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Piantagione di ciliegi 
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Volevo chiedere un consiglio ai professionisti/operatori del sito. Oggi come oggi, che prospettive commerciali/problematiche ha una nuova piantagione di ciliegi, peraltro in una zona vocata, dalla maturazione precoce (Guidonia/Palombara)?

Ciao, Ernie


30/12/2009, 16:09
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farei una prima indagine per vedere se nella zona vocata predominano le cv precoci, quelle a maturazione "normale" o le tardive.Come in tutti i settori agricoli nessuno ti dirà che è un investimento conveniente,In agricoltura la certezza nn esiste.

_________________
I


31/12/2009, 11:54
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Ciao Eugenio, grazie per la risposta.

Mi sono informato in zona, e sarei orientato verso una cultivar precoce, oltre che per motivi commerciali, anche perchè nella zona le varietà precoci non vengono attaccate dalla mosca.
Per carità, anch'io sono consapevole che certezze in agricoltura non esistono, specie oggi che siamo in un mercato globale. Nella cerasicoltura c'è poi il grosso problema delle difficoltà/costi di raccolta, ancor più che per altre specie; e allora, p.es., mi domando: i portinnesti nanizzanti sono una parziale soluzione?

Ciao,
Ernie


31/12/2009, 15:25
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http://portale.provincia.vr.it/files/ne ... ultimo.pdf

http://www.fe.camcom.it/urp/convegni-ed ... azione.pdf

http://www.ciliegiadilari.it/allegatidoc/Lugli3.pdf

un pò di bibliografia al riguardo

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31/12/2009, 17:51
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sicuramente il contenimento della pianta è fondamentale per il ciliegio, infatti ormai oltre ai portainnesti ci sono dei sistemi di allevamento e quindi dei metodi di potatura che mirano proprio a questo.
studia bene clima e terreno perchè il ciliegio è molto esigente per questi due aspetti e inoltre il portainnesto cambia in base alle caratteristiche del terreno.
lo stesso vale per le varietà, sbagliare questa scelta può vanificare il tutto. lo scorso anno ho dovuto scegliere delle varietà per una zona di montagna e ricordo che mi sono messo a studiare tutte le varietà(in questo caso tardive), trovi facilmente le liste varietali in rete.
La problematica del ciliegio è che tutta la produzione italiana praticamente è concentrata in meno di 3 mesi, quindi arrivare anche 10 giorni prima sul mercato rispetto ad un'altra zona è sicuramente un vantaggio.
come ti ha chiesto eugenio hai visto che tipo di varità sono diffuse(io non conosco la zona quindi non ti posso aiutare)inoltre che tipo di mercato pensi di raggiungere?che superficie investirai?


31/12/2009, 19:12
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ciao, per diminuire i costi di raccolta dovresti usare un sistema di allevamento che riduca la taglia della pianta, inoltre usare portainn esti tipo colt , o altri più recenti . Se sei interessato ti darò informazione su questo modo di condurre il ciliegieto . Marcello


31/12/2009, 21:42
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Eugenio, Marco e Marcello, grazie per l’aiuto.
Avevo già raccolto del materiale sui portinnesti nanizzanti, ho letto attentamente i links che trovo molto interessanti.
Il terreno ha una buona fertilità, già ci sono quattro ciliegi per consumo familiare, delle varietà Burlat, Ravenna, Lapins e Ferrovia, messi a dimora 5 anni fa e che sono vigorosi e discretamente produttivi per la loro età. Si tratta di una zona che anticipa di qualche giorno sul normale calendario, la varietà più diffusa nella zona è la Ravenna, che ha un buon mercato in tutto il Lazio - volevo provare a impiantare 5.000 m, non è molto, poi col tempo vedrò se aumentare.
Sto cercando di capire dai links, su Plantgest e in rete quali sono le varietà che maggiormente si addicono ai portinnesti nanizzanti. Da quello che leggo, Giorgia, Kordia, Regina, ma anche Ferrovia e Lapins sono tra le varietà che rispondono meglio. Come faccio a sapere come risponde la Ravenna su questi portinnesti?
Sarei orientato a un portainnesto tipo Gisela 6 o 7 da mettere a dimora a 2-2,5 m sul filare con forma d’allevamento a vasetto basso. Che ne pensate?
Intanto… buon 2010 a tutti, visto che manca poco!

Ciao,
Ernie


31/12/2009, 21:54
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La combinazione di cultivar di ciliegio con portainnesti nanizzanti costituisce la base per una cerasicoltura competitiva. Per ottenere il massimo da questa combinazione (sia per tempo di raccolta , che per eventuali trattamenti) puoi usare il sistema che ti indico quà sotto, con questo sistema otterrai anche un controllo delle piante in altezza. 1) Pianta l'astone inclinato a 35-40°C. 2) Alleva branche primarie inclinate a 45°C in direzione opposta all'astone. 3) Lascia prolungare le branche senza cimatura fino allo sviluppo completo della pianta. 4) Fai prevalere la potatura verde sulla potatura invernale. Per sostenere la pianta è necessaria una intelaiatura di pali e fili . Il primo filo viene disposto a circa 60CM dal suolo, i successivi a 80-100CM di distanza fino a coprire l'altezza della parete. Non spuntare l'astone quando lo metti . dalla base , tra i germogli che spunteranno , sceglierai le branche primarie distanziate di 50-60CM . lasciale crescere liberamente fino all'inizio della lignificazione, dopo di chè piegale in direzione opposta all'astone, il grado di inclinazione fallo in proporzione alla vigoria dei rami. Durante la potatura verde , elimina o curva i rami in sopranumero . La potatura invernale è praticamente ridotta a zero . Negli anni successivi procedi con gli stessi criteri scegliendo nuove branche primarie fino a completare la formazione della siepe fruttifera . Importanti sono i tagli di contenimento delle piante sia in larghezza che in altezza da fare in verde spuntando i nuovi germogli per indurli precocemente a frutto. Sempre per diminuire i costi della raccolta si può fare un impianto a cordone verticale ad alta densità (1-1,5 metri fra le piante) con un altro tipo di potatura. Marcello


01/01/2010, 15:21
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Ciao Marcello, grazie per i consigli.

Il sistema da te descritto mi sembra molto interessante e non complicatissimo da attuare. Hai per caso qualche immagine/foto/link? e quale sarebbe il sesto d’impianto?
Riguardo ai nuovi portinnesti, da quello che ho trovato in rete, per terreni fertili i due migliori con una vigoria intorno al 50% sembrano essere i Gisela e MaxMa 14, ti risulta?

Ciao,
Ernie


01/01/2010, 21:51
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sempre dal uno dei link postati da eugenio trovi interessanti file in pdf del convegno sul ciliagio ad alta densità con un interessante analisi dei costi.
http://www.fe.camcom.it/urp/convegni-ed ... ta-di-mano

comunque ho trovato in rete un riferimento alla varietà ravenna della sabina in riferimento alla ciliegia di cilleno, come ciliegia locale a rischio.
visto anche la superficie da investire sicuramente puntare ad una varietà locale non è sbagliato.
contatta l'arsial lazio, ho visto che loro hanno lavorato per la ciliegia di celleno, quindi può essere che hanno anche qualche studio sulla compatibilità con i portainnesti nanizzanti.
e incomincia anche a contattare i vivai di zona per la disponibilità delle piante.
http://www.prodottitipici.com/prodotto/ ... elleno.htm
http://www.arsialweb.it/cms/index.php?o ... 2&Itemid=3


01/01/2010, 22:59
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