Una decina di anni fa analizzai la fattibilità della totale indipendenza energetica.
Per prima cosa per intraprendere questa iniziativa si dovrebbe conoscere quale sarà il consumo elettrico di cui avremo bisogno.
Io per esempio, con casa di 70mq, vivo prevalentemente da solo, cucino con sistema ad induzione (punte di 2,8 Kw per alcuni minuti), uso lavastoviglie e lavatrice, più alcuni eletrodomestici. Sega circolare e spaccalegna con motori da tre cv saltuariamente.
Il mio consumo medio stà tra 1 e 1,5 Kw al giorno.
Pago bollette da 15 a 20 € al massimo.
I consumi elettrici sono così bassi, anche perchè sia per cucinare che per lavare uso l'acqua calda dal solare.
Comunque, avrei voluto non connettermi alla rete per soddisfazione personale di indipendenza.
Per supportare i su elencati carichi, avevo previsto:
Circa un kw di picco di pannelli fotovoltaici per stand alone. 12/24Vcc.
Circa 6 quintali di batterie stazionarie da due volt.
Un inverter da 3 kw.
A quel tempo grazie ad alcune entrature, il costo sarebbe stato di circa 12.000.000 di lirette.
L'allacciamento alla rete con cavo interrato, i pali non li avrei accettati, 1.500.000 sempre lire.
Ammettiamo di aver fatto l'investimento, che la buona sorte mi abbia assistito evitandomi guasti all'inverter e altro.
Oggi 10 anni dopo, dovrei cominciare a preoccuparmi del cambio delle batterie. Se ben usate (mai scaricate sotto al 40%, ecc) la vita media va dai 10 ai 15 anni.
A parte il costo stratosferico in più, ma vada, cosa non si farebbe per la libertà
. E' stato invece la considerazione ecologica
e monetaria, a farmi desistere, sei quintali di batterie da rigenerare ogni 10/12 anni, non mi parevano propriamente uno scherzo.
Mi sono quindi arreso alla comodità della rete, impegnadomi però al massimo per il risparmio energetico, che resta comunque una bella forma di indipendenza.
Per il resto tipo riscaldamento ecc vedi post "Nel sole".
Saluti da parzialmente incatenato.
Sergio