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roro
Iscritto il: 11/01/2011, 20:43 Messaggi: 3
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Buonasera a tutti, è da un po' di tempo che leggo nel vostro interessante forum, ma questa volta non ho trovato una domanda bizzarra come quella che sto per porvi, per cui ho aperto un nuovo argomento. Premetto che non sono competente in apicoltura, però è una materia a cui mi sto appassionando.
In agricoltura ormai si allevano in capannoni molte razze di animali, di ogni taglia e specie. Secondo voi perché per le api non esiste niente del genere? Ad esempio, per avere un maggiore controllo su produzione di miele e salute dell'animale, mi domandavo se fosse possibile chiudere le api in spazi al chiuso, come capannoni, magari dividendo gli alveari tramite reti. L'uomo potrebbe fornire le materie prime (fiori, acqua, ...) necessarie per l'ape, analogamente a quanto fa per altri tipi di allevamento.
Per ora pongo la domanda solo in termini di fattibilità, anche se mi rendo conto che non è bello pensare alle api chiuse in un allevamento.
Grazie
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11/01/2011, 20:58 |
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elis
Iscritto il: 25/02/2010, 22:08 Messaggi: 193 Località: acireale (CT)
Formazione: architetto
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Le api sono molto più indipendenti di tanti altri animali, soprattutto per quanto riguarda l'approvvigionamento del cibo. Seguono precise regole e vivono in gruppi super-organizzati. A cosa servirebbe un capannone? Ho visto in diverse fotografie arnie sistemate all'interno di costruzioni, ma suppongo solo per proteggerle meglio dalle intemperie e dal freddo. Fammi pensare...tu immagini un grande capannone suddiviso al suo interno in tanti recinti (fatti di rete a maglie talmente strette da non far passare le api) all'interno dei quali ci sono gli alveari. Poi tu vai, apri la porta di ogni recinto e butti all'interno un mazzo di fiori appena colto o riempi il contenitore per l'acqua... ho capito bene? Ma sembra un film dell'orrore !!! Anche ammesso che le api riescano a vivere in queste condizioni assolutamente innaturali non riesco a vederne il vantaggio: non credo si avrebbe un maggiore controllo sulla produzione del miele e sulla salute delle api, le arnie si dovrebbero aprire ugualmente e qualsiasi tipo di operazione dovrebbe ugualmente farsi su ogni singola arnia. E poi perchè portare alle api acqua e cibo quando loro sono capaci di procurarselo da sole nel raggio di chilometri per gran parte dell'anno? Chissà cosa ne pensano gli apicoltori più esperti... Ciao!
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11/01/2011, 22:48 |
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carlom
Iscritto il: 10/01/2011, 22:26 Messaggi: 31 Località: novate milanese
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blebee (va che razza di nome mè toccato abbreviarlo..) non vedo la foto però non è poi così assurdo un ricovero, specialmente in zone più fredde!
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11/01/2011, 23:58 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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carlom ha scritto: blebee (va che razza di nome mè toccato abbreviarlo..) non vedo la foto però non è poi così assurdo un ricovero, specialmente in zone più fredde! Puoi chiamarlo Flight oppure TFOTBB, anche se Blebee non è male . Per veder le foto clicca dove c’è scritto “apiario sperimentale trasparente”, ma non è questo che intendeva Roro roro ha scritto: In agricoltura ormai si allevano in capannoni molte razze di animali, di ogni taglia e specie. Secondo voi perché per le api non esiste niente del genere? L’idea è di quelle da far rizzare i capelli in testa, ma sfortunatamente a me la cosa riesce male . Pare che in Grecia stiano producendo miele (miele???) a livello industriale nutrendo le api con zucchero ma sempre all’aperto. L’attività delle api è regolata dal fotoperiodo e dalla temperatura. Per la temperatura al chiuso non ci sono problemi ma come la mettiamo con la luce? Artificiale? Mmm, le api volano sia “a vista” sia orientandosi con il sole, e con più “soli” si creerebbe un po’ di confusione. E la nutrizione? Le piante mellifere (perche non vogliamo fare il “miele” con lo zucchero, vero?), oltre a quelle di classe 5 o 6, che oltretutto sono perlopiù alberi, danno produzioni di massimo 200 kg/ha, quindi bisogna portare dentro qualche ettaro di piante, vive però, recise non producono nettare. Vabbè, abbiamo divagato abbastanza. Torniamo alle cose serie (si fa per dire).
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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12/01/2011, 0:46 |
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carlom
Iscritto il: 10/01/2011, 22:26 Messaggi: 31 Località: novate milanese
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piccolo ot ma intanto rubouna info:
parlavi di zucchero, di inverno è buona cosa dare acqua e zucchero alle api?
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12/01/2011, 12:36 |
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Elena
Iscritto il: 30/04/2008, 18:13 Messaggi: 101 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario e Dott.ssa in Agrozootecnia sostenibile
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Non posso nemmeno immaginarle poverine, al chiuso, proprio loro che sono tra gli insetti più importanti per l'impollinazione. Tenerle non significa solo avere miele ma garantire che avvenga l'impollinazione!si puó anche dire che alleviamo le api ma non é come in altri allevamenti dove l'uomo puó decidere e organizzare tutto, l'ape è autonoma! Visto che loro sono "libere" perchè rinchiuderle!?troppi punti a sfavore per un "allevamento d'api" al chiuso !!
_________________ A provocare un sorriso, è quasi sempre un altro sorriso! Elena
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12/01/2011, 15:41 |
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carlom
Iscritto il: 10/01/2011, 22:26 Messaggi: 31 Località: novate milanese
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ma sai, in alcune zone dove il clima non aiuta oppure si necessita di una certa industrializzazione (perchè di questo alla fine si tratta) credo che sarà una tecnica che prenderà... comunque si è sempre usato e sempre si useranno i sistemi attuali!!! (che personalmente preferiso)
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12/01/2011, 15:52 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Ciao Carlom, ma perchè vuoi prenderti il disturbo di nutrire le api in un capannone quando ti basta miscelare glucosio, fruttosio, polline , un pò di e101,e102,ecc e mettere sul mercato un miele eccezzionale (tanto la massa non sa piu cosa mangia, vedi le uova tedesche). Ninno
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12/01/2011, 19:17 |
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roro
Iscritto il: 11/01/2011, 20:43 Messaggi: 3
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Ringrazio veramente tutti per le diverse opinioni espresse, non credo sia stata una discussione inutile.
Ho visto che avete interpretato correttamente il mio messaggio, l'idea era proprio quella di chiudere (con possibilità di uscire all'aperto o meno) in un capannone le api, per regolare artificialmente la loro vita, renderla più controllata dall'uomo, il quale dovrebbe fornire le sostanze naturali per l'alimentazione dell'animale, regolare luce, temperatura, ecc.
Ad alcuni di voi l'idea risulta orribile, effettivamente fa una certa impressione anche a me, però volevo fare una discussione sulla praticabilità di questa idea, e sui possibili vantaggi e svantaggi che comporterebbe nella produzione di un miele di qualità. Ad es. forse si avrebbe un maggiore controllo sulle malattie, evitando il contagio tra famiglie di api, o la possibilità di produrre miele di un certo tipo di pianta (l'uomo decide l'alimentazione dell'ape), o meccanizzare la raccolta del miele tramite macchinari.
Posso dirvi che, pur non lavorando in agricoltura, ho avuto modo di vedere allevamenti di bovini, galline, ed altri animali, in cui l'uomo effettua un controllo totale sull'animale. Per cui tutte le considerazioni etiche che abbiamo espresso in questo thread sono comprensibili, ma va tenuto conto che già esiste questa situazione per altre specie.
Se qualcuno avesse altre considerazioni su questa idea, su vantaggi, svantaggi, praticabilità, o avesse altre idee per rendere la produzione del miele più industrializzabile, sarò ben lieto di approfondire.
Grazie ancora a tutti.
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13/01/2011, 11:35 |
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renzo
Iscritto il: 25/08/2009, 11:25 Messaggi: 506 Località: Ronchi Valsugana (Trentino)
Formazione: ingegnere+informatico
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Si tratta piu' di filosofia astratta che di apicoltura. I casi sono due:
- il capannone e' aperto, e quindi il fotoperiodo e' quello naturale. Esiste gia' il capannone, si chiama arnia. Se la temperatura viene mantenuta artificialmente alta, niente glomere invernale, niente blocco di covata contro la varroa, grande consumo di alimenti. Protezione dalle malattie: nessuna. Vantaggi: zero.
- il capannone e' chiuso. Per fare miele partendo da un'origine vegetale, ci vorrebbero ettari di capannoni, non ha senso dal punto di vista quantitativo. E' vero che nelle serre le api producono impollinazione, ma quantitativamente non ci vivono, ci vuole molto altro. Si arriverebbe (forse) a produrre miele di glucosio/fruttosio senza enzimi e senza sali minerali, per non parlare della mancanza dei gusti botanici che caratterizzano i mieli naturali. A chi interesserebbe una roba simile ?
Quanto alla "meccanizzare la raccolta del miele tramite macchinari", si fa gia' con alzamelari, gru, smielatori, deumidificatori, invasettatrici, etc. etc.
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13/01/2011, 12:26 |
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