno ad uno. Forse si stava meglio quando si stava peggio?
Fukuoka ha dimostrato a tutto il mondo come coltivare (coltivare inteso come cultivare v. tr. 1 Lavorare il terreno affinchè produca piante, frutti. 3 Esercitare, educare, formare. 4 Nutrire un pensiero, fomentare una passione.) la terra senza uso di fertilizzanti antiparassitari anticrittogrammici diserbi e soprattutto senza arare; ora la sua fattoria è una delle più produttive di tutto il giappone e una delle più visitate al mondo ma nessuno (parlo dei piani alti) si preoccupa di diffondere il suo metodo di coltivazione e conservazione della natura. CHissà perchè? Forse sotto il petrolio ci sono interessi ben più grandi del rispetto della terra?
Se avete un pò di tempo provate a dare un'occhiata a questo documentario di Rebecca Hosking, nota documentarista naturalista inglese, affronta il tema della dipendenza dagli idrocarburi fossili delle filiere agro-industriali contemporanee.

http://www.youtube.com/watch?v=icZFYghEeUE

E' un pò lungo ma ne vale la pena seguire tutti i 6 video.


19/08/2010, 14:46
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Ciao muflux, visto l'interesse trasversale della discussione, ho pensato di spostarla qui, in Miscellanea.
Scusa ma mi risulta difficile ragionare partendo dal numero di calorie prodotte e consumate. Mi puoi citare la fonte di questi studi.
Si stava meglio in Europa e in Italia nella prima mretà del Novecento? I miei genitori e nonni pativanno la fame e le patologie legate alla malnutrizione erano molte e falcidiavano le popolazioni.
Comunque, che si possa migliorare e contenere il consumo di idrocarburi, sono daccordissimo (io mi muovo a piedi, in bicicletta e in treno). E l'agricoltura può fare la sua parte nel settore fonti rinnovabili.
Marco

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19/08/2010, 17:40
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Ciao muflix, ammiro il tuo coraggio, ma dubito che si possa discutere di certi argomenti senza scendere in rissa. La posizioni sono troppo radicate e non su principi ideologici come una volta, ma su necessità economiche. Mi spiego meglio c'è chi trae profitto dall'agricoltura convenzionale (grandi aziende e industria) e chi è costretto a convertire la piccola azienda, riducendo i costi, o abbandonare e vendere i terreni. Purtroppo manca il supporto tecnico che dovrebbe fornire la scuola. Ma se insegnanti continuano a raccontare agli studenti le favole propagandistiche degli anni 60, allora siamo proprio messi male.
Un cordiale saluto a tutti.

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“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
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19/08/2010, 17:53
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Grazie Pallinof della tua risposta.
Per Marco c è un filmato da guardare...che non è fatto da me...quando hai un pò di tempo guardalo e poi fammi sapere cosa ne pensi.


19/08/2010, 18:00
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La questione e' naturalmente molto contrastata.
Rispondendo a Marco: Personalmente credo che oggi si stia meglio di cento anni fa, ma penso anche che questo benessere derivi da un saccheggio delle risorse naturali insostenibile.Estremizzando, E' come se una famiglia di 10 persone avesse nel frigo la spesa sufficiente a cinque persone per una settimana . Se la famiglia mangia razionando arrivera' alla fine della settimana affamata ma ancora nutrita, se viceversa decide di mangiare a sazieta' a meta settimana avra' esaurito le risorse.
Rispondendo a chi cita fukuoka, personalmente non credo troppo alla sua rivoluzione. Il mercato e' impietoso e si autoregola, se fosse tutto vero a quest'ora non ci sarebbe petrolio che tiene, faremmo tutti cereali con il suo metodo.
Ora, non dico che non possa funzionare, dico solo che per farlo funzionare ci vorrebbe una rivoluzione radicale nel mondo occidentale e nel nostro stile di vita.

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19/08/2010, 19:21
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raviolo ha scritto:
La questione e' naturalmente molto contrastata.
Rispondendo a Marco: Personalmente credo che oggi si stia meglio di cento anni fa, ma penso anche che questo benessere derivi da un saccheggio delle risorse naturali insostenibile.Estremizzando, E' come se una famiglia di 10 persone avesse nel frigo la spesa sufficiente a cinque persone per una settimana . Se la famiglia mangia razionando arrivera' alla fine della settimana affamata ma ancora nutrita, se viceversa decide di mangiare a sazieta' a meta settimana avra' esaurito le risorse.
Rispondendo a chi cita fukuoka, personalmente non credo troppo alla sua rivoluzione. Il mercato e' impietoso e si autoregola, se fosse tutto vero a quest'ora non ci sarebbe petrolio che tiene, faremmo tutti cereali con il suo metodo.
Ora, non dico che non possa funzionare, dico solo che per farlo funzionare ci vorrebbe una rivoluzione radicale nel mondo occidentale e nel nostro stile di vita.

Ciao Raviolo, è da un pò che non ci si sente e vorrei ricordarti la promessa delle piante di pesca resistenti alla bolla.
Purtroppo abbiamo perso la memoria storica e nessuno cerca di rinfrescarci la mente. Quando si fanno paragoni bisogna citare un metro di misura, poi è necessario analizzare i fattori interessati al cambiamento.
Oggi che si parla di liberalizzazione dei mercati, questi non sono mai stati, nella storia, più vincolati da scelte politiche.
La rivoluzione verde degli anni sessanta è iniziata con la politica comunitaria europea: prezzo minimo di intervento, per passare all'ammasso e le quote di produzione.
La rivoluzione ci sarà, non per seguire una ideologia, ma per necessità. Come sostiene Muflix: quando la maggior parte della gente non riuscirà ad acquistare alimenti prodotti con un sistema di coltivazione troppo costoso perchè dipendente da fonti energetiche fossili.
Se veramente il mercato fosse libero come tu credi oggi non saremmo in questa situazione e sfatiamo la favoletta dell'aumento di produzione e l'obbiettivo di sfamare il genere umano quando oggi più un quinto della popolazione muore di fame ed è in continuo aumento.
In Italia, dagli anni sessanta in poi, siamo passati da un'agricoltura intensiva basata sulla promiscuità colturale, ad una di tipo estensivo. E' vero che è aumentata la produzione unitaria ad ettaro per coltura, ma è diminuita la produzione complessiva annuale dell'azienda agricola. La politica comunitaria ha sostenuto economicamente questo cambiamento creando un fiorente mercato per l'industria (meccanica, chimica, etc.). Circa il 40% delle persone che lavoravano in agricoltura (sul totale) sono state impegnate in altri settori produttivi (industria, commercio, servizi, etc).
Sono convinto che se tutto questo cambiamento è iniziato dalla rivoluzione dell'agricoltura, l'unica strada percorribile è ritornare alla terra, ma con una visione nuova e soprattutto libera dalla politica,
Buona notte a tutti.

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20/08/2010, 0:34
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ciao pallinof.No non ho dimenticato :).
Mah, credo che la questione purtroppo sia molto piu complessa.
Come sai, per carattere tendo ad esplorare anche le vie meno convenzionali. Dunque,rischiando del mio, ho messo circa due ettari a coltivazione non tradizionale. Un ettaro di orto ed un ettaro di frutteto. Zero pesticidi, zero fertilizzanti, terreno vergine da piu di 25 anni in gerbido. Lavorazioni minime per quanto possibile. Siamo oramai alla seconda campagna,(la prima non la conto perche e' stata ovviamente fallimentare).
Ho cercato di seguire, piu che fukuoka che non trattava orti, i consigli della Hazelip. Beh riassumendo i risultati.
Ad oggi la produzione e' stata come quantita'/superficie circa un mezzo dell'equivalente intensiva, (per la frutta essendo piante giovanissime direi circa un quarto).Ma soprattutto la qualita' e' stata diversa, frutti piccoli e nervosi,non uniformi nella pezzatura, anche se molto profumati e saporiti. Assolutamente incompatibili con le specifiche richieste dal consumatore.
Il lavoro di coltivazione e raccolta invece e' aumentato di parecchio (piu che raddoppiato). La raccolta e' complicata e di difficile meccanizzazione. La grande battaglia e' contro l'erba infestante che tende ad invadere e a soffocare e contro ai parassiti. Le pacciamature naturali richiedono moltissimo lavoro per essere prodotte nelle quantita' necessarie e la loro qualita' e' difficile da mantenere ad un livello sufficiente.
Insomma ,questo tipo di produzione richiede soprattutto un consumatore in grado di apprezzare il prodotto e soprattutto di pagarlo di conseguenza.
Per uso personale,disponendo di parecchia terra, penso sia IL METODO CORRETTO DI COLTIVAZIONE, ma per vendere, al momento non ho trovato ancora la via.

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20/08/2010, 11:23
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Ciao Raviolo.
Prima di tutto non pensare di ottenere risultati subito, ma devi aspettare un bel pò di tempo; sai molte volte l'uomo è frenetico ed impaziente e non riesce ad accettare di ASPETTARE, la natura invece è calma e tranquilla ed è disposta anche ad aspettare. Quindi i risultati non puoi ottenerli in un paio di anni ma dovrai aspettare un bel pò di tempo.
In secondo luogo per riuscire nell'impresa devi comunque apportare energia al tuo suolo (come dice Pallinof), che può essere apportata con lo sfalcio dell'erba (metodo più economico ma che richiede un bel pò di fatica fisica) oppure con materia organica (letame, compost etc.). Logicamente il tutto deve essere fatto con criterio e moderazione, non si possono apportare grandi quantità di azoto poichè si stimolerebbe troppo la crescita della pianta e di conseguenza la renderebbe più vulnerabile alle malattie e agli insetti.
Hai delle siepi in questo terreno?Il terreno è stato per 25 anni incolto vuol dire che non è mai passato nessuno soprail terreno?crescevano delle erbe spontanee?
Per il resto hai centrato il nocciolo della questione, se noi consumatori in prima persona non impariamo ad apprezzare la natura nella sua diversità, nella sua durezza, nella sua stagionalità e nella sua complessità non si potrà mai CAMBIARE.
E' normale che se vado a comprare una mela o un frutto o una verdura e scelgo sempre la più 'bella' e la più grande il sistema ci porterà a coltivare la bellezza e la grandezza dei frutti e non la bellezza e la grandezza della TERRA che poi darà il sapore il gusto e i profumi al frutto. Io personalmente se devo mangiare una verdura o una frutta mangio solo ed esclusivamente frutta di STAGIONE, e per stagione intendo quella che nella mia regione al momento è presente. Se in campagna ci sono le pere vado a raccoglierle e le mangio, ma non vado a comprare le mele; se in campagna ci sono i cardi selvatici vado a raccoglierli ma non compro il radicchio; poi io sarò un caso a parte ma se ci avessero insegnato ad accettare un piccolo verme dentro una mela molti anni fa anzichè schifarlo forse ora ci sarebbero meno vermi e soprattutto si userebbero meno medicinali.

Tu non credi a FUKUOKA?

Bhè diciamo che fai bene, però questo deve essere uno stimolo per andare a visitare la sua fattoria;
altrimenti puoi andare anche in Grecia dal suo allievo Panos Manikis...


Io quest'anno per la prima volta ho coltivato un orto senza arare e solo con il sole e l'acqua. Qua nella nostra zona ear quasi impossibile risucire a mangiare un pomodoro sia in bio che in convenzionale a causa della TUTA ABSOLUTA, ma quest'anno (è stata anche un annata favorevole al pomodoro perchè il freddo penso abbia ucciso la prima generazione di tuta) ho mangiato e mangio tuttora pomodori; erano nascosti all'interno di un prato dove le erbe spontanee hanno fatto da nido agli insetti utili e gli hanno riparati dalle intemperie. Mi posso ritenere più che soddisfatto. Alla fine saranno stati più piccoli e meno produttivi..ma il sapore?quanto ho speso?quanta energia ho consumato per i miei pomodori?

A presto.


20/08/2010, 13:05
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beh, evidentemente chi pianta alberi sa che deve aspettare qualche anno prima di vedere il primo frutto.
I terreni erano incolti e sopra cresceva di tutto. Non ci e' mai passato nessuno ed erano selvaggi.
L'operazione di ripulitura e' iniziata nel 2004, quindi sono gia sei anni che si cerca di avvicinarsi ad una sorta di produzione. Ovviamente ho cominciato a considerare come "campagne" solo gli ultimi due anni, il resto e' stato impiegato per convertire il terreno cercando di non impoverirlo troppo.
Per quanto riguarda i fertilizzanti naturali li uso. il frutteto e' interamente seminato ad erba medica che non viene asportata ma tritata, e riutilizzata come concime.Le potature son fatte con l'obiettivo di mantenere aria e sole piuttosto che produzione. L'orto e' circondato da una siepe formata da un filare di meli.
Nell'orto come nel frutteto vivono colonie di coccinelle api e bombi. a settembre impiantero' 5 alveari piu per l'idea di avere le api che per effettiva necessita'.
Insomma le condizioni non sono male, ma i cinghiali, le lepri, gli aironi a caccia di rane , ogni sorta di insetti e le malerbe son avversita' molto costose da neutralizzare.
Non dico che non si produca.. quest'anno con circa 250 piante di zucchine produco sui 100 kg di zucchine al giorno (in coltivazione intensiva nella stessa zona si arriva a quantita' ben maggiori).
I piselli (a trovarli nella foresta d'erba che e' nata) producono bello e dolce, ma non si puo certop pensare di raccoglierli a mano per venderli al prezzo corrente).
L'anno scorso i finocchi coltivati in modo tradizionale son venuti di quasi un kg ciascuno, lo stesso seme con erba attorno ha filato subito e i finocchi son venuti profumati ma buoni solo da far bolliti.
Gli spinaci invece seminati fitti fitti vengono su uno spettacolo,(ne ho messi giu' ualche aiuola da 80 cm per 150 metri) il raccolto e' stato buono, gli spinaci erano spettacolari, ma invendibili perche' in mezzo c'era parecchia erba.
Ora aiuole lunghe 150 mt non possono essere tagliate a mano facendo una cernita perche' il costo diviene insostenibile.
Insomma voglio dire.. hai un bel coltivare ultrabio...la gente NON vuole la verdura da mondare.
A parole son tutti naturisti, poi pero' comprano l'insalata prelavata..e la verdura da lavare non la vogliono neppure regalata :)

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20/08/2010, 18:40
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Solo in sintesi, mi associo, adesso produciamo a perdere e molte volte non sono tre le cal. che servono per produrne una, poi il problema dell'acqua e via di seguito, quindi non c'è da stare allegri anche in considerazione della cecità dei più che hanno abbracciato la strada apparentemente più redditizia, che invece ci sta portando a saccheggiare le risorse irriproducibili che fino ad ora nessuno aveva così pesantemente dilapidato, saluti, Mario


21/08/2010, 2:33
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