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Cera e cosmetici fai da te 
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Obombo ha scritto:
Il sapone di cui si parlava sopra e che uso al posto di shampoo e bagnoschiuma. Cioè, usavo, visto che l'ho finito e che lo devo rifare.

Ci passi la ricetta anche per il sapone?
E poi volevo chiederti se rispetto alla ricetta originale per la crema alla fine hai poi cambiato qualcosa, dallo scorso anno ad oggi.

Maddmax, grazie anche a te per i suggerimenti , penso di fare un po' d'acquisti on line a breve come da te consigliato...


30/01/2012, 23:55
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E' il mio primo panetto. La cera dei melari purtroppo se la sono tenuta al laboratorio dove ho smielato, per cui avevo a disposizione solo quella ottenuta dalle parti più pulite dei favi naturali dello sciame (morto) che avevo trovato un paio di mesi fa.
L'ho fusa a bagnomaria, e lasciandola poi raffreddare in un contenitore come sapete nella parte sottostante rimangono le esuvie, eventuali resti d'ape ed altre impurità.
Dopo aver tolto quello strato, ho comunque ripetuto l'operazione visto che comunque il blocchetto aveva ancora all'interno dei punti neri.
Per un risultato ancora migliore, una volta asportato di nuovo il sotto, ho rifuso per la terza volta, sempre evitando di far bollire la cera.
Stavolta i residui erano praticamente assenti, ho tolto giusto un paio di mm ed ecco il risultato.
Due domandine al volo:
-più fusioni alterano in qualche modo le proprietà della cera?
-essendo ormai così pulita, potrei adoperarla anche per un sapone/una crema, o meglio usarla solo per la cura dei mobili in legno?


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31/01/2012, 0:37
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Ggiasone,
dopo ripetute fusioni la cera perde il caratteristico aroma ma rimane utilizzabile. Cosi' pulita la puoi usare sia per le creme che per il sapone. La mia obiezione all' uso della cera grezza nelle creme era che non incontra il gusto del mercato e che ha un profumo che non si mescola con la maggior parte degli olii essenziali. Per il resto la "vibrazione" della propria cera nelle proprie creme e' fantastica.
Nel sapone puoi metterla al 3-5%. Tieni presente che indurisce le barre rendendole piu' resistenti allo scioglimento ma diminuisce la schiuma.
Per fare il sapone ci va un po' di tempo e conoscenza. In particolare bisogna mescolare i burri e gli olii con la soda caustica. Fare il sapone con il solo olio di oliva+soda caustica e' possibile ma occorre mescolare per ore a meno che non si usi un frullatore il che crea un sapone cristallizato e non gelificato (che io preferisco). Anticamente si usava la cenere ma l' aspetto "sporco/polveroso" del sapone fatto con la cenere non piace molto.
Maddmax

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31/01/2012, 5:56
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Puoi usarla tranquillamente sia per le creme che per il sapone e ovviamente anche per i mobili. E visto che sto facendo il sapone proprio in questo momento, cercherò di spiegare il procedimento.
Serve una bilancia da cucina, meglio se elettronica, due termometri, ma ci si può arrangiare anche con uno solo (io li ho trovati a 7 € nel reparto cucina degli svedesi), una pentola in inox abbastanza grande da contenere la miscela, un’altra pentola più grande per poter riscaldare a bagnomaria la prima, un pentolino in inox o pyrex per la soda, cucchiaio di legno e sbattitore o frullatore a immersione.

Ingredienti essenziali: grassi vari, soda caustica, acqua distillata. Altri ingredienti: oli essenziali, caffè, crusca e qualsiasi altra cosa vi passa per la testa.

Quantità: inizialmente ho usato la stessa percentuale di cera usata per la crema, circa il 6% ma oggi sto provando con quasi 20%. Tutto quanto va pesato, non si lavora con il volume. Risulta molto utile un calcolatore per la soda come questo: Soda-O-Matic

Procedimento: si riscalda l’olio con la cera, senza esagerare, fino a quando questa si è sciolta poi si fa raffreddare fino a 45°C. Con il 6% di cera va bene ma con quantità maggiori bisogna tenersi più alti, sui 50°.
SI mette la soda caustica nell’acqua distillata, NON IL CONTRARIO, usando il pentolino di pyrex e mescolando con il cucchiaio di legno. La soluzione si scalda fortemente, quindi bisogna farla raffreddare fino a 45°C.
Quando l’olio e la soda hanno la stessa temperatura si versa la soda nell’olio e si mescola con il cucchiaio di legno. Si monta con le fruste fino al raggiungimento di quella che viene chiamata la “fase del nastro”, cioè, alzata con il cucchiaio non fa il filo ma un nastro. Questa operazione durerà una diecina di minuti, bisogna essere perseveranti.
A questo punto bisogna scaldare il composto a bagnomaria, portandolo a 70-80°C per un paio di ore, mescolando ogni tanto. Visto che l’altra volta ho tribolato parecchio (non è facile girare il sapone che si indurisce in una pentola dentro un’altra pentola piena con acqua bollente) mi è venuta l’idea di mettere la pentola dentro il forno preriscaldato a 80°. L’ho tenuta quasi tre ore perché ci ha messo un po’ per arrivare da 50°C a 80° ma alla fine pare che sia andato tutto bene.
Finito il tempo di cottura si aggiungono gli eventuali ingredienti facoltativi, io ho usato questa volta la cannella, e si versa il sapone negli stampi. Bè, più che versare lo si mette a cucchiaiate. Si lascia riposare per un paio di giorni, si toglie dagli stampi, si taglia e si fa stagionare per un mese. Lo so, è lunga ma serve per completare il processo di saponificazione in modo tale da non avere più tracce di soda caustica nel sapone.
Il sapone che si usa per lavarsi si fa con una quantità di soda caustica minore del 3-5% (sconto soda) per evitare che per qualche intoppo o imprecisione possa rimanere della soda. Il sapone risulta più grasso ma lava bene lo stesso. Questa volta ho provato con 3% di soda in meno.
C’è anche un altro metodo, chiamato “a freddo”, che non ho mai provato. Avrei voluto farlo oggi ma non mi bastava la soda e non mi andava di uscire.

N.B. Bisogna fare attenzione con la soda. Usare guanti e occhiali, non versare l’acqua nella soda e fare attenzione anche alla miscela; prima della saponificazione pizzica come la soda.

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04/02/2012, 23:26
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Perfetto, ti ringrazio, vi farò sapere il risultato!


05/02/2012, 13:40
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Questo è quello che ho ottenuto io. Il colore non è un granché. Alla fine della cottura il sapone aveva un bel colore giallo-oro, poi ho aggiunto la cannella ed è venuto fuori questo colore indefinito.


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06/02/2012, 0:48
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Quello che ha detto Obombo e' tutto giusto. Mi permetto di integrare e di suggerire un sistema meno complicato.
1) La cera d' api diminuisce la schiuma anche se usata solo al 3%.
2) Caffe', crusca polvere di noccioli di varia origine etc. si aggiungono come esfolianti e rendono l' impasto leggermente piu' complesso da lavorare. Il principiante potrebbe anche farne a meno.
3) olii diversi saponificano a velocita' diverse. L' olio di oliva e di soia saponificano molto lentamente. L' olio di ricino e quello di cocco (sia frazionato che grezzo) saponificano rapidamente.
4) Procedimento veloce. Si portano gli olii e burri tra 70-80C a bagno maria. A parte si scioglie la soda in acqua e si raffredda a 50-60C. Quando le due temperature sono coordinate (70-80C e 50-60C) si versa la soda nei grassi e si mescola, mescola con uno sbattitore da chiare d'uovo o si frulla, frulla etc finche' il composto "traccia". A questo punto e' pronto per esere versato negli stampi dove viene lasciato per almeno un paio di giorni ad indurire.

Gli stampi migliori sono quelli in silicone per i dolci. Volendo si puo' colorare il sapone con sostanze naturali aggiungendo paprika (rosso o rosa) o la curcuma (giallo). L' olio di palma (la foglia non la noce) ha un colore aranciato intenso naturale molto bello. Tutti gli altri coloranti naturali conferiscono colori piu' o meno lividi.

Se il composto "impazzisce" ovvero si separa, come si separava l' olio dall' uovo quando le nostre vecchie mamme facevano la maionese a mano, e' da buttare (nel gabinetto e non nel lavandino).
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06/02/2012, 2:17
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Non vorrei aver fatto confusione. Si lascia un paio di giorni ad indurire negli stampi ma poi si deve comunque lasciare a maturare 4-6 settimane come gia' detto nella ricetta originale.
Maddmax

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06/02/2012, 2:30
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Avevo usato anche io gli stampi in silicone per i dolci ma per dare poi una forma regolare alle saponette ho dovuto ritagliare un bel po', tant'è che i pezzettini chiari che si vedono nel sapone sono i ritagli avanzati dal precedente (tempi di crisi, non si butta via niente :mrgreen: ), perciò ho preferito fare degli stampi ad hoc.
Maddmax1 ha scritto:
quando le nostre vecchie mamme facevano la maionese a mano
Veramente, io la faccio ancora "a mano" 8-) . Con il minipimer ci vogliono cinque secondi netti.


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Il minipimer per fare il sapone e' rapidissimo e diminuisce del "1000%" l possibilita' che la mescola "impazzisca" ma crea i "cristalli" che a me non piacciono anziche' le saponette gelificate. E' una questione di gusti.
Tuttavia dovrai ammettere che il colore del tuo sapone crea "l' effetto nosema" :D
Mi ero dimenticato di dire cli stampi al silicone devono avere i bordi rinforzati.
Maddmax

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