Ultima novità:
Riassunto delle puntate precedenti:
ATTO PRIMO
Il 25 aprile di quest'anno ho messo due litri di vino buono in una damigiana a collo molto largo di 5 litri, quelle damigiane che si usano per le olive in salamoia.
Una grande superficie di vino era. ed è, a contatto con l'aria, il tutto chiuso con una reticella (avete presente il velo delle bomboniere? quello dove sono contenuti i confetti?) per evitare l'ingresso di moscerini e da un coperchio, sollevato per far entrare l'aria ma non la polvere.
ATTO SECONDO:
Ho messo la damigiana in cantina, in alto, per esistere alla tentazione di rompergli le scatole ogni momento, posto fresco ed asciutto ma lontano dall'aceto che già possiedo, non volgio che l'acidificazione avvenga per assalto dei batteri dell'aceto che ho già.
ATTO TERZO:
Esattamente dopo due mesi, il 25 giugno un bellissmo aroma di aceto. Lo assaggia e....mi piace.
Ora di fianco ad esso ho messo un'altra damigiana di vino perchè voglio che gli stessi batteri acidifichino questo vino.
ATTO SUCCESSIVO:
La prima damigiana non verrà mai disturbata ma solo rimpinguata del calo naturale affinchè faccia la madre mentre la seconda damigiana, quando sarà il momento, verrà usata come acetiera.
ATTO PARALLELO.
Ho trovato una vecchia giara dell'olio da 10 litri, una gira classica in terracotta, sono 20 anni che non si usa più,ben pulita ho messo al suo interno un paio di litri di vino, anche questa lontano dall'aceto che ho già perchè volgio sviluppare altri batteri....volgio dire: se gli aceti, anche fatti con lo stesso vino hanno aromi e sapori diversi un motivo ci sarà
RIASSUNTO E CONCLUSIONI FINALI.
- Mettete a contatto con l'aria due litri di vino e non disturbatelo per tre mesi, come se fosse vino. Aspettate con pazienza.
Spero di esservi stato d'aiuto....magari ho scoperto l'acqua calda ma lìimposta di bollo sui msg dei forum non l'hanno ancora messa.